Blackrock mette le pensioni nel mirino e rispolvera l’energia tradizionale

 

Sono ricchi, ricchissimi. Miliardari è dire poco. Potremmo ignorarli, ma in realtà le loro lettere agli azionisti squarciano il velo al futuro degli investimenti e dunque alle politiche economiche. E poi sono a loro modo poetici, gli amministratori dei fondi di investimento: ammantano di vezzi il loro unico interesse: il denaro. Citando il saggista religioso britannico John Donne, l’Economist ricorda che “le lettere si mescolano alle anime”. Evidentemente la mescolanza di anime, qualunque siano i suoi meriti nell'Inghilterra elisabettiana, non è la cosa più praticata nel nuovo quartiere di Manhattan, Hudson Yards. Lo si può notare nell’ultima lettera di Fink agli azionisti, così come in quelle di Warren Buffett, il più celebre investitore americano, e di Jamie Dimon, il principale banchiere di Wall Street. “Mr.Fink, per spiegare l’im portanza dei risparmi pensionistici, racconta una storia edificante sui suoi defunti mamma e papà. Il signor Buffett scrive della sua sensibile (e ora molto ricca) sorella, Bertie. Il signor Dimon, anche se non ha il cuore in mano, sembra che porti le preoccupazioni del mondo sulle sue spalle. Il meno personale è Andy Jassy di Amazon, che in una lettera agli azionisti dell’11 aprile si è rivelato un aziendalista fino al midollo. Non importa. Il giorno in cui la lettera è stata pubblicata, il valore di borsa della sua azienda è salito di 30 miliardi di dollari, raggiungendo il livello record di quasi 2 trilioni di dollari” racconta il The Economist. “Un guadagno di 6 milioni di dollari a parola. Per gli azionisti, pura poesia” .Per Larry Fink, Ceo di BlackRock, asset manager da 10 mila miliardi di dollari, la più grande preoccupazione dell’economia non è l’eleva ta inflazione o una possibile recessione: è la mancanza di speranza. Più specificamente, si tratta di come i millennial e la generazione Z (i cinquantenni) semplicemente non si fidino dei boomer (i sessantenni) dopo aver visto cosa hanno fatto all’economia. La lettera annuale agli investitori del Ceo di BlackRock Inc. descrive dettagliatamente le questioni che considera fondamentali per gli investitori, le aziende e i mercati. L’edizione di quest’anno, “Time to Rethink Retirement”, si è concentrata sull’incombente crisi pensionistica e sulla necessità di dotare le generazioni future di strumenti migliori per prosperare mentre invecchiano. Verterà anche sulle pensioni l’in contro in calendario organizzato con manager italiani a Milano il prossimo 6 giugno? O forse sul fatto che Cdp Venture Capital impiegherà un miliardo di euro sugli 8 previsti nel piano industriale 2024 per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale? Meno di quanto stanziato nell’ultima manovra di bilancio sul pacchetto pensioni. Non a caso, Fink ha sottolineato la necessità che gli Stati Uniti e altri paesi riconsiderino il concetto di pensionamento e le relative politiche pubbliche alla luce dell’aumento dell’aspettativa di vita. Ha inoltre delineato le opzioni e le strutture di investimento che la sua azienda ha sviluppato per aiutare ad affrontare i problemi. Nella sua lettera, Fink ha sottolineato i redditi modesti dei suoi genitori e ha osservato che, esaminando i loro risparmi per la pensione, ha visto che erano molto superiori ai loro redditi combinati. Il motivo: i loro investimenti. Fink ha osservato che lui e i suoi soci hanno fondato la magnanima (si fa per dire) BlackRock per aiutare le persone ad andare in pensione come facevano i suoi genitori, e che la partecipazione ai mercati dei capitali è fondamentale affinché le persone possano andare in pensione comodamente e finanziariamente sicure. La pensione “è una proposta molto più difficile di quanto lo fosse 30 anni fa”, ha scritto Fink. “E sarà una proposta molto più difficile tra 30 anni. Le persone vivono vite più lunghe. Avranno bisogno di più soldi. I mercati dei capitali possono fornirlo, purché i governi e le aziende aiutino le persone a investire”. Mercati dei capitali più forti, secondo Fink, affronteranno due delle maggiori sfide economiche della metà del 21° secolo, garantendo una pensione meritata e sicura e costruendo le infrastrutture energetiche di cui il mondo avrà bisogno in futuro. Anche la lettera agli azionisti del Ceo di JP Morgan Chase Jamie Dimon mostra come le grandi istituzioni finanziarie stiano cercando di gestire la sfida. Nella lettera di Dimon, l’am ministratore delegato chiede una trasformazione delle catene di approvvigionamento e dei sistemi energetici per raggiungere gli obiettivi climatici, ma suggerisce anche che i politici debbano abbracciare un approccio di “realpolitik”.

