Fauci is back. Covid, arma biologica sfuggita al controllo? Washington indaga


Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una sorta di netto e improvviso capovolgimento di posizioni a lungo assunte rispetto alle origini dell’epidemia globale di Covid. E così, quel che sembrava fosse impossibile per la la narrativa mainstream nel 2020, oggi sembra concreta possibilità. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che sovrintende alla ricerca sulle armi biologiche e nucleari, ha valutato che il Covid è stato prodotto dall’uo mo e probabilmente è emerso da una fuga di laboratorio. Ora che il governo degli Stati Uniti ha quasi ammesso che il Covid potrebbe essere un’arma biologica, tutti coloro che hanno spinto il mito delle origini naturali, correggono il tiro. Negli ultimi giorni anche il Wall Street Journal, il New York Times e i principali media elettronici paiono trattare quell’antica eresia in modo più rispettoso, suggerendo che il peso di alcune prove potrebbe giustificarlo. “Scien ziati pazzi. Da nessuna parte il dibattito sulle fughe di laboratorio è più personale che tra gli esperti che indagano sulle origini di Covid” scrive il New York Magazine. “Non molto tempo fa, le persone che hanno suggerito che i ricercatori avrebbero potuto scatenare accidentalmente il virus sono state liquidate come pazzi o falchi cinesi, il che ha limitato gran parte delle prime discussioni pubbliche sulla teoria delle fughe di laboratorio all’estrema destra. Ora la teoria sta ricevendo sempre più considerazione. In un certo senso, è abbastanza simile alla situazione del laptop di Hunter Biden”, sostiene Alina Chan, consulente scientifico del Broad Institute del Mit e di Harvard. Esempi ne abbiamo avuti anche in casa nostra: insabbiare ipotesi e notizie gridando sempre al complottismo non aiuta quello che la scienza deve essere: dubbio e non certezza. Cercando su Google articoli del Wall Street Journal sulla nuova valutazione del Dipartimento dell’Energia, si scopre che una simile notizia era già stata diffusa da Abc News nell’aprile 2020. Una pistola fumante suggestiva tanto quanto la notizia di questi giorni che l’immunologo Anthony Fauci avrebbe invece commissionato un documento scientifico nel febbraio 2020 atto a smentire che il Covid potesse essere fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan. La questione del perché Fauci abbia compiuto tali sforzi per oscurare le origini della malattia è ora oggetto di indagine da parte di un comitato della Camera. Quando la ricerca sul guadagno di funzione fu messa fuori legge negli Stati Uniti, Fauci - nella veste di direttore dell’I stituto nazionale di allergologia e malattie infettive Usa - spostò infatti la ricerca sul coronavirus autorizzandola in Cina, in un laboratorio che ha ricevuto gran parte dei finanziamenti dal suo National Institutes of Health. Non dimentichiamoci poi dell’operazione Crimson Contagio, avviata nel gennaio 2019, molto prima delle presunte fughe di virus a Wuhan e/o alla base militare di Fort Detrick. L’e sercitazione Crimson fu condotta tra gennaio ed agosto 2019 dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, e vi hanno partecipato numerose organizzazioni nazionali, statali e locali, privatee pubbliche negli Stati Uniti, al fine di testare la capacità del governofederale e di dodici stati di rispondere a una ipotetica grave pandemiainfluenzale originatasi in Cina da un virus respiratorio diffusosi negli StatiUniti, a partire da Chicago. Resta poi il fatto che è stato piuttosto sorprendente come il Covid sia svanito dall’oggi al domani quando la Russia ha iniziato la guerra un anno fa. Una coincidenza, certo. Ma diciamolo: se tutta questa faccenda non è un’operazione quasi militare, sicuramente sembra tale. E se l’indagine della sottocommissione sulla pandemia di Covid della Camera dei rappresentanti dovesse apportare nuovi elementi, più che di fuga da laboratorio dovremmo allora parlare di pianificazione per almeno 5 anni, con la fuga di laboratorio come storia di copertura. Quasi venti milioni di morti chiedono verità. Gestione del Covid fondamentalmente affare finanziario e guerra ibrida geopolitica? L’ inversione di rotta era già stata avviata dal prof. Jeffrey Sachs della Columbia University, accademico della massima rispettabilità mainstream che ha trascorso gli ultimi due anni come presidente della Commissione Covid di Lancet, quando aveva pubblicamente suggerito che il virus era molto probabilmente stato bioingegnerizzato ed uscito da un laboratorio di biotecnologia, magari statunitense: “ Non lo sappiamo per certo ma ci sono prove sufficienti”. Le recenti quanto controverse rivelazioni anche da parte di membri dell’intelligence ispirano un’e norme quantità di discussioni su Internet. Un veterano in pensione della biodifesa americana, che si è concentrato sulle particolari caratteristiche epidemiologiche del virus - estremamente contagioso ma con un tasso di mortalità inferiore all’1% - lo spinge a dedurre che “una malattia ad alta trasmissibilità e bassa letalità è perfetta per rovinare un’economia”.

