Una pagella a punti per la vostra vita? In Cina i crediti sociali sono una realtà

 di Raffaella Vitulano

Che ne pensate di un mondo in cui possediate una pagella a punti per un credito sociale su cui si aggiungono o sottraggono voti a seconda delle vostre buone o cattive azioni pubbliche e/o private? Non è un mondo così lontano, dato che in Cina già esiste e pare che al 20% degli italiani non dispiaccia. Ma andiamo con ordine. Nel Dragone questo sistema è ormai realtà, ed è attuato da enti e istituzioni tanto private quanto pubbliche. Sesame Credit, ad esempio, recupera ogni tipo di dati sui suoi 400 milioni di clienti, da quanto tempo trascorrono giocando ai videogiochi al fatto che siano o meno genitori. Dati che possono essere condivisi con altre società. Se poi qualche cinese volesse frequentare il sito di incontri Baihe, sappia che i partner possono giudicarsi a vicenda dal loro aspetto e dal loro punteggio di credito sociale, sia che cerchino avventure che un matrimonio romantico o d’interesse.

Il Social Credit System cinese è un vero e proprio esempio di big data al servizio del potere. Il sistema di credito sociale cinese è stato paragonato a Black Mirror, al Grande Fratello e a tutti gli altri futuri scrittori di fantascienza distopici che possono pensare. Ma la realtà è più complicata e, per certi versi, peggiore. L’idea del credito sociale è nata nel 2007, per poi concretizzarsi nel 2014. Ma c’è una differenza tra il sistema governativo ufficiale e le versioni private e aziendali, sebbene il sistema di punteggio di queste ultime che includono le abitudini di acquisto e le amicizie sono spesso fuse con il primo. In tutto il mondo esistono controlli del credito, ad esempio. Pensiamo alla Crif in Italia che viene utilizzato da istituti di credito e fornitori di mutui. Poi abbiamo già punteggi in stile social. Pensiamo alle recensioni quando acquistiamo online su eBay o Amazon, o anche sulle Guide Google quando vogliamo segnalare la bravura di un antennista o la professionalità di un carrozziere, un artigianoo un commerciante. O alle valutazioni sui ragazzi ai call center. Così i conducenti e i passeggeri di Uber o Wetaxi si valutano a vicenda. Di certo, però, non inficiano più di tanto le nostre rispettive attività. Diverso è il sistema di credito sociale cinese, “una componenteimportante del sistema socialista dell’economiadi mercato e del sistema di governance sociale”che mira a rafforzare l’idea che “mante nere la fiducia è glorioso e rompere la fiducia è vergognoso”. Il sistema classifica i cittadini e li punisce se il Partito Comunista li ritiene inaffidabili. Liu Hu è un giornalista in Cina, scrive di censura e corruzione del governo.

