Il Kintsugi di Mario e gli equilibrismi di Giorgia


Il mondo ci osserva. Quegli italiani lì, sempre strani, sempre a sovvertire regole. Pizza e mandolino. Inaffidabili, soprattutto. Ci dipingono contraddittori. Forse perché in fondo lo siamo, anche in questa folle campagna elettorale. Gli stranieri non ci capiscono. E così sembrerebbero in contraddizione l’allarme del Financial Times sulla scommessa dei fondi contro il debito italiano, le parole di ieri di Mario Draghi e quelle di Giorgia Meloni. In realtà sono tutte suggestioni in fil rouge. I mercati sono in agguato, ma ancora non reagiscono. Stanno buoni al loro posto, scrutandoci. Ma non esistono solo loro. Intorno alla reazione dei mercati alle tensioni della politica italiana si gioca infatti una partita che è insieme elettorale, mediatica e finanziaria. Sul primo fronte, quello elettorale, svetta chi si oppone all’ipotesi della formazione di un governo di centrodestra a guida Meloni. Sul piano mediatico giocano un ruolo i grandi media internazionali, voce del piano dei mercati e delle sale operative. L’Italia ce la farà comunque - ha detto Mario Draghi a Rimini - con qualsiasi governo esca dalle elezioni. Ma quella di Draghi è una difesa preventiva, e fortemente istituzionale, della capacità di tenuta del Paese. La condizione, infatti, è che si facciano alcune cose e che non se ne facciano altre. Capito, Giorgia? Ed ecco le dichiarazioni rassicuranti della Meloni, pubblicate dalla Reuters. “Vogliamo un diverso atteggiamento italiano sulla scena internazionale... Significa semplicemente spiegare che la difesa dell’interesse nazionale è importante per noi come lo è per i francesi e per i tedeschi”. Giorgia si adegua e propone una linea da non oltrepassare, né con le proposte elettorali, né tantomeno con l’azione di governo. E questo suo ruolo da equilibrista viene criticato da alcuni analisti alla luce della sua dipendenza da un progetto di riordino dell’egemonia americana all’interno del contesto europeo, scossa telluricamente negli ultimi mesi e che Draghi ha cementato con la tecnica giapponese del Kintsugi: le cicatrici d’oro.

In Giappone, quando un oggetto in ceramica si rompe, lo si ripara con l’oro, perché un vaso rotto può divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine. E’ il principio della resilienza. Così, se qualcuno prova a rompere l’alleanza atlantica, se la ritrova ancora più preziosa. Kintsugi, che significa: “kin” (oro) e “tsugi” (riunire, riparare, ricongiungere), letteralmente, “ripa rare con l’oro”. Conoscete forse metallo più prezioso? Magari sì, ma l’oro è l’unico ad andare a braccetto, seppur con pesi e contrappesi, col dollaro. Il partito della Meloni si inserirebbe così agli occhi di qualcuno nelle sperimentazioni che gli Usa hanno sostenuto in Polonia e in altri paesi dell’est Europa, dove dominano destre atlantiste. Ispirazione Varsavia? Tutto da valutare. L’ar ticolo di Laurence Fletcher and Nikou Asgari sul Financial Times del 25 agosto scorso “Hedge funds build biggest bet against Italian debt since 2008” descrive intanto dettagliatamente l’attacco speculativo contro il nostro paese che potrebbe aprire ad una significativa crisi del debito. Un passaggio molto significativo che prepara il terreno ad un Draghi bis (anche senza Draghi), a discapito di qualunque risultato delle urne. Gli hedge fund scommettono contro i titoli di stato italiani dalla crisi finanziariaglobale. Questo significa che il valore totale delle obbligazioni di chi scommette su un calo dei prezzi ha raggiunto il livello più alto da gennaio 2008, raggiungendo i 39 miliardi di euro, secondo i dati di S& P Global Market Intelligence mentre l’Italia affronta l’aumento dei prezzi del gas naturale europeo provocato dai tagli alle forniture della Russia. “È il paese più esposto in termini di ciò che accade ai prezzi del gas e la politica è complessa” rispetto alla decisione della Banca Centrale Europea di allentare i suoi programmi di stimolo, con un rialzo dei tassi di interesse e l’interru zione degli acquisti di obbligazioni a sostegno del vasto mercato del debito del Paese, è il commento di Mark Dowding, di Blue-Bay Asset Management, che sta vendendo allo scoperto obbligazioni italiane a 10 anni utilizzando derivati noti come futures. Già lo scorso mese l’Fmi aveva allertato sul fatto che un embargo russo sul gas avrebbe portato a una contrazione economica di oltre il 5% in Italia e in altri tre paesi. Michael Hintze, fondatore dell’hedge fund CQS, è stato tra quelli che hanno tratto profitto dalle scommesse contro le obbligazioni italiane all'inizio di quest'anno, secondo i documenti visti dal Financial Times. Senza remora alcuna, scommettere contro il debito italiano è stato un’operazione altamente redditizia per gli hedge fund a causa dell’incertezza politica di lunga data. Era accaduto nel 2018, col governo Conte: mentre i mercati si preoccupavano se un governo di coalizione avrebbe aumentato i livelli di debito e allentato i legami con l’Ue, gli hedge fund si deliziavano spingendo le loro scommesse al livello più alto dalla crisi finanziaria. Le scommesse degli hedge fund, sia in termini assoluti che in proporzione all’emissio ne totale di obbligazioni, oggi hanno ora superato i livelli del 2018. Secondo il Financial Times, che utilizza dati di S& P Global Market Intelligence, gli investitori hanno preso in prestito oltre 39 miliardi di euro, scommettendo sul calo dei prezzi dei titoli di debito italiani. “Un mese fa c’è stata una cena a Londra con quaranta tra banchieri d’investimen to e gestori di fondi: trentacinque di loro avevano in testa di vendere allo scoperto titoli italiani” ha raccontato al quotidiano “La Stampa” David Serra, fondatore del l’hedge fund Algebris, noto per essere stato vicino all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ai tempi delle Leopolde: “Il ragionamento che fanno è semplice, quasi ovvio. Se non sono bastati Mario Draghi, 80 miliardi regalati dall’Europa e altri 120 miliardi a tasso zero per cambiare la rotta, allora Roma non riuscirà a ripagare il suo debito” e il governo che uscirà dalle elezioni, quindi, si piegherà dinanzi al disastro.

