Sanzioni. Case d’aste, musei e artisti tagliano i legami con i miliardari

 di Raffaella Vitulano

Il mondo dell’arte sta inserendo nella lista nera gli oligarchi russi nel timore che i miliardari approfittino della mancanza di regolamentazione del settore per eludere le sanzioni. Lo riferisce un approfondimento di Business Insider, spiegando come a Londra le migliori case d’asta del mondo abbiano cancellato la “Russian Art Week” la fiera d'arte di riferimento per i ricchi acquirenti russi. A New York, il miliardario russo Vladimir Potanin si è dimesso dal consiglio di amministrazione del Museo Guggenheim. A Mosca, gli artisti stanno cancellando le loro mostre in Garage, il museo fondato da Dasha Zhukova, una collezionista d’arte ed ex moglie dell’oligarca sanzionato Roman Abramovich. Mentre il mondo cerca di vendicarsi contro gli oligarchi russi sanzionati e i loro “guadagni illeciti”, l’industria dell’arte sta tentando di interrompere le relazioni decennali con i magnati stranieri. Ma mentre i beni personali come yacht, ville e jet vengono sequestrati sulla scia dell’invasione ucraina, gli esperti hanno detto a Insider che l’industria artistica da 50 miliardi di dollari deve affrontare “bu chi” quando si tratta della questione della proprietà. Gli oligarchi russi hanno speso milioni in opere d’arte acquistate attraverso case d’aste e gallerie statunitensi e britanniche reinvestendo fondi nella loro disponibilità. Mikhail Fridman, ad esempio, che è stato sanzionato dall’Ue e dal Regno Unito, ha acquistato il celebre “Four Marilyns” di Andy Warhol del 1962 per 38,2 milioni di dollari da Phillips nel 2013. L’an no successivo lo ha venduto a un banchiere turco per 44 milioni di dollari. Non male come margine di ricavo, no? Secondo quanto riferito, Roman Abramovich - che è anche nella lista delle sanzioni dell’Ue e del Regno Unito - ha acquistato opere tra cui “Benefits Supervisor Sleeping” di Lucian Freud per 33,6 milioni di dollari da Christie’s e un trittico di Francis Bacon per 86,3 milioni di dollari da Sotheby’s. Sia Fridman che Abramovich hanno acquistato la loro arte attraverso la galleria Gagosian di New York, il cui fondatore è stato definito “il mercante d’arte ufficiale dell’oligarchia russa“, secondo il New York Post. Alla domanda se le relazioni con i clienti di Gagosian cambieranno alla luce delle recenti sanzioni, la galleria ha affermato di aver “stabilito controlli interni efficaci e di intraprendere misure di due diligence per rispettare pienamente tutte le leggi pertinenti”.