A causa del suo lavoro, Liu è stato arrestato, multato e inserito nella lista nera. Liu ha scoperto di essere stato inserito in un elenco di persone disoneste soggette a applicazione dalla Corte Suprema del Popolo come “non qualificato” per acquistare un biglietto aereo e gli è stato vietato di viaggiare su alcune linee ferroviarie, acquistare proprietà o prendere un prestito: “Non c’era nessun fascicolo, nessun mandato di polizia, nessuna notifica anticipata ufficiale. Mi hanno semplicemente tagliato fuori dalle cose a cui avevo diritto una volta”, ha raccontato a The Globe and Mail . “Quello che è veramente spaventoso è che non puoi farci niente. Non puoi denunciare a nessuno. Ti bloccano ogni attività e ti ritrovi isolato”. Il sistema di credito sociale cinese estende quest’idea a tutti gli aspetti della vita, giudicando il comportamento e l'affidabilità dei cittadini. Non paghi un’ammenda in tribunale, ascolti la tua musica a volume troppo alto sul treno? Potresti perdere alcuni diritti, come prenotare un volo o un biglietto del treno. Sono molti i dati raccolti con poca protezione e nessuna trasparenza algoritmica su come vengono analizzati per poi redarre un punteggio o una classifica. Oggi, a sette anni dall’avvio, il sistema del credito sociale rimane ancora un mix disgiunto di obiettivi e orientamenti ambiziosi a livello nazionale, programmi pilota regionali variabili e meccanismi di raccolta di massa sparsi di dati. Detto questo, il sistema si sta evolvendo rapidamente. Il 2022 segna una nuova fase nello sviluppo e nell’attuazione del sistema di credito sociale cinese (noto come 'SoCS' o 'SCS'). Sulla carta, l’obiettivo del sistema di credito sociale è quello di rendere più facile per le persone e le imprese prendere decisioni aziendali pienamente informate. Un punteggio di credito sociale elevato sarà un indicatore del fatto che ci si può fidare di una parte in un contesto aziendale. Il sistema è partito dalla solvibilità finanziaria, simile ai punteggi di credito utilizzati nei paesi occidentali, per poi estendersi a includere la conformità e le violazioni legali. Più di 33 milioni di aziende in Cina hanno già ottenuto un punteggio in alcune versioni del sistema di credito sociale aziendale. L’occasione, ancora una volta, è stata la pandemia. Il credito sociale è stato utilizzato sia a livello nazionale che provinciale come metodo chiave per “spin gere” i comportamenti aziendali, in primo luogo per incoraggiare il contenimento e per punire i reati legati al Covid-19. La pandemiaè stata utilizzata come un’opportunità per consolidare l'importanza del credito sociale, con misure di soccorso legate al Covid-19 esplicitamente collegate per la prima volta alla posizione creditizia sociale. In questi mesi da più parti si è discusso della possibile relazione tra, da un lato, il green pass (specie nella sua versione ultra-rigida come è quella attualmente in vigore in Italia), e, dall’altro, il Social credit system cinese. La rivista Formiche delinea una netta similitudine: entrambi sono un sistema di premi e di punizioni implementato dallo Stato in base alla conformità del comportamento dei suoi cittadini. Luigi Curini, docente di Scienza Politica all’Uni versità degli Studi di Milano, rivela un altro dato: il profilo dei cinesi che approvano il Social Credit System corrisponde all’i taliano che apprezza protezione e restrizioni (anche in un mondo Covid-free): “In Cina il Scs fa oramai parte della routine della vita di un tipico cittadino cinese; nel nostro caso, almeno questa è la speranza, si tratta di una misura temporanea nata di fronte ad una emergenza pandemica.” Il cinese più pro-Scs non è un outsider, ma un vero insider della società cinese. Vive in città, ha un buon livello di istruzione, reddito superiore alla media, di solito uomo, tra i 51 e i 65 anni. Sulla base di un recente sondaggio, non solo il sostegno verso il green pass è particolarmente alto in Italia, ma anche la percentuale di italiani a sostegno di misure restrittive in un mondo Covid-free (a partire dal green pass per viaggiare e per andare al ristorante, per finire alla quarantena per chi prende un aereo da fuori Europa) non è banale: circa 1 italiano su 5 con una elevata istruzione, che vive nelle grandi città e con una età tra i 45 e i 54 anni. L’autore, sconfortato, sia augura “incro ciando le dita” che il green pass permanente non prenda piede nel nostro paese. “E puntando tutto, se le cose mettono al peggio, sulla famosa casalinga di Voghera”.

Raffaella Vitulano





Il capitalismo di sorveglianza getta la sua ombra sulla Ue

Negli ultimi anni, la Cina ha sviluppato un sistema di crediti sociali anche attraverso il riconoscimento facciale e l’apprendimento automatico. Il governo è in grado di tracciare tutti con telecamere assegnando loro un voto in base al comportamento. Quando il voto di un cittadino cinese è considerato troppo basso, diventa quasi impossibile vivere. Ecco perché occorre impedire il capitalismo di sorveglianza, vietando i sistemi di credito sociale. La Cina non ha nascosto la sua ambizione di esportare il suo sistema di credito sociale negli Stati membri dell’Ue. La Commissione europea ha pubblicato per la prima volta una proposta per i passaporti per i vaccini il 26 aprile 2018 e prevedeva una proposta legislativa da emanare in Europa entro il 2022. Il supporto ai paesi europei nel “contrastare dell’esitazione sui vaccini” è elencato nel documento come uno dei punti di azione chiave. Nel documento del 2018 si fa specifico riferimento al sostegno all’autorizzazio ne di “vaccini innovativi, anche per le minacce sanitarie emergenti”.

Ra.Vi.

Un sistema pronto a travolgere l’Occidente 

Un sistema simile potrebbe arrivare in Occidenteprima di quanto si pensi. PayPal ha già annunciato una partnership con il Southern Poverty Law Center di sinistra per “indagare” sul ruolo dei “suprematisti bianchi” e dei propagatoridella retorica “anti-governativa”, etichette soggettive che potrebbero potenzialmente avere un impatto su un gran numero di gruppi o persone utilizzando il loro servizio. PayPal non si fa scrupoli nell’affermare che le informazioni raccolte saranno condivise con altre società finanziarie e politici. Facebook sta adottando misure simili, domandando agli utenti di spifferare i loro amici potenzialmente“estremisti”. Microsoft sta lavorando con diversialtri giganti del web e le Nazioni Unite su un database per bloccare potenziali contenuti estremisti. Anche il governo britannico haannunciato la propria versione di un sistema di credito sociale sanitario. Considerando la crescita degli algoritmi, la capacità di rintracciare, censurare e infine punire i cittadini comuni sarà sbalorditiva entro il 2030. E lo stesso problema con la censura governativa esiste con la censura aziendale: se c'è una linea, chi la traccia?

Ra.Vi.




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