Sulla policrisi, sulle pandemie e sul ruolo futuro dell’Oms


Sostiene il noto filantropo George Soros che “vivia mo in tempi difficili. Troppe cose stanno accadendo troppo in fretta. Le persone sono confuse. Lo storico economico della Columbia University Adam Tooze ha, infatti, reso popolare una parola per questo. La chiama policrisi”.

La policrisi ha molte fonti. Per Soros, la fonte principale della policrisi che affligge il mondo oggi è l’intelligenza artificiale. Il cambiamento climatico viene al secondo posto e l’invasione russa dell'Ucraina si qualifica come terzo. Troppe crisi, e Soros si chiede se sia opportuno usare un punto interrogativo per chiedersi se la democrazia possa sopravvivere alla policrisi. Quel buon filantropo di Soros, tuttavia, dimentica una crisi, mai sopita: quella pandemica. Suggestivo, dato che insieme a Bill Gates (solo per filantropia) aveva investito 41 milioni di dollari nel business dei tamponi rapidi acquisendo Mologic, un produttore di test per il Covid con sede in Gran Bretagna, e lanciando - secondo Forbes - l’iniziativa Global Access Health (Gah), che ha l’o biettivo di rafforzare la diffusione della tecnologia medica su scala globale. Per fortuna, a ricordarci che le pandemie non sono affatto finite ci pensa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che la scorsa settimana ha stretto una partnership con la Commissione Europea per estendere la certificazione digitale covid-19 dell’U nione Europea a tutto il mondo, anticipandone utilizzi futuri. La nuova iniziativa del passaporto vaccinale globale fa seguito a un accordo firmato nel dicembre 2022 dal Direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus e dalla Commissione europea per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, per “creare un sistema globale che contribuirà a facilitare la mobilità globale e proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce per la salute attuali e future”. Adesso ci sentiamo più tranquilli, con l’estensio ne del green pass in tutti i paesi comunitari (e non solo), e soprattutto oltre i tempi delle emergenze pandemiche. Il green pass, in pratica, diverrà norma di vita, primo elemento costitutivo del Global Digital Health Certification Network (Gdhcn) dell’Oms “che svilupperà un’ampia gamma di prodotti digitali per offrire una salute migliore a tutti”. Il giornalista finanziario tedesco Norbert Häring, che scrive per il quotidiano economico tedesco Handelsblatt - descrive questo accordo come una “impresa mostruosa” che “realizza tutta una serie di presunte narrazioni di cospirazione”. Una bomba sarebbe nascosta in una proposta di emendamento all’articolo 3: dove prima si scriveva “queste disposizioni devono essere attuate nel pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone” ora ci sarebbe “queste disposizioni saranno attuate sulla base dei principi di uguaglianza, inclusività e coerenza, e in conformità con le responsabilità comuni ma differenziate degli Stati Parte, tenendo conto del loro sviluppo sociale ed economico”. Uguaglianza, inclusione e coerenza in sostituzione del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Le parole hanno un peso, soprattutto negli emendamenti. L’Oms sta inoltre cercando di rafforzare in modo significativo il suo ruolo nella definizione della politica sanitaria a livello globale attraverso un trattato sulla pandemia e modifiche pianificate al Regolamento sanitario internazionale (Rsi). Secondo le Nazioni Unite, la pandemia covid-19 ha dimostrato che i governi nazionali “non sono in grado di gestire efficacemente un’emergenza di questa portata e complessità”. E dunque il nuovo Regolamento Sanitario Internazionale

(Rsi) e il Trattato sulle Pandemie dell’Oms avocano poteri e si muovono verso un “governo globale” per gestire tali crisi. Il nuovo Rsi e il Trattato sulle pandemie trasferirebbero al Direttore generale dell’Orga nizzazione Mondiale della Sanità (Oms) un mandato di poteri come legge internazionale, o meglio come ”Ordinamento basato su regole”. L’Oms (come l’ope rato del Mes, ad esempio, i suoi beni e patrimoni ovunque si trovino e chiunque li detenga), godono dell’immunità da ogni forma di processo giudiziario e i suoi dipendenti più anziani godono di uno status diplomatico e di esenzione fiscale in Svizzera. L’Oms è finanziata per oltre l’80% da fonti private, soprattutto dall’indu stria farmaceutica, dalla Fondazione Gates e da altri sponsor privati. L’Oms ha sottolineato che “non avrà accesso a nessun dato personale sottostante, che continuerebbe ad essere di dominio esclusivo dei governi”. Ma il dubbio resta, soprattutto ricordando come il paese leader del controllo, la Repubblica Popolare Cinese, facesse pressione sull’Oms per essere incaricata di sviluppare passaporti vaccinali per tutti i Paesi. Nel 2021 era inoltre emerso come Microsoft e altri giganti tecnologici stessero sviluppando passaporti pandemici grazie a finanziamenti della Rockefeller Foundation. E il sospetto che non si fermeranno alle malattie c’è (v.box sotto). Il documento ufficiale del 30 novembre 2022 “Eu Global Health Strategy” delineava già un nuovo ordine sanitario globale con un approccio che affrontasse tutti i nessi tra ambiente, salute animale/ vegetale e salute umana nella “triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, biodiversità e inquinamento” evocando una “efficace sorveglianza delle malattie in tutto il mondo”, anche quelle apparentemente dettate da altro. Quindi il cittadino si comprime a “utente”; lo Stato si riduce a “piattaforma”. Se costruire una narrazione è fondamentale per far accettare una realtà, la figura del complottista diventa inevitabile creazione del sistema: non potendo nascondere totalmente le strategie del potere, si addossa a chi si pone legitti-mamente dubbi e domande il marchio del visionario da emarginare. I tempi della spoliticizzazione delle masse hanno fatto il resto. Sarà per questo che all’As semblea Mondiale della Sanità di Ginevra è stata approvata una “risoluzione sulle scienze comportamentali per una salute migliore” o l’accordo Oms- Google fornirà “informazioni sanitarie credibili rispondendo ai problemi di salute pubblica emergenti e futuri”? Un’ infografica del World Economic Forum mostra infatti come l’identità digitale potrebbe essere utilizzata per governare praticamente ogni aspetto della nostra vita, dalla nostra salute al nostro denaro (in particolare una volta emesse le valute digitali dalla banca centrale), alle nostre attività commerciali. L’ex appaltatore della National Security Agency, Edward Snowden, non ha dubbi: “Se pensiamo a ciò che abbiamo visto nel 2013 e alle capacità dei governi di oggi”, ha detto Snowden a The Guardian , “il 2013 sembra un gioco da ragazzi. La tecnologia è diventata enormemente influente. Ci siamo fidati del governo per non farci fregare. Ma lo hanno fatto. Abbiamo creduto che le aziende tecnologiche non si approfittassero di noi. Ma lo hanno fatto. Succederà di nuovo, perché questa è la natura del potere”.

Raffaella Vitulano




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