Covid, il Virology Journal frena: stop ad ulteriori dosi di richiamo

 di Raffaella Vitulano

Sempre più studi scientifici stanno evidenziando la possibilità di gravi effetti avversi successivi all’inoculazione dei vaccini mRna. Uno studio sugli animali che Pfizer aveva presentato alle Autorità sanitarie giapponesi già nel 2020 riguardava già la distribuzione e l’elimina zione di un ipotetico vaccino mRna. Una considerazione chiave per la tossicità dei vaccini Covid, come per qualsiasi altro farmaco, è conoscere l’esatta distribuzione nell’organismo e il tempo di permanenza. Tali questioni, trattate nel campo della farmacocinetica, vengono di solito accuratamente vagliate durante lo sviluppo di un farmaco. Lo studio citato faceva chiaramente presagire gravi rischi di coagulazione del sangue ed altri effetti avversi. Sedate temporaneamente le tifoserie tra vax e no vax, è ora interessante leggere fonti ufficiali. Perfino l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) suggerisce del resto di evitare frequenti iniezioni di richiamo poiché potrebbero “influenzare negativamente la risposta immunitaria e potrebbero non essere fattibili”. Dunque seguire la ricerca e gli studi è sempre cosa interessante. Il 5 giugno scorso sul Virology Journal, importante rivista scientifica ad accesso aperto sottoposta a revisione paritaria, è stato pubblicato, proprio a firma di un chirurgo cardiovascolare giapponese presso l'Okamura Memorial Hospital - Kenji Yamamoto - un articolo di commento agli effetti dei vaccini Covid-19. L’autore cita lo studio pubblicato a febbraio da The Lancet sul declino dell’immunità nel tempo e sottolinea che la funzione immunitaria tra gli individui vaccinati, trascorsi 8 mesi dalla somministrazione di due dosi di vaccino covid-19, risulta inferiore a quella tra gli individui non vaccinati. Poi fa un lungo elenco di preoccupanti effetti avversi: “Le proteine spike non decadono immediatamente dopo la somministrazione di vaccini mRna. Le proteine spike presenti sugli esosomi circolano in tutto il corpo per più di 4 mesi. Inoltre, studi in vivo hanno dimostrato che le nanoparticelle lipidiche (LNP) si accumulano nel fegato, nella milza, nelle ghiandole surrenali e nelle ovaie e che l’mRna incapsulato con Lnp è altamente infiammatorio. Gli anticorpi di nuova generazione della proteina spike danneggiano le cellule e i tessuti che sono preparati per produrre proteine spike e le cellule endoteliali vascolari sono danneggiate dalle proteine spike nel flusso sanguigno; questo può danneggiare gli organi del sistema immunitario come la ghiandola surrenale. Inoltre, può verificarsi un potenziamento anticorpo- dipendente, in cui gli anticorpi che migliorano l’infezione attenuano l’effetto degli anticorpi neutralizzanti nella prevenzione dell’infezione. Il peccato antigenico originale, cioè la memoria immunitaria residua del vaccino di tipo Wuhan, può impedire al vaccino di essere sufficientemente efficace contro i ceppi varianti. Questi meccanismi possono anche essere coinvolti nell’esacerbazione di Covid- 19.” E ancora: “Alcuni studi suggeriscono un legame tra i vaccini Covid-19 e la riattivazione del virus che causa l’herpes zoster. Questa condizione vienetalvolta definita sindrome da immunodeficienza acquisita con il vaccino. Da dicembre 2021, oltre al Covid-19, il Dipartimento di ChirurgiaCardiovascolare dell’Okamura Memorial Hospital, Shizuoka, in Giappone (di seguito denominato ‘l’Istituto’) ha riscontrato casi di infezioni difficili da controllare. I pazienti hanno mostrato di essere immunocompromessi e ci sono stati alcuni decessi. Il rischio di infezione può aumentare e in futuro potrebbe essere necessario rivedere vari algoritmi medici per valutare la prognosi postoperatoria.” Inoltre, più avanti, nell’articolo si legge: “A causa di una propaganda distorta i media hanno finora nascosto gli eventi avversi della vaccinazione come, ad esempio, la trombocitopenia trombotica immunitaria indotta dal vaccino (Vitt). L’Istituto incontra molti casi in cui questa causa è riconosciuta. Queste situazioni si sono verificate a ondate; tuttavia, devono ancora essere risolte nonostante le misure implementate per lo screening di routine dei pazienti ammessi per un intervento chirurgico per gli anticorpi della trombocitopenia indotta da eparina ”. A questo punto l’autore scrive che “come misura di sicurezza le ulteriori vaccinazioni di richiamo dovrebbero essere sospese” e aggiunge che “nella cartella clinica di tutti i pazienti devono essere annotate le date delle varie vaccinazioni e il tempo passato dall’u ltimo richiamo”. Infine, segnala che “potrebbe essere necessario considerare il tempo trascorso dall’ultima vaccinazione Covid- 19 tutte le volte che sono richieste procedure invasive” e indica diverse misure pratiche che possono essere implementate per prevenire una diminuzione dell’immunità: “Queste includono la limitazione dell’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, incluso il paracetamolo, per mantenere la temperatura corporea profonda, l’uso appropriato di antibiotici, la cessazione del fumo, il controllo dello stress e la limitazione dell’uso di emulsioni lipidiche, incluso il propofol (un anestetico)”. Nella conclusione si legge: “Ad oggi, quando si confrontano i vantaggi e gli svantaggi dei vaccini mRna, si riscontra che la vaccinazione è stata comunemente raccomandata. Tuttavia, man mano che la pandemia di Covid-19 diventa meglio controllata, le conseguenze del vaccino diventano più evidenti. Per il futuro si ipotizza un aumento delle malattie cardiovascolari, in particolare delle sindromi coronariche acute, causate dalle proteine spike nei vaccini genetici. Oltre al rischio di infezioni dovute all’abbassamento delle funzioni immunitarie, esiste il possibile rischio di danno d’organo sconosciuto causato dal vaccino che è rimasto nascosto, senza manifestazioni cliniche apparenti, principalmente nel sistema circolatorio”.

