Cittadini come polli infetti da aviaria. Pronti i nuovi vaccini

 

La terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, avrebbe ridotto il rischio di ospedalizzazione per covid dell’85-90% Dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica aveva già concordato su un punto: a uccidere i malati era stata l’infiammazio ne (o flogosi) provocata dal covid- 19, non il virus. Eppure, nonostante terapie efficaci all’85-90% - si preferì la scelta dei vaccini e dei green pass. L’i potesi di intervenire precocemente per spegnere l’infiam mazione era stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato suLancet infectious diseases condotto dall’I stituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Non esattamente un sito complottista. Sui vaccini si è spinto per ovvie ragioni economiche ed oggi i dati provenienti da 47 paesi del mondo occidentale hanno mostrato che l’eccesso di mortalità è rimasto elevato negli ultimi tre anni consecutivi, secondo uno studio pubblicato di recente su Bmj Public Health. Non solo covid-19, dunque. Oltre a presentare dati sulla mortalità in eccesso, gli autori olandesi hanno citato ricerche che mostrano infatti risultati negativi sulla salute legati ai programmi di vaccinazione contro il covid-19 e alle misure di lockdown. I ricercatori hanno quindi invitato i leader governativi e i politici a “indagare a fondo sulle cause alla base del persistente eccesso di mortalità”. Il britannico Telegraph ha inoltre pubblicato un articolo in prima pagina sullo studio con il titolo: “I vaccini anti-Covid potrebbero aver contribuito ad alimentare l’aumento delle morti in eccesso”. Anche uno studio che descrive in dettaglio i dati del governo di Cipro ha documentato un massiccio aumento dei decessi a partire dal lancio della vaccinazione anti-covid del 2021, “anche dopo aver escluso i decessi per covid- 19” scrivono gli autori del paper. E così, mentre urbi et orbi si strombazza l’imminente prossima pandemia e l’ex direttore del Cdc Robert Redfield specifica che il virus killer potrebbe essere quello dell’a viaria (causando potenzialmente la morte della metà delle persone infettate), l’Orga nizzazione Mondiale della Sanità (Oms) segnala la morte di un uomo messicano: sarebbe il primo decesso umano legato a questo virus. “Penso davvero che sia molto probabile che, prima o poi, la questione non sarà se, ma quando avremo una pandemia di influenza aviaria”, puntualizza il dottor Redfield in un’intervista. Ma se la narrazione mainstream si affanna nella costruzione della nuova pandemia, c’è chi frena sulle modalità seguite in quella appena terminata. Kazuhiro Haraguchi, ex ministro degli Interni e delle Comunicazioni in Giappone e attuale membro della Camera dei Rappresentanti, si è scusato pubblicamente per la gestione del covid-19 da parte del governo giapponese e per il “lancio del vaccino”, esprimendo il suo dolore per le morti legate al siero: “Chiedo scusa a tutti voi. Sono morti così tanti e non avrebbero dovuto esserlo”, ha affermato. “Quando viaggio vedo persone che non possono stare in piedi, non possono camminare, non possono andare a scuola, non possono andare al lavoro. Avremmo potuto evitare che si verificassero questi infortuni, ma non lo abbiamo fatto”. Dopo aver rivelato di aver contratto una forma di cancro in rapida progressione – quello che oggi sempre più spesso chiamano turbocancro, Haraguchi ha criticato la proibizione da parte del Giappone dell’ivermecti na, un farmaco di produzione nazionale che secondo Haraguchi avrebbe potuto svolgere un ruolo decisivo nella lotta al covid-19 ma che fu invece bandito dal governo, dato che avrebbe interferito con le vendite dei vaccini. Tuttavia, recentemente il Giappone ha approvato il primo vaccino al mondo mRna auto-amplificante contro il covid-19, sebbene il produttore non abbia pubblicato dati sulla sicurezza o sull’efficacia del vaccino. Un nuovo rapporto schiacciante ha scoperto che il virus covid- 19 molto probabilmente è fuoriuscito da un laboratorio cinese e che gli Stati Uniti hanno la responsabilità di aver investito decine di milioni di dollari nella ricerca ad alto rischio su virus estremamente infettivi in una struttura con protocolli di sicurezza deboli. L’ana lisi di Alina Chan, biologa molecolare di Harvard e del Mit, è stata pubblicata come saggio ospite sul New York Times, una pubblicazione che per molto tempo è stata scettica e sprezzante nei confronti della teoria delle perdite di laboratorio. Il problema è che se i funzionari della sanità pubblica tratteranno eventuali future epidemie come hanno fatto l’ultima, la risposta a qualsiasi nuova pandemia potrebbe essere peggiore del virus stesso. Il problema nasce dalla propensione delle nostre autorità a distorcere il rischio. Vediamo già che i media seguono lo stesso copione con l’influen za aviaria. Meno dell’1% dei bovini infetti muore a causa della malattia; e, secondo gli esperti scientifici, il rischio reale di morte per gli esseri umani è certamente molto inferiore alla triste cifra del 50%. Ma anche il Cdc continua il suo comportamento bizzarro. All’ini zio di questo mese, hanno raccomandato maschere e occhiali protettivi N95 ai lavoratori del settore lattiero-caseario. Tuttavia gli N95 sono inefficaci contro l’influenza stagionale, che è identica nella struttura virale all’influenza aviaria. Il professor Michael Osterholm del Center for Infectious Disease Research and Policy dell’Università del Minnesota, sottolinea che gli occhiali si appannano facilmente, aumentando il rischio di infortuni sui lavoratori. Per quanto riguarda i vaccini, però, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ha recentemente assicurato ai giornalisti che le scorte di vaccini contro l’in fluenza aviaria sono pronte per essere distribuite. Il mondo avrà imparato dai suoi errori per affrontare una nuova epidemia? Forse no, visto che la Commissione europea come nel caso Pfizer si è già affrettata ad acquistare 665.000 dosi di vaccino pre-pandemia contro l’influenza aviaria e ha scelto un’opzione per 40 milioni di dosi nei prossimi quattro anni. Il contratto è stato firmato dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) per conto di quindici Stati membri. Intanto le azioni di ModeRna crescono. E il copione resta tristemente lo stesso.

