Quell’azzardo derivato
di Raffaella Vitulano
Per ora è un modello 45, un fascicolo senza ipotesi di reato o indagati. Ma potrebbe approfondirsi l'inchiesta aperta ieri sui titoli 'derivati' accesi alla fine degli anni '90 e rinegoziati nel 2012. Fioccano smentite, ma il problema è d'approccio: perchè raschiare il fondo dei conti pubblici per spiccioli destinati all'occupazione mentre la speculazione finanziaria brucia somme a nove zeri? Qualcuno dice che all'origine della resa dei conti e dei bilanci ci sarebbe proprio lo scontro tra il Tesoro e Bankitalia. E sarebbe ingenuo liquidare le tensioni tra tenocrati come affari interni. La vera resa dei conti e della cassa del Potere potrebbe giocarsi proprio lì, tra retoriche e profitti, vischiosità e operazioni disinvolte, tra l'incubo del contagio e l'azzardo morale. La riduzione del debito di per sé spiana la strada per la crescita, ma non la innesca per magia. Servirebbero semmai politiche che affrontino direttamente il ribilanciamento delle spese all'interno dell'Eurozona e la riallocazione delle spese all'interno delle economie periferiche, per rilanciare la domanda.
r.vitulano@cisl.it
(27 giugno 2013)
Per ora è un modello 45, un fascicolo senza ipotesi di reato o indagati. Ma potrebbe approfondirsi l'inchiesta aperta ieri sui titoli 'derivati' accesi alla fine degli anni '90 e rinegoziati nel 2012. Fioccano smentite, ma il problema è d'approccio: perchè raschiare il fondo dei conti pubblici per spiccioli destinati all'occupazione mentre la speculazione finanziaria brucia somme a nove zeri? Qualcuno dice che all'origine della resa dei conti e dei bilanci ci sarebbe proprio lo scontro tra il Tesoro e Bankitalia. E sarebbe ingenuo liquidare le tensioni tra tenocrati come affari interni. La vera resa dei conti e della cassa del Potere potrebbe giocarsi proprio lì, tra retoriche e profitti, vischiosità e operazioni disinvolte, tra l'incubo del contagio e l'azzardo morale. La riduzione del debito di per sé spiana la strada per la crescita, ma non la innesca per magia. Servirebbero semmai politiche che affrontino direttamente il ribilanciamento delle spese all'interno dell'Eurozona e la riallocazione delle spese all'interno delle economie periferiche, per rilanciare la domanda.
r.vitulano@cisl.it
(27 giugno 2013)
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