Il cyberg soldier è servito: arriva la guerra a colpi di genoma


Le nuove truppe di fanteria dell'esercito ucraino sono spesso inadatte al combattimento e fuggono al primo segno di combattimento. Lo riporta il Financial Times, secondo il quale, in alcune unità, circa due terzi dei soldati sarebbero uccisi o feriti entro pochi giorni dall’arrivo al fronte. Dopo diversi turni di leva, l’età media di un soldato ucraino è ora di 45 anni e molti di quelli inviati al fronte non sono idonei al combattimento, hanno detto al quotidiano britannico diversi comandanti e soldati. “Quando i nuovi ragazzi arrivano in posizione, molti di loro scappano alla prima esplosione di granata” racconta un vice comandante. Un comandante la cui unità sta tentando di tenere la vicina città di Khurakove ha detto che “alcu ni ragazzi si bloccano perché hanno troppa paura di sparare al nemico, e poi sono loro che se ne vanno in sacchi per cadaveri o gravemente feriti”. I comandanti stimano dunque che il 50-70% delle nuove truppe di fanteria vengano uccise o ferite entro pochi giorni dall’inizio del loro primo turno. Di fronte a troppe sensibilità umane, è ora di far scendere in campo i cyborg: secondo un rapporto della Rand Corporation, i “super soldati” geneticamente modificati saranno i combattenti del futuro. I progressi nei sistemi uomo- macchina, insieme all’intel ligenza artificiale e alla biologia sintetica, sono infatti tra le tecnologie che saranno utilizzate per progettare il futuro combattente. Secondo il rapporto, queste tecnologie daranno origine a capacità apparentemente telepatiche - grazie alle quali i soldati saranno in grado di controllare le macchine usando i loro pensieri - insieme alla capacità di modificare geneticamente i combattenti, in modo che possano sopravvivere “negli ambienti di combattimento più difficili”. Gli umani controlleranno macchine iper-sofisticate con i loro pensieri; la base militare- industriale sarà plasmata sinteticamente e genomicamente per creare il guerriero perfetto. L’Internet of Bodies (IoB), ovvero un ecosistema costituito da dispositivi interconnessi che possono essere indossati, ingeriti o impiantati, è uno dei modi in cui si prevede che i combattenti del futuro diventeranno cyborg. I ricercatori australiani hanno dimostrato ad esempio che robot quadrupedi militari possono essere guidati da segnali cerebrali raccolti e tradotti da un sensore al grafene indossato dietro l’orecchio di un soldato nelle vicinanze. La combinazione di dati IoB con algoritmi avanzati di apprendimento automatico (ML) e intelligenza artificiale può potenzialmente “consentire enormi progressi nell’assistenza sanitaria, in particolare nella medicina di precisione”. Tuttavia, l’IoB comporta anche gravi rischi in termini di sicurezza informatica, raccolta di informazioni, privacy e attacchi mirati che possono sostanzialmente dirottare il cervello dell’utente e causare danni inimmaginabili. Dato che le interfacce cervello-computer (Bci) stanno diventando sempre più diffuse, il rapporto avverte: “Se questa tecnologia venisse hackerata, un avversario malintenzionato potrebbe potenzialmente iniettare paura, confusione o rabbia nel cervello del comandante e indurlo a prendere decisioni che potrebbero causare gravi danni”. Sebbene l’hacking cerebrale venga discusso nel contesto di ambienti militari, la stessa tecnologia sta diventando sempre più disponibile a livello commerciale per il grande pubblico, anche sul posto di lavoro. Ad esempio, intervenendo alla riunione annuale del World Economic Forum (Wef) nel gennaio 2023, la dott.ssa Nita Farahany della Duke University ha spiegato: “Pos siamoraccogliere e decodificare i volti che vedi nella tua mente: forme semplici,numeri, il tuo codice Pin del tuo conto bancario”. Una vulnerabilità di  nella sicurezza dell’app Strava avrebbe consentito a utenti sconosciuti di identificare e tracciare gli spostamenti dei militari israeliani all’interno delle basi militari, anche se gli utenti avevano limitato chi poteva visualizzare i loro profili Strava. Inoltre, nel 2023 è stato segnalato che l’app Strava avrebbe potuto essere utilizzata per tracciare un comandante di sottomarino russoche è stato ucciso mentre faceva jogging. Altro che complottismo. Alcune applicazioni sono ormai realtà quotidiane. E se pensate che siano solo fantascienza, beh questo è affar vostro. Mentre voi vi crogiolate al sole e nella natura, c’è che controlla le vostre menti nelle vostre attività. Gli autori prevedono che “i potenziali miglioramenti genomici dei tratti chiave della guerra nel prossimo futuro potrebbero essere la capacità di funzionare dormendo meno, con più resistenza fisica e una migliore capacità respiratoria”. Il rapporto sui Cyborg soldati riecheggia un altro rapporto Rand del 2021 intitolato “Ap procci tecnologici al miglioramento delle prestazioni umane”, che delineava i potenziali tecnologici di questa controversa ricerca transumanista. Ad esempio, il rapporto del 2021 rileva che “l’aggiunta di geni rettiliani che forniscono la capacità di vedere nell’infrarosso” e “rendere gli esseri umani più forti, più intelligenti o più adatti ad ambienti estremi” erano tutte potenziali applicazioni dell’editing genomico. Al World Economic Forum del 2020, Ilina Singh, professoressa di neuroscienze e società a Oxford, aveva spiegato al pubblico di Davos le principali preoccupazioni degli ufficiali militari sul senso di appartenenza e di integrità fisica. Domande come la proprietà, la rimozione, l’ag giornamento e il pagamento dell’impianto, erano al top. Il Pentagono, del resto, sta studiando come cambiare radicalmente il significato dell’essere umano, finanziando la ricerca volta a creare superuomini più intelligenti, più veloci e più forti attraverso il miglioramento delle prestazioni umane in una nuova era di transumanesimo, finanziando la ricerca sull’edi ting genetico, l’intelligenza artificiale e l’Internet of Bodies. Un soldato potrebbe aumentare la propria resistenza come quella di un maratoneta d’élite. E in caso di viaggi spaziali basterebbe l’aggiunta di geni del Deinococcus radiodurans, un batterio che può sopravvivere ad alti livelli di radiazioni, nonché l’ag giunta di geni da una varietà di organismi, per consentire agli esseri umani di sintetizzare tutti i 20 amminoacidi (gli esseri umani normalmente ne sintetizzano solo 11 ed estraggono i restanti nove dal cibo). Lo scorso 24 ottobre, il ministro della Sanità dei Paesi Bassi, Marie Fleur Agema ha rivelato in parlamento che la gestione Covid è stata – ed è decisa – da intelligence e Nato, alle cui direttive pure lei si attiene, così come si atterrà per le future “pandemie”. Forse per questo anche in Italia la gestione della campagna vaccinale fu affidata al Generale Francesco Paolo Figliuolo? Pochi giorni fa, ll Capo di Stato Maggiore dell’E sercito italiano, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, è stato piuttosto chiaro: “L’esercito è fatto per prepararsi alla guerra. Punto. Quindi questo deve essere un messaggio molto chiaro che dovete avere tutti in testa: fino a qualche anno fa, era una parola che non potevamo utilizzare. La tecnologia rappresenta la proattività e la trasformazione continua ed è la nostra arma per sopravvivere vittoriosi sul campo di battaglia. Oggi vince chi è più tecnologico”. Appunto.