Alla fine di febbraio, Stati Uniti, Canada e i principali paesi dell’Euro pa occidentale hanno annunciato una task force per identificare e congelare i beni detenuti dalle élite del potere russo in altre giurisdizioni. Ma per congelare un bene devi dimostrare a chi appartiene: difficile nel mercato multimilionario del mondo dell’arte, dove gli acquisti anonimi sono all’or dine del giorno. Il mercato dell’ar te di alto valore è proprio per questo particolarmente vulnerabile al commercio illecito. Il mercato globale dell’arte è “una delle cose meno trasparenti del sistema finanziario”, ha detto a Insider la dott.ssa Louise Shelley, direttrice del Terrorism, Transnational Crime and Corruption Center presso la George Mason University. Nel 2020, un’indagine bipartisan del Senato ha rilevato che gli intermediari dell’arte hanno acquistato più di 18 milioni di dollari in opere d'arte di alto valore negli Stati Uniti attraverso società di comodo collegate agli oligarchi russi dopo che gli Stati Uniti li hanno sanzionati nel marzo 2014. E solo due settimane fa, il Financial Crimes Enforcement Network del Tesoro degli Stati Uniti ha inviato un avviso in cui segnalava il mercato del l’arte di alto valore come “at traente per il riciclaggio di denaro da parte di attori illeciti, comprese le élite russe sanzionate”. La struttura del mondo dell’arte è particolarmente suscettibile a questa pratica di “lavaggio” del denaro ottenuto illegalmente in modo che sembri provenire da fonti legittime. Tanto per cominciare, è spesso difficile identificare il vero acquirente, afferma la dott.ssa Moyara Ruehsen, direttrice del Financial Crime Management Program presso il Middlebury Institute of International Studies di Monterey: “Anche qualcuno che non ha nulla da nascondere, acquista tramite un trust o da una società di comodo. Le case d’asta e le gallerie d’arte raramente incontrano la persona che vende o che sta acquistando l’o - pera d’arte”. In secondo luogo, la maggior parte dell’arte è più facile da trasportare e nascondere rispetto ad altri beni, come yacht e jet privati. I pezzi di fascia alta sono spesso immagazzinati in zone economiche franche o grandi magazzini chiamati porti franchi, dove le merci sono soggette a tasse e a dazi minimi. Le opere d’arte possono essere acquistate e vendute senza mai lasciare i porti franchi, consentendo loro di rimanere poco appariscenti mentre i governi perquisiscono i beni degli individui sanzionati. Le élite sanzionate possono anche cercare di proteggere l’arte dal sequestro trasferendo la proprietà su carta a uno stretto collaboratore fidato che non è stato sanzionato. L’opera d’arte ha anche il fascino aggiuntivo di avere un prezzo di mercato più soggettivo, consentendo ai proprietari privati di gonfiare i prezzi di milioni di dollari per aumentare i profitti. “È davvero difficile discutere su quale sia il vero valore del prodotto che stiamo scambiando”, ha detto Ruehsen. “Con altre materie prime, è più difficile farlo”.

Raffaella Vitulano




Come le gallerie stanno affrontando il problema 

Da parte loro, le case d'asta affermano di essere pronte a eliminare gli individui sanzionati dalle loro liste di clienti.

Sotheby’s ha detto a Insider che “svolge attività nel rigoroso rispetto di tutte le leggi e i regolamenti applicabili, comprese le sanzioni” e che “rispetterà tutti i regolamenti messi in atto”.

Christie’s ha affermato di aver “immediatamen te intrapreso azioni attraverso i nostri rigorosi processi di identificazione e screening dei clienti in atto come parte dei nostri programmi globali di conformità alle sanzioni e al riciclaggio di denaro”.

Anche le persone politicamente esposte e quelle collegate a giurisdizioni sanzionate o altre giurisdizioni ad alto rischio sono soggette a una due diligence rafforzata. Ma le gallerie hanno anche difficoltà, tra le quali spiccano i registri aperti di proprietà effettiva, con riferimento alle leggi sui diritti di proprietà degli Stati Uniti. “Questo è un problema nel mercato immobiliare, è un problema nel mercato dell’ar te. È un problema nel nostro sistema finanziario su tutta la linea” sostengono gli esperti.

Ra.Vi.

Keatinge: le autorità non pensano alle conseguenze dei congelamenti 

Le sanzioni contro gli oligarchi sono essenzialmente una buona idea, ma le autorità non hanno pensato alle conseguenze, sostiene Tom Keatinge, direttore dei crimini finanziari e degli studi sulla sicurezza presso il Royal United Services Institute. In un’intervista con Channel 4 News, Keatinge ha detto che prendendo l’esempio delle sanzioni imposte a Roman Abramovich e dell’effetto che ha avuto sulla vendita del Chelsea Football Club, ha dichiarato che sono state utili dal punto di vista delle pubbliche relazioni, ma “non mi sembra che questo cambierà i calcoli di Vladimir Putin”. Alla domanda se le sanzioni hanno colpito Putin, ha risposto: “Non credo affatto”.

Spiegando quanto potrebbe essere costosa la manutenzione dei beni congelati, Keatinge riferisce della facilità di trattenere i superyacht ma evidenzia il problema che le navi possono deperire rapidamente senza gli equipaggi che le mantengano: “Abbiamo congelato questi beni, non sequestrato. Non possiamo espropriarli, non siamo una dittatura nel Regno Unito”. Keatinge ha affermato infine che le persone sanzionate si stanno preparando da “mesi, se non anni”.

Ra.Vi.





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