Da studenti a soldati: come la Russia manda gli egiziani al fronte ucraino
Nel febbraio del 2025, la vita del trentaquattrenne George Nasser, originario di un villaggio del governatorato di Minya, nell’Alto Egitto, si trasformò in un incubo. Georges e una dozzina di altri giovani del suo villaggio furono inviati in Russia da un intermediario, con la promessa di un lavoro nel settore edile e di uno stipendio di 3.000 dollari al mese. L’inter mediario, che in realtà era un trafficante di esseri umani, spiegò loro che il conflitto in Ucraina aveva creato un urgente bisogno di manodopera nelle fabbriche russe e che il Paese aveva bisogno di lavoratori. Lo racconta bene Jamal Boukhari, sulle pagine di Equal Times. La foto, sempre dello stesso autore, mostra un cartello che pubblicizza un’agenzia di viaggi con la scritta “Tasaheil, la tua porta d’accesso alla Russia”. L’agenzia si trova accanto al Centro Culturale Russo al Cairo, in Egitto, e mostra in pratica come avviene il reclutamento. Durante il suo viaggio, il giovane egiziano sognava lo stipendio che avrebbe dovuto cambiare la sua vita e quella delle sue due figlie piccole. “Lo stipendio promesso dal trafficante è qualcosa che non potresti mai sperare di ottenere in Egitto, nemmeno lavorando per un anno intero”, racconta Nasser ad Equal Times. Ma la speranza di una vita migliore svanì rapidamente per Georges e i suoi compagni al loro arrivo a Mosca, nel febbraio 2025. “Non abbiamo trovato né una fabbrica né un contratto di lavoro. Ho pagato più di 2.000 dollari per questo viaggio”, racconta, visibilmente devastato. “Abbiamo però ricevuto un’offerta inaspettata: arruolarci nell’esercito russo in cambio di uno stipendio di 3.000 dollari e della nazionalità russa. Per un po’ ho pensato di accettare l’offerta”, racconta il giovane. “Ma sotto la pressione di mia moglie e dei miei amici, alla fine ho deciso di tornare in Egitto”. Indigente, Georges dovette chiedere aiuto ad amici e parenti per pagare il biglietto di ritorno. Dallo scoppio della guerra la Russia è riuscita ad attrarre molti studenti arabi che aspirano all’i struzione superiore, in particolare in settori prestigiosi come medicina e ingegneria. In Egitto, questi corsi sono altamente selettivi e richiedono voti di laurea triennale superiori al 95%. Dati questi requisiti rigorosi, molti giovani egiziani che sognano di diventare medici o ingegneri, ma non raggiungono i voti richiesti, si rivolgono ad alternative all’estero. La Russia è diventata una destinazione popolare, offrendo tasse universitarie relativamente accessibili e criteri di ammissione meno rigidi. Secondo stime russe del 2023, in Russia c’erano già oltre 32.000 studenti provenienti dal Medio Oriente, circa la metà dei quali egiziani. Ma negli ultimi tre anni l’arruola mento di cittadini del mondo arabo, in particolare studenti iscritti alle università russe, ha assunto proporzioni allarmanti. L’esercito di Vladimir Putin è a corto di soldati. Nel gennaio 2024, il canale di notizie russo in lingua inglese Russia Today ha scritto in termini positivi di uno di questi battaglioni di stanza vicino a Soledar, nella regione di Donetsk. Secondo l’a genzia di stampa russa, “solda ti provenienti da Niger, Egitto, Siria e Moldavia prestano servizio qui. Hanno studiato in Russia e hanno sviluppato un’affi nità così forte per il Paese che hanno scelto di difenderlo”.
Niente di meglio per Putin. Dopo essere tornato dalla sua disavventura e aver compreso la manipolazione, Georges è intervenuto per avvertire altre vittime. “Il trafficante stava preparando un nuovo gruppo di 25 giovani del miovillaggio per il viaggio. Li ho informati della truffa perché non dovesserosubire la stessa disillusione”, spiega. Il suo caso è stato inoltre favorito dalla pubblicazione, contemporaneamente, di un video che ha scosso l’inte ro Egitto. Equal Times scrive che lo YouTuber ucraino Dmytro Karpenko aveva filmato Mohamed Radwan, un giovane egiziano del governatorato di Luxor,catturato dalle forze ucraine mentre combatteva a fianco delle truppe russe. Nel video, con il volto scarno, vestito da prigioniero, parla al telefono con la madre nell’Alto Egitto, che rimane scioccata dalla scena. Nel video, la madre grida ripetutamente: “Per ché l’hai fatto?”. Jamal Boukhari racconta che la storia di Mohamed è simile a quella di molti altri. Arrivato in Russia nel 2021 per studiare medicina, Mohamed aveva la speranza che, dopo gli studi, avrebbe potuto migliorare la situazione economica della sua famiglia, alle prese con una crisi economica egiziana sempre più grave. La guerra in Ucraina sta avendo un impatto negativo sull’economia egiziana, con l’aumento del costo dell’energia e dei generi alimentari. La lira egiziana è crollata negli ultimi anni, perdendo metà del suo valore rispetto al dollaro e all’euro, alimentando un’infla zione galoppante. Il prezzo dei beni di prima necessità è triplicato, in particolare il grano, che il Paese importava principalmente dalle regioni colpite dal conflitto. E sebbene manchino dati ufficiali sulla povertà, i dati della Banca Mondiale di maggio 2019 stimavano già che circa il 60% degli egiziani vivesse in povertà o fosse vulnerabile alla povertà. Mosca sembra quindi un sogno per i giovani studenti egiziani, ma rischia di trasformarsi in incubo quando cadono in trappola. Il sogno di Mohamed si è infatti presto infranto e la sua vita ha preso una svolta drammatica quando è stato arrestato dalla polizia russa con l’accusa di presunto traffico di droga. Rischiava una condanna a sette anni di carcere, ma le autorità russe gli hanno offerto un’alternati va che non poteva rifiutare: arruolarsi nelle forze armate russe. Capito come funziona? Secondo sua madre, citata dai media egiziani, Mohamed è stato vittima di una “trappola russa”. I video pubblicati dallo stesso YouTuber ucraino mostrano altri cittadini egiziani catturati in Ucraina dopo aver prestato servizio nell’esercito russo. “Molti studenti arabi sono stati attirati dalle allettanti offerte dell’esercito russo”, ha dichiarato a Equal Times uno studente di medicina dell’Uni versità di Kazan, in Russia. Questo testimone descrive un sistema di reclutamento in cui le autorità russe alternano incentivi finanziari e minacce per arruolare giovani cittadini stranieri. La crisi economica in Egitto, unita all’aumento del costo della vita in Russia, ha reso difficile per molti studenti coprire le tasse universitarie e le spese. Dal 2023, la Russia ha inasprito le regole, imponendo il pagamento delle tasse universitarie per intero all’inizio dell’anno accademico (in precedenza, il pagamento era rateizzato nel corso dell’anno). La polizia interroga gli studenti in difficoltà economiche. Chi non può pagare rischia l’arresto e l’espulsio ne da parte della polizia”, spiega lo studente. “Per convincerli, la polizia dice loro che saranno assegnati a incarichi amministrativi”. Ma la promessa di un lavoro amministrativo è una menzogna. “Questi giovani vengono mandati in un campo di addestramento di base per tre settimane prima di essere schierati in battaglia. Ho perso un amico in un’esplosione e un altro è rimasto ferito ed è stato rimandato al fronte prima di essere completamente guarito”, spiega il giovane egiziano. “Conosco studenti marocchini, siriani e africani che si sono arruolati nell’esercito russo perché hanno creduto in questa offerta”, aggiunge. Questa informazione - precisa Equal Times - è stata corroborata dalle autorità di altri paesi, come il Togo, che hanno messo in guardia contro queste reti tra Africa e Russia. Analoghi metodi di reclutamento vengono utilizzati anche online. Mosca sta lanciando un’offensiva sui social media. Ad aprile, diverse testate giornalistiche hanno rivelato che cittadini cinesi si erano arruolati nell'esercito russo dopo essere stati contattati su TikTok.
Su Telegram, il canale Sadiq Rossia (“Amico della Russia”) cerca di convincere i follower di lingua araba ad arruolarsi nelle forze armate russe, con le stesse allettanti promesse finanziarie. Con oltre 3.700 abbonati, Sadiq Rossia si descrive come un canale che “supporta l’esercito della Federazione Russa nel campo delle operazioni militari speciali”. Le offerte trasmesse sul canale sono pensate per attrarre potenziali reclute con “un bonus di ingaggio compreso tra 8.000 e 30.000 dollari, un congedo retribuito dopo sei mesi di servizio, un passaporto russo entro sei mesi e l’integrazio ne nelle brigate d’élite”. Il canale arriva persino a mostrare i numeri di telefono e l’indirizzo di un ufficio di reclutamento. La campagna è supportata da contenuti multimediali. Il canale pubblica regolarmente video e fotografