Grandi Fratelli. D'Italia. Ma non solo

di Raffaella Vitulano

Passano i giorni, ma non cessano le polemiche sull’Italian Job di spionaggio dei fratelli Occhionero. L’obiettivo del cyberspionaggio era di ”acquisire informazioni e dati sensibili” per crearsi un ”vantaggio nel mondo politico e dell’alta finanza” grazie alla ’cattura’ di oltre 18. 327 dossier ”univoci”. Le ipotesi investigative procedono poi in un’altra direzione, quella dello spionaggio per fini politici. Sembrerebbe che i due esperti di informatica abbiano cercato di svolgere in qualche modo attività di lobbying (in nome e per conto di chi ancora non si comprende bene). Dati riservati, tra gli altri, di Camera, Senato e dei ministeri dell’Interno, degli Esteri, del Tesoro e della Giustizia, dell’Enav e di Westlands Securities sono finiti in server “schermati” negli Usa. Ma nel database oggetto dell’indagine della Procura della Repubblica di Roma sono stati trovati poi domini di importanti società private o enti istituzionali come Istruzione.it, Gdf.it, Banca d'Italia.it, Camera.it, Senato, Esteri, Tesoro, Interni, Regione Campania, Regione Lombardia, nonché Cisl.it . Oggi per spiare un concorrente o avere anticipazioni su decisioni governative basta pagare pochi dollari e il cyberspionaggio viene servito di tutto punto. Nel famoso dark web non si trovano solo persone che vendono di tutto compiendo i reati più infami, ma anche chi vende brevetti di una azienda, cioè il suo know how, all’insaputa della stessa, chi vende password, chi informazioni riservate etc. a meno di 40 dollari all’ora. Così sostiene l’Fbi che in una recente conferenza a Londra di InfoSec ( sicurezza delle informazioni), ha rivelato che ormai vi sono prove dell’esistenza di una vera e propria industrializzazione del crimine informatico, al punto che i prezzi del ’malware’ globale, subiscono ormai le pressioni delle stesse forze di mercato che governano qualsiasi settore legale. Oggi esistono hacker che mettono le proprie competenze a disposizione attraverso le ”botnet” (dove ”bot” sta per abbreviazione di robot) per scardinare interi sistemi informatici, magari per appropriarsi di tutti i dati di una società per rivenderli poi in cambio di poche migliaia di euro, 4-5 mila, sotto forma di ”bitcoin”, la moneta digitale che permette transazioni anonime in rete. Si chiama ”ramsomware”, estorsione informatica. E ci sarebbe addirittura la Cia (Central Intelligence Agency americana) dietro alle malefatte di Giulio e Francesca Maria Occhionero, i due fratelli romani accusati di aver spiato per anni le caselle di posta elettronica di numerosi politici, economisti, funzionari istituzionali, sindacalisti, grazie ad un gioco di scatole cinesi che non finisce più. Il piano rientrerebbe in quella strategia ormai di lungo corso riconducibile al Datagate che esplose nel 2013, quando Edward Snowden raccontò al Guardian come funzionava il sistema di sorveglianza della National Security Agency su capi di governo e di stato, organizzazioni politiche ed economiche internazionali, multinazionali e imprese straniere e americane. Un’attività funzionale alla sicurezza, ma anche alla raccolta di informazioni utili alla politica estera americana. Esigenza piuttosto sentita da Washington in questo periodo di grave frattura tra la Russia e gli Stati Uniti, contrapposti in una rivalità geopolitica ad ampio raggio. Il 5 maggio 2002, a Pratica di Mare fu firmato uno storico protocollo d’intesa tra Russia e Nato che avrebbe potuto diventare iconico di una nuova epoca nei rapporti tra la Russia e l’Occidente. Tuttavia, il clima di tensioni in nome della lotta al terrorismo seguita alla strage dell’11 settembre ne frantumò le speranze. Donald Trump saprà ricostruire la fiducia tra Washington e Mosca o nel corso della sua presidenza le scintille sprizzeranno su tutto il pianeta? Secondo Soros, in tutto il mondo occidentale la democrazia liberale e la ”società aperta” sono fallite per colpa della cancelliera tedesca, cui il miliardario Usa attribuisce la responsabilità del fatto che l’elettorato ha perso ogni fiducia nella democrazia. La Merkel non sarebbe stata in grado di guardare al di là dei propri interessi, a favore delle persone che da essi dipendono. Una politica miope che altro non é che il riflesso del suo elettorato, stufo di dover continuamente sostenere finanziariamente quei ‘dissoluti’ paesi europei meridionali. Grandi Fratelli ovunque: c’è già chi, in pieno caos, ormai sostiene che il progetto dell’euro, che il predecessore della Merkel - Kohl - fu praticamente costretto dalla Francia ad accettare, ha un futuro a lungo termine piuttosto discutibile.

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