Raffaella Vitulano


L’accademia psicologica applicata agli affari: previsioni economiche 

Patrick Fagan è un giovane studioso di psicologia del comportamento applicata. Il suo lavoro lo definisce con estrema chiarezza: prendere l’accademia psicologica e applicarla al mondo degli affari. Già capo psicologo a Cambridge Analytica, la celeberrima azienda che usava i dati dei social per profilare l’elettora to, “Pat”ha scritto in un tweet le sue predizioni economiche per il futuro, “così posso gongolarmene più tardi”: 1) I prezzi dell’energia alzeranno il prezzo di qualsiasi cosa. Ogni prodotto richiede energia per essere prodotto. 2) Il governo “aiuterà” a stampare ancora più denaro. Le persone che dissentiranno verranno chiamati “negazionisti economici”. 3) Le valute diverranno senza valore. Saranno sostituite da una Central Bank Digital Currency, valuta digitale emessa dalla Banca Centrale, per “resettare” l’economia. 4) I risparmi di una vita saranno spazzati via se non investiti in cose tangibili come immobili o oro. Questo è il motivo per cui BlackRock sta comprando case, Bill Gates sta comprando terreni agricoli, etc. 5) La classe media sarà distrutta.

Ra.Vi.

Il dollaro “porto sicuro in tempesta” E l’euro scivola sempre più giù 

Alcuni gestori di hedge funds rimangono diffidenti nei confronti della speculazione sull’I talia con scommesse sul debito, affermando che lo strumento di protezione annunciato dalla Bce limiterà il rialzo ai rendimenti. E’ indubbio che la Bce sarà tra le banche mondiali quella a dover gestire la crisi più difficile. Come in una roulette del casinò finanziario, aumentano le scommesse sui mercati contro l’euro: il Financial Times segnala che hanno raggiunto i livelli più alti dall’inizio della pandemia nel marzo 2020. Nell’ultimo anno l’euro è già sceso del 15%, finendo al di sotto della parità con il dollaro, ricorda il Financial Times. La scorsa settimana ha toccato il minimo di 20 anni, quando i prezzi all'ingrosso di gas ed elettricità sono saliti ai massimi storici in Europa a causa dei timori che la Russia riduca le forniture energetiche cruciali. Secondo David Adams, capo della strategia G10 FX di Morgan Stanley, contro l’euro anche il fatto che il dollaro sia come “un porto sicuro in una tempesta” e il fatto che gli Stati Uniti non sono esposti alla crisi del gas. L’euro debole sta poi alimentando l’inflazione, facendo aumentare il prezzo delle importazioni compresa l’energia.

Ra.Vi.




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