Raffaella Vitulano


Bmj: “Le attuali politiche sui vaccini dovrebbero essere rivalutate” 

Aver reso obbligatori, di fatto, i vaccini Covid-19 ha avuto effetti dannosi sulla fiducia nelle scelte politiche istituzionali, nell’efficacia dei vaccini, nella scienza medica e nella ricerca farmacologica, nella gestione della sanità, mettendo in discussione principi base che credevamo, nell'era pre covid, ormai acquisiti, come il rispetto dei diritti umani, la lotta alle discriminazioni, alle iniquità e alle diseguaglianze, il benessere sociale quale finalità di uno Stato. È quanto afferma un’analisi pubblicata sul British Medical Journal, non esattamente un sito complottista: “...Le attuali politiche sui vaccini obbligatori sono scientificamente discutibili e probabilmente causeranno più danni sociali che benefici”. Il Bmj “sintetizza intuizioni dalla psicologia comportamentale (reattanza, dissonanza cognitiva, stigma e sfiducia), dalla politica e dalla legge (effetti sulle libertà civili, sulla polarizzazione e sulla governance globale), dalla socio-economia (effetti sulla disuguaglianza, sulla capacità del sistema sanitario e sul benessere sociale) e dall’integri tà della scienza e della salute pubblica (l’e rosione dell’etica della salute pubblica e della supervisione normativa)”.

Ra.Vi.

Quei danni collaterali delle scelte politiche durante i lockdown imposti dai governi 

Gli Stati Uniti hanno registrato quasi 170.000 morti in eccesso durante la pandemia, e si tratta di morti che non sono state causate dal virus stesso, poiché l’obesità, l’abuso di sostanze e altri assassini sono aumentati durante i lockdown imposti dal governo: è la tesi di un nuovo rapporto pubblicato questo mese dal National Bureau of Economic Research (Nber). Il numero reale era probabilmente più alto, osserva lo studio, dato che la stima non include 72.000 persone morte con il virus, ma non necessariamente a causa di ciò. Il rapporto ha suggerito che le morti in eccesso non dovute al Covid potrebbero essere state “danni collaterali delle scelte politiche”. Nber ha indicato fattori come l’aumento della violenza armata, l’uso di droghe e alcol, il fumo e l’aumento di peso durante il lockdown. “C’è stata poca curiosità nel verificare se le politiche Covid pubbliche o private stessero aggravando i precedenti problemi di salute”, hanno affermato gli autori, aggiungendo che i loro risultati sui danni alla salute subiti durante la pandemia erano “significativie storici”.

Ra.Vi.

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