Perché camionisti e vigili del fuoco si sfilano dal sostegno alla Harris?


I camionisti americani, riuniti nell’International Brotherhood of Teamsters, hanno scatenato un’ondata di reazioni in vista delle elezioni del 2024, decidendo di non sostenere né la vicepresidente Kamala Harris né l’ex presidente Donald Trump. E anche i leader dell’Associazione internazionale dei vigili del fuoco hanno deciso con un margine dell’1,2% di non scegliere un candidato. Come nel caso dei Teamsters, l’Iaff ha affermato che la sua decisione è stata in parte il risultato di un maggiore contributo da parte dei suoi membri, in contrapposizione al processo più verticistico che è stato tradizionalmente adottato. Lo riporta Usa Today, ricordando che i sindacati sono stati storicamente alleati dei politici democratici. E i Teamsters hanno sostenuto negli ultimi due decenni ogni candidato presidenziale democratico di rilievo. Quest’anno, la loro decisione ha rotto con gran parte del resto del movimento sindacale. La maggior parte degli altri sindacati importanti, dagli United Auto Workers agli United Steelworkers e all’Afl-Cio, la più grande confederazione di gruppi sindacali negli Stati Uniti, hanno sostenuto Harris. Un sondaggio interno condotto tra i membri dei Teamsters mostra che i membri non sono stati rapidi a sostenere Harris nonostante una maggioranza sostenesse Biden, portando alcuni esperti a chiedersi se razza e genere abbiano giocato un ruolo nella decisione. Di recente, dal 24 luglio al 15 settembre, il sindacato dei camionisti ha condotto un sondaggio tra i propri iscritti, rivelando che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è più avanti della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, come riportato da Fox News. Nel bel mezzo delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, dunque, il sondaggio condotto dal sindacato dei camionisti tra i membri della base evidenzia che il candidato repubblicano Donald Trump è in vantaggio sulla candidata democratica Kamala Harris negli stati concorrenziali.I Teamsters, 1,3 milioni di iscritti, provengono da tutti i ceti sociali: sono camionisti, lavoratori del trasporto merci, piloti di linea, guardiani di zoo e difensori d’ufficio. Rappresentano una sezione trasversale dei lavoratori americani, proprio come altri sindacati. Paul Clark, professore di relazioni sindacali e occupazionali alla Pennsylvania State University, ha affermato che i leader dei Teamsters hanno dovuto stare attenti alla posizione che hanno preso a causa del grande sostegno che c’era per Trump. Sebbene i Teamsters abbiano sostenuto principalmente i democratici negli ultimi anni, Clark ha osservato che i membri del sindacato non sono un monolite per quel che riguarda chi votino e quale partito sostengano. “Que sto è il vero motivo di questa mancata approvazione”, ha detto Clark aggiungendo che Sean O'Brien, presidente dei Teamsters, sta anche camminando su una “li nea stretta” per mantenere il sostegno dei membri quando si tratterà della sua rielezione. Sebbene i Teamsters abbiano sostenuto la maggior parte dei candidati democratici alla presidenza dal 2000, la loro fedeltà al Partito Democratico tende a essere meno forte rispetto ad altri importanti sindacati. Verso la fine del XX secolo, hanno spesso sostenuto i contendenti repubblicani, tra cui gli ex presidenti Richard Nixon, Ronald Reagan e George HW Bush. E quest'anno non è la prima volta che hanno rifiutato di sostenere un candidato. Si sono ritirati anche dalla campagna del 1996 tra l’ex presidente Bill Clinton e Bob Dole e dalla campagna del 1976 tra l’ex presidente Gerald Ford e Jimmy Carter. Kate Bronfenbrenner, direttrice di Labor Education Research e Senior Lecturer presso la School of Industrial and Labor Relations della Cornell University, ha suggerito che i cambiamenti del sindacato rappresentano il suo pragmatismo politico. Sosterranno il candidato che ritengono porterà avanti le loro priorità, piuttosto che essere vincolati alla tradizione. “Ciò che è bene per il sindacato è più importante della politica”, ha affermato Bronfenbrenner. Altri lavoratori dei Teamsters credono che Trump stia facendo di più per aiutarli. Prima che Biden abbandonasse la corsa del 2024, il 44,3% dei membri dei Teamsters sosteneva il presidente, secondo i risultati del sondaggio pubblicato dai Teamsters. Trump era al 36,3%. Questi risultati si sono capovolti, e sono diventati ancora più favorevoli a Trump, una volta che Harris è stata in cima alla lista. La candidata democratica alla presidenza Kamala Harris, insomma, non convince i lavoratori. Al punto tale che Bronfenbrenner ha sostenuto che la differenza fondamentale nel sostegno a Biden e Harris riguardava “genere e razza”. Considerata la storia dei Teamsters che rappresentano camionisti e magazzinieri, Clark ha detto che hanno la reputazione di avere una percentuale più alta di membri maschi e di essere percepiti come un “sinda cato macho”. Altri gruppi, come il Service Employees International Union, che è composto per più della metà da donne e per più del 40% da non bianchi, hanno dati demografici che tendono ai democratici. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui Harris gode di meno sostegno tra i Teamsters. Ma più probabilmente, ha detto Clark, i membri probabilmente non conoscono Harris tanto quanto Biden. “Non ha le stesse credenziali sindacali, né la lunga storia di sostegno ai sindacati che ha Biden”, ha detto Clark. Biden si è più volte definito “il presidente più pro-lavoro di sempre”, sottolineando le politiche che hanno reso più facile per i lavoratori statunitensi organizzarsi e che hanno dato priorità ai sindacati per i progetti del governo federale. Un anno fa è entrato nella storia diventando il primo presidente degli Stati Uniti a sfilare in picchetto, unendosi ai lavoratori dell’auto del Michigan in uno sciopero contro le tre grandi aziende automobilistiche statunitensi: General Motors, Ford e Stellantis. L’ammini strazione Biden ha inoltre rafforzato il fondo pensione dei Teamsters con un importo pari a 36 miliardi di dollari, impedendo così tagli ai redditi pensionistici di oltre 600.000 iscritti. La rivista di sinistra Jacobin riferisce che tuttavia è molto probabile che il 58% dei Teamsters sostenga Trump. Questa scoperta sarebbe coerente con il fatto che circa il 56% degli elettori senza istruzione universitaria sostiene Trump in generale. Non abbiamo bisogno di ripetere la litania di peccati che Trump ha commesso contro i lavoratori: le sue nomine al National Labor Relations Board, la sua vicinanza ai miliardari antisindacali, i suoi commenti che incoraggiano il licenziamento illegale dei lavoratori in sciopero. Allora perché così tanti lavoratori sindacalizzati dovrebbero ancora votare per lui? “La risposta è triplice. Innanzitutto, l’inflazio ne. Che siano colpa del presidente e del vicepresidente è quasi irrilevante. Gli elettori, in particolare quelli della classe operaia, li stanno incolpando. In secondo luogo, i Teamsters (e non sono gli unici in questo) non hanno fatto della formazione e della mobilitazione dei propri iscritti una priorità su questioni politiche. Infine, e cosa più importante, il Partito Democratico ha fatto un pessimo lavoro nel tentativo di identificarsi con la classe operaia. Non è un segreto che l’im magine, gli interessi e il sistema di valori del Partito Democratico siano molto più vicini a quelli dei liberal della classe medio-alta che a quelli della persona media della classe operaia”. Il 'no endorsement' non promette nulla di buono per Harris che durante il loro incontro - riporta il Times - ha detto ai leader dei Teamsters: “Sono sicura di vincere. Voglio il vostro sostegno, ma se non lo otterrò, vi tratterò esattamente come se lo avessi ottenuto”.

