Gli indifferenti

 di Raffaella Vitulano

A due giorni da un vertice storico, i Ventisette sferruzzano la pungente maglia del bilancio. Rumors riferiscono di tagli proprio alle voci di spesa per crescita e occupazione. Conti in ordine, sforbiciate d'obbligo. A Bruxelles, come a Davos, proliferano a centinaia le istituzioni filantropiche e caritatevoli. Ma i leader Ue sembrano ormai indifferenti al destino della classe media. Sguardi fissi, storditi dagli spread e dall'economia voodoo: il credo della magia del libero mercato. E se per ipotesi avesse ragione Greg Palast, quando dalle colonne del Guardian rivela le parole del Nobel Robert Mundell, architetto dell'euro e prof alla Columbia University? L'attenzione alla moneta unica starebbe facendo in tempo di crisi esattamente quello che il suo ideatore aveva previsto e per cui era stato programmato: sollecitare decisioni macroeconomiche allontanando la partecipazione dei governi eletti alle politiche monetarie e stringendo i tempi della deregolamentazione in nome della concorrenza. L'idea che l'euro abbia "fallito" diventerebbe così pericolosamente ingenua.

(6 febbraio 2013)
 
r.vitulano@cisl.it

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