Non solo Midterm. Il multipolarismo sgomita nel mondo


Non solo Mid term. Le elezioni di medio termine negli Stati Uniti sembrano essere più importanti che mai, sia a livello interno che internazionale. Con i repubblicani che rimontano, il presidente democratico in carica Biden sarà probabilmente una “anatra zoppa” per il resto del suo mandato. Allo stesso tempo, si prevedono maggiori difficoltà e cambiamenti nella politica estera americana, in particolare per quanto riguarda la posizione degli Stati Uniti rispetto agli aiuti all’U craina e al caso Taiwan. I risultati delle elezioni di medio termine avranno un impatto diretto sulla scena internazionale. D’altra parte, i problemi economici degli Stati Uniti e il debito pubblico alle stelle renderanno la posizione degli Stati Uniti significativamente più debole di prima. Sebbene dal 2009 si sia verificata una graduale erosione del potere globale americano, questo declino è accelerato dal 2020, con la pandemia di Covid-19. È probabile che le elezioni di medio termine negli Stati Uniti e il deterioramento della situazione economica in Europa influenzeranno il sentimento pubblico su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico. Le forze armate ucraine hanno difeso gran parte del loro paese, ma senza la massiccia assistenza degli Stati Uniti (quasi grande quanto il budget militare annuale della Russia), la campagna militare ucraina sarebbe probabilmente fallita mesi fa. Sfortunatamente per Kiev, anche il sostegno democratico all’U craina è diminuito, secondo il sondaggio del Pew Research Center di settembre, dato che l’ansia per l’economia, l’accesso all’a borto e altre questioni sono più sentite tra i cittadini. Come ha sottolineato l'economista e professore americano Michael Hudson, l’economia americana è stata trasformata in un capitalismo finanziario postindustriale che cerca ricchezza principalmente attraverso l’estrazione della rendita economica, non attraverso la formazione di capitale industriale. Gli Stati Uniti ora si confrontano con l’asse Russia-Cina-Iran sempre più assertivo, che minaccia lo status del dollaro come valuta di riserva e potenza globale americana. E’ comunque lo scenario globale ad essere modificato da nuovi equilibri di fronte ad altri recenti risultati elettorali e nuove strategie nazionali. Italia e Germania (di cui pure abbiamo scritto) a parte, vediamone alcune. Per quanto riguarda la guerra tra Russia ed Ucraina, è importante ricordare il fatto che un’altra intensa guerra si svolge dietro le quinte, ogni secondo di ogni giorno: quella informatica. Di recente, uno degli hacker più famosi, l’hacker ucraino noto come Joker, trasferitosi nella Repubblica popolare di Donetsk, ha affermato che le sue “spie” stanno lavorando nell’ufficio del Presidente Zelensky, nel Servizio di sicurezza e nelle forze armate dell’Ucraina. Le moderne reti di comunicazione (si pensi anche ai satelliti di Elon Musk) e dati sono “aperte” agli hacker e ad un’ampia gamma di operazioni informatiche. Niente è più “segreto”. Il Regno Unito dal canto suo sta vivendo una destabilizzazione politica dopo la morte della regina Elisabetta e le dimissioni di due primi ministri in meno di due mesi. Questi eventi hanno inibito la capacità del governo britannico di formare una politica estera coerente ed espandere il suo sostegno all’Ucraina. Il Regno Unito è in un grande caos e la popolazione ha meno interesse per qualsiasi nuovo conflitto. Gli inglesi hanno un disperato bisogno di un leader per sistemare il pasticcio interno piuttosto che il caos internazionale. Inoltre, il Regno Unito ha le sue controversie con l’Unione Europea in merito alla Brexit. Non sta meglio l’economia dell’Eurozona, con un’inflazione salita oltre il 10% questo mese. La possibilità di una recessione è aumentata poiché tassi di interesse più elevati rallentano ancora di più l’economia. Altra preoccupazione per la Bce è il calo dell’euro rispetto al dollaro Usa. Inflazione significa che la valuta vale meno. Nell’Eurozona i tassi variano dal 6% in Francia al 17% nei Paesi Bassi e al 24% in Estonia. Questo non è sostenibile e senza le loro valute si può fare poco per riequilibrare, il che significa che crescerà la pressione per disintegrare l’eurozona e l’euro. Un drastico aumento dell’assistenza dell’Ue all’Ucraina, tuttavia, rimane improbabile con l’aumen to dei costi energetici dell’Euro pa. Va poi segnalato tra i cambiamenti politici lo straordinario ritorno per l’israeliano Netanyahu. Dopo essere stato licenziato nel 2021 come primo primo ministro in carica ad essere incriminato - e con il suo processo per corruzione ancora in corso - Benjamin Netanyahu ha avuto l’ennesima straordinaria rimonta dopo il quinto voto nazionale negli ultimi quattro anni il 1° novembre 2022 consegnando al blocco di destra una vittoria decisiva. Guardando invece verso l’Asia, il Partito comunista cinese ha chiesto di rafforzare le capacità di combattimento dell’Esercito popolare di liberazione per raggiungere l’“unificazione nazionale” con Taiwan dopo che domenica è stata costituita la sua nuova commissione militare. La Cina inizia a vendere più in quantità dei buoni del tesoro statunitensi e organizza esercitazioni militari su larga scala intorno a Taiwan. L’economista britannico Philip Pilkington sostiene che il potere economico della Cina è tale da poter alla fine allontanare Taiwan dagli Stati Uniti e ottenere l’unificazione senza ricorrere alla forza militare e che l’America ha poco da offrire a Taiwan in risposta. Volgendo lo sguardo a Ovest, Lula da Silva ha nel frattempo vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Brasile. Gli analisti sperano che porterà miglioramenti sociali al paese e coopererà con i partner dei Brics. C’è però anche chi sostiene che il suo margine di manovra sarà limitato da potenti forze schierate contro la sua agenda del Sud del mondo e a Lula verrà chiesto di avere un atteggiamento internazionale più remissivo nei confronti delle élites occidentali e questo sarà il suo problema più grande. Il grande dilemma per il presidente eletto sarà quello di bilanciare gli interessi dei suoi storici alleati (Brics e paesi emergenti) con quelli dei suoi nuovi “amici” (politici Usa e Ue, Ong globali).