I democratici più critici coi sindacati ricordano ciò che l’amministrazione Biden ha già fatto per i Teamsters, tra cui l’attuazione di un piano di salvataggio da 36 miliardi di dollari per salvare i fondi pensione sindacali e i fondi pensionistici dall. Di quale altro impegno c’è bisogno per convincere i lavoratori? Sean O'Brien, capo dei Teamsters, puntualizza: “Nel 1980, la legislazione democratica guidata dal senatore Ted Kennedy e firmata da Joe Biden ha approvato la deregulation del trasporto su gomma. E abbiamo perso 400 mila posti di lavoro. Le aziende sono fallite. Ogni anno la situazione è peggiorata sempre di più. E sì, hanno risolto il problema, ma quel problema è stato creato dalle persone che hanno risolto il problema, e non vogliono riconoscerlo. I miei iscritti apprezzano che la pensione sia stata sistemata. Ma dico sempre alla gente: ho rotto la finestra di mia madre giocando a hockey su strada nel 1980, e per 40 anni lei mi ha chiesto di aggiustarla. Alla fine l’ho aggiustata. Dovrei cercare elogi per aver risolto un problema che ho contribuito a creare?”.

Il sindacato dei Teamsters ha attaccato duramente l’ammi nistrazione Biden-Harris, affermando che avrebbe dovuto “tenersi fuori dalla lotta”in merito a un nuovo contratto quadro tra i lavoratori portuali sindacalizzati dell’International Longshoremen's Association (Ila) e la United States Maritime Alliance (Usmx), che rappresenta i datori di lavoro del settore portuale. Il primo sciopero tra i lavoratori portuali dal 1997. “Il governo degli Stati Uniti dovrebbe stare fottutamente fuori da questa lotta e consentire ai lavoratori sindacalizzati di difendere salari e benefit conquistati”, ha affermato il sindacato. “Tutti i lavoratori, sulle strade, nei porti, in aria, dovrebbero essere in grado di lottare, liberi dall’interferenza del governo. Per troppo tempo le aziende hanno potuto contare su burattini politici che le aiutavano a spogliare i lavoratori della loro intrinseca influenza”. Lo sciopero dei porti dell’east coast è poi terminato dopo che i datori di lavoro hanno accettano di aumentare le paghe del 62% in sei anni, contro una domanda del 77%. La Casa Bianca ha esercitato enormi pressioni per evitare uno scontro sotto campagna elettorale.

Raffaella Vitulano




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