La guerra biologica sarebbe dunque efficace nel paralizzare l’e conomia di un avversario internazionale, ma facendolo in un modo che conservi la plausibile negazione che qualsiasi attacco sia mai avvenuto. La televisione israeliana raccontò poi che l’in telligence americana aveva effettivamentecondiviso con i suoi alleati Nato e israeliani un simile rapporto sull’epidemia di Wuhan, sembrando così confermare in modo indipendente la completa accuratezza della storia originale di Abc News e delle sue numerose fonti governative. In pratica, elementi della Defense Intelligence Agency sarebbero stati a conoscenza del micidiale scoppio virale a Wuhan più di un mese prima di qualsiasi funzionario dello stesso governo cinese. Uno scenario di guerra biologica sarebbe quindi addirittura più probabile dell’ipotesi di fuga di laboratorio. Per tre anni la Cina è stata bloccata in un crescente conflitto commerciale e geopolitico con l’America e per tre anni consecutivi la Cina è stata colpita duramente da misteriosi virus, compreso quelli dell’in fluenza aviaria e suina che hanno danneggiato gravemente la sua industria. Certamente uno schema sospetto, per non parlare del fatto che l’aviaria sembrerebbe data per certa come prossima pandemia. Pechino dal canto suo rimanda al mittente le illazioni: le affermazioni sul laboratorio di Wuhan sono teorie del complotto create per distogliere l’attenzione dalla base militare di Fort Detrick nello stato americano del Maryland: elementi canaglia del Deep State avrebbero in pratica deciso di infliggere gravi danni all’enor me economia cinese usando la guerra biologica e avrebbero usato la copertura dei Giochi militari internazionali di Wuhan per rilasciare il virus, progettato principalmente come un’arma anti-economica, ma poi sfuggita di mano. Il governo americano avrebbe ampiamente ignorato il problema, reagendo solo dopo che la massiccia epidemia nel nord Italia aveva attirato l’attenzione dei media. Un errore gravissimo di calcolo, se davvero questa ipotesi fosse confermata. A causa del quale alla fine non solo l’America, ma tutto il mondo, hanno subito esattamente il destino che era stato originariamente destinato a Pechino.

Raffaella Vitulano


Gli errori da non ripetere nella gestione dei virus 

Il “caso Fauci” e gli errori da non ripetere nella gestione del Covid. Un formidabile articolo su The Free Press, il blog di Bari Weiss rilanciato da Tempi, spiega perché è meglio tenere lontani dalle prossime decisioni sulla pandemia gli esperti che pensano di incarnare “la Scienza”. Un lungo articolo di Marty Makari, esperto di salute pubblica, professore di Medicina alla Johns Hopkins University e membro della National Academy of Medicine degli Stati Uniti, spiega come le politiche draconiane volute da Fauci per combattere il Covid si siano rivelate a volte dannose, spesso motivate da intenti politici più che sanitari. Fauci, scrive Makari “si è focalizzato in modo monomaniacale sulla sconfitta di un singolo virus, a qualunque costo, trascurando i danni che possono derivare quando la salute pubblica perde di vista la salute pubblica”, difendendo le sue scelte senza accettare alcun contraddittorio. Ma “quale è stato l’impatto di quelle politiche su milioni di americani? E come sarebbe il paese adesso se i nostri esperti di salute pubblica avessero adottato un approccio diverso?”.

Ra.Vi.

Un giorno di spesa militare globale potrebbe finanziare il budget Oms 

In che modo il Covid-19 si collega alle armi biologiche? Se lo chiedeva già nel lontano maggio 2020 il Geneva Centre for Security Policy in un articolo sul suo sito. Questo è un argomento che è stato discusso per diversi anni tra gli Stati Parte della Convenzione sulle armi biologiche (Bwc) del 1972. Una conclusione dei dibattiti sulla necessità di una migliore preparazione è che, una volta che le società godranno di un’assistenza sanitaria universale, ospedali ben attrezzati, test e dispositivi di protezione facilmente accessibili, vaccinazioni e cure tempestive nonché leggi adeguatamente applicate e regolamenti (risoluzione 1540 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2004), qualsiasi uso deliberato di agenti patogeni diventerebbe meno attraente per gli autori perché avrebbe un impatto minore. Inoltre, l’enorme discrepanza tra finanziamento dell’assistenza sanitaria e produzione, approvvigionamento e commercio di armi è stata menzionata come un problema che è stato reso molto visibile dalla pandemia. In effetti, meno di un giorno di spesa militare globale (1,9 trilioni di dollari) potrebbe finanziare l’intero budget Oms.

Ra.Vi.



Commenti

Post più popolari