Raffaella Vitulano


I Brics si riorganizzano e sfidano l’egemonia del dollaro 

Osservando s’impara. Dopo aver visto StatiUniti, Ue e Regno Unito imporre sanzioni economiche e congelare o sequestrare beni finanziari, molti paesi del Sud del mondo corrono ai ripari riesaminando le loro relazioni con l'Occidente ed esplorando relazioni più strette con Cina e Russia. I Brics e l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) rialzano la testa mentre Arabia Saudita, Qatar ed Egitto stanno valutando la possibilità di entrarne a farparte. Entrambe le organizzazioni sono strettamente integrate con la Belt and Road Initiative (Bri) cinese e l'Eaeu guidate dalla Russia. La Russia ha già sviluppato il sistema di pagamento Mir per competere direttamente con Master Card e Visa e sta anche sviluppando una borsa di lingotti, il Moscow World Standard, per porre fine alla manipolazione del prezzo dell’oro da parte delle borse di lingotti Lbma e Comex (solo commercio di derivati) e rivelare il vero valore di mercato del metallo. Per evitare di utilizzare il petrodollaro, la Cina ha istituito una piattaforma di scambio di energia per promuovere l’uso delloyuanperletransazioni energetiche. Questa piattaforma viene ora utilizzata per completare le transazioni perle importazioni di energia dalla Russia e dall’Iran e, in futuro, con l'Arabia Saudita e altri paesi del Golfo, riducendo la dipendenza della Cina dal petrodollaro.

L’Ungheria bloccherà il trasferimento di 18 mld di euro dalla Ue a Kiev 

Parallelamente al sostegno bellico, prosegue il sostegno finanziario dell’Unione Europea a Kiev. Non tutti però la pensano nello stesso modo e c’è chi prepara contromisure. Secondo quanto riferisce Bloomberg, l’Ungheria bloccherà il piano dell’Ue di trasferire 18 miliardi di euro alle autorità di Kiev nell’ambi to del programma di assistenza finanziaria. L’agenzia statunitense riferisce l’opposizione magiara al piano di sostegno finanziario dell’Ue all’Ucraina è arrivata durante una riunione dei ministri delle Finanze europei a Bruxelles. L’arti colo afferma che la Commissione europea vuole sottoporre all’esame un’ini ziativa per fornire prestiti agevolati all’Ucraina. Come sottolinea l’agenzia, per attuare questa idea sarà necessario utilizzare riserve aggiuntive dal bilancio dell’Ue. E “Il ministro delle finanze ungherese Mihaly Varga ha detto ai suoi colleghi che non avrebbe sostenuto tale opzione”. Nella Ue serve l’unanimità: l’adozione di un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria richiede dunque il consenso dei 27 governi, precisa Bloomberg.

Ra.Vi.





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