Entrambe le lettere abbracciano le opportunità di finanziare la transizione energetica. In totale, scrive Fink, la sua azienda ha quasi 140 miliardi di dollari di asset in gestione in linea con le strategie di transizione energetica rispetto ai 300 miliardi di dollari investiti nelle tradizionali aziende energetiche. E cita potenziali opportunità di crescita, tra cui la Climate Finance Partnership di BlackRock, che sta fornendo capitali per progetti di infrastrutture pulite nelle economie emergenti. Anche qui, Fink osserva da lontano l’Italia in attesa di stringere partnership più strette. Dimon, da parte sua, cita l’interesse dei clienti nel continuare a finanziare le infrastrutture energetiche pulite e le opportunità di crescita che si aprirebbero se il mondo spendesse i trilioni necessari per raggiungere gli obiettivi climatici. Sia Fink che Dimon radicano la loro analisi al di fuori dei confini della finanza, spiegando le loro posizioni come l’ap proccio giusto per l’umanità e per gli azionisti. Tuttavia non sempre l’umanità ha gli stessi obiettivi degli azionisti. Ma è utile considerare i loro commenti come un indicatore dei venti mutevoli nel settore finanziario. Alcuni anni fa, le grandi società finanziarie erano ansiose di mostrare il loro sostegno ai criteri Esg. Il focus retorico è cambiato con il mercato. Gli investimenti nel petrolio e nel gas sono diventati più redditizi. E il vento cambia. Mentre gran parte dell’atten zione si è così concentrata sull’appello di Fink a ripensare la pensione, il suo approccio al settore energetico e la mancanza di menzione di ambiente, sociale e governance mostrano un perno nella strategia futura. I criteri Esg erano cresciuti in modo significativo negli ultimi anni grazie alla spinta delle Nazioni Unite. In brevissimo tempo, sono diventati un elemento non regolamentato della rendicontazione finanziaria aziendale. Gli standard di sostenibilità e di rendicontazione Esg vengono ora adottati a livello internazionale, inclusa la regola di divulgazione relativa al clima recentemente adottata dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, ma la maggior parte non entrerà in vigore prima di alcuni anni. Quando i conservatori hanno iniziato a respingere l’Esg, le critiche nei confronti di BlackRock e Fink si sono rapidamente intensificate. E così dopo la reazione conservatrice del 2023, Fink ha dichiarato che non utilizzerà più il termine Esg, poiché è diventato troppo politico. Sta optando invece per termini come capitalismo degli stakeholder, investimenti sostenibili o investimenti climatici. Termini cari a quel gran benefattore di Klaus Shwab del Forum di Davos, che ha intanto annunciato che si ritirerà dalla posizione di presidente esecutivo del forum a gennaio 2025. Schwab, 86enne, resterà al Wef nel nuovo ruolo di presidente del consiglio di fondazione. Mentre il suo successore, candidato favorito, potrebbe essere Borge Brende, attuale vicepresidente e ex ministro degli Esteri della Norvegia. Le opinioni di Fink (soprattutto sulle Esg) sono entrate in contrasto con molti conservatori amercani, che lo accusano di violare il suo dovere fiduciario. Ma lui si difende: “ Il mercato dell’energia non è diviso come alcuni pensano, con una dura divisione tra i produttori di petrolio e gas da un lato e le nuove aziende di energia pulita e tecnologie climatiche dall'altro. Molte aziende, come Occidental, fanno entrambe le cose, e questo è uno dei motivi principali per cui BlackRock non ha mai sostenuto il disinvestimento dalle aziende energetiche tradizionali. Sono anche pionieri della decarbonizzazione. Investiamo in queste società energetiche per una semplice ragione: sono i soldi dei nostri clienti. Se vogliono investire negli idrocarburi, diamo loro tutte le opportunità per farlo, nello stesso modo in cui investiamo circa 138 miliardi di dollari in strategie di transizione energetica per i nostri clienti. Fa parte dell'essere un asset manager. Seguiamo i mandati dei nostri clienti”. L’approccio di Fink potrebbe aizzare i critici conservatori collegando l’indipendenza energetica, un tema caldo quest’anno per le elezioni repubblicane, con la spinta globale per le fonti energetiche rinnovabili. Portafogli da umarèll, titola Milano Finanza: ovvero come un pensionato potrebbe guadagnare investendo in infrastrutture . Larry Fink fa tutto facile. Fondi e Etf che rendono fino al 30%. Al presidente di BlackRock interessano particolarmente i 1.150 pensionati americani che, dopo quasi due decenni di pensionamento, hanno ancora l’80% del denaro che avevano risparmiato prima di andare in pensione ma erano preoccupati per la loro situazione finanziaria. Solo il 32% ha dichiarato di sentirsi a proprio agio nello spendere quanto risparmiato. Secondo il cofondatore e presidente della casa di gestione, le radici di questo problema negli Stati Uniti risalgono a più di quattro decenni fa, quando i lavoratori hanno iniziato a passare da piani pensionistici a prestazione definita a piani a contribuzione definita. Secondo Fink, i piani a contribuzione definita impongono ai singoli una maggiore responsabilità finanziaria, creando incertezza su come gestire e spendere i propri risparmi durante la pensione. La maggior parte di questi piani non sarebbe accompagnata da istruzioni su quanto si può ritirare ogni mese o su come spendere questi fondi in modo sostenibile durante la pensione.

Raffaella Vitulano


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