Per cercare di decifrare e capire “la guerra delle menti” e approfondire le connessioni tra ambienti militari, scienza, ingegneria genetica e multinazionali, bisognerebbe guardare il documentario “Il soldato perfetto” prodotto da Oval Rome (la casa di produzione italiana) a cura della documentarista d’inchiesta Nathalie Signorini che, con la collega Amy Meyer, ha indagato i piani segreti del Dipartimento della Difesa Usa. Il documentario - spiegano a Jacopo Brogi - mette in connessione le strategie della Difesa Usa, il Sars Cov 2 e la tecnologia mRNA utilizzata per i farmaci anti Covid. Dopo la visione risulterà chiaro come mai i pipistrelli sono oggi, come ieri, al centro della ricerca microbiologica, non solo virologica. Per avvicinarsi al tema le autrici si sono fatte accompagnare da un neuroscienziato militare statunitense, il Prof. James Giordano che, fra dribbling e mezze verità, ha raccontato loro la mentalità che sorregge la ricerca scientifico-tecnologica della Darpa, agenzia del Ministero della difesa americano. “L’imperativo tecnologico, identificato dal filosofo tedesco Hans Lenk, è il paradigma seguito dal famigerato complesso militare-industriale quello verso cui ci metteva in guardia Eisenhower e che recita più o meno così: se lo puoi costruire, costruiscilo; se lo puoi usare, usalo; se lo usi, usalo negli ambiti più svariati così da ottimizzarne l’esistenza”. In piena “emergenza covid”, il Nobel per la chimica 2020 fu assegnato alle scienziate Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per lo sviluppo del metodo Crispr-Cas9, che può portare ”a nuove scoperte scientifiche, a colture migliori e a nuove armi nella lotta contro cancro e malattie genetiche“. “Crispr-cas9 - spiegano le autrici del documentario - è una delle scoperte più rivoluzionarie del mondo, perché permette la manipolazione del Dna. Non è costosa né troppo difficile da utilizzare e si applica su qualunque Dna: da quello dei virus, a quello delle piante, dagli insetti agli esseri umani. Non si sa che effetti reali possa avere, quali danni collaterali potrà generare. Ciò che ci pare molto plausibile è un uso eugenetico”. Per gli esperimenti, il pipistrello è il mammifero perfetto perché ha tre caratteristiche che l’essere umano smania di possedere per sé: è longevo, è immune ai virus e immune al cancro. Anche simbolicamente è speciale, essendo l’unico mammifero che può volare. Per il neurologo militare James Giordano, un terrorista potrebbe far impazzire di angoscia una popolazione procurandosi solo un virus influenzale leggero e spargerlo in punti chiave come stazioni, aeroporti, cinema, stadi. Il mondo scientifico militare è debordato in quello civile.


Raffaella Vitulano


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