Nuovi dati del National Institutes of Health rivelano che l’agenzia e i suoi scienziati hanno raccolto 710 milioni di dollari in royalties durante la pandemia, dalla fine del 2021 al 2023. Si tratta di pagamenti effettuati da società private, come i prodotti farmaceutici, per concedere in licenza innovazioni mediche a scienziati governativi. Il dottor Anthony Fauci, in un’intervista a porte chiuse con la sottocommissione della Camera sulla pandemia di coronavirus, ora deve dare risposte. Ha passato anni a deridere le domande sui potenziali conflitti di interessi tra i politici, che hannoincessantemente promosso i vaccini, e i destinatari di royalties private. Ora dovrà anche rendere conto delle e-mail bomba inviate da uno dei suoi vice, che descrivevano strategie interne per aggirare la legge federale sulla libertà di informazione. Il senatore Rand Paul ha sponsorizzato il Royalty Transparency Act e si è spinto a dire che il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) - l’agenzia guidata da Fauci per 38 anni - e la sua agenzia madre, il National Institutes of Health (Nih), sono “in realtà più riservate della Cia, e questo è allarmante e inquietante”. Mark Lyons, un alto funzionario dell’Usda per la salute animale, ha detto che i funzionari federali stanno “ancora lavorando a stretto contatto per comprendere la portata” dell’epidemia di influenza aviaria nelle mandrie da latte della nazione. Sebbene il rischio per la popolazione rimanga basso, il Cdc si sta concentrando sulla prevenzione dei casi nelle popolazioni a più alto rischio di infezione. Data l’enti tà della diffusione tra le mucche da latte, ulteriori casi umani tra agricoltori e lavoratori del settore lattiero-caseario “non sarebbero sorprendenti”, secondo la portavoce del Cdc Rosa Norman. ”La sorveglianza continua e completa degli uccelli selvatici, del pollame, dei mammiferi e delle persone in tutto il mondo è fondamentale per determinare il rischio per la salute pubblica, insieme agli sforzi di preparazione continui”, ha affermato il portavoce. “Stia mo adottando una serie di misure per continuare i test e il sequenziamento dei virus influenzali durante l’estate per contribuire ad aumentare la sorveglianza”.

Raffaella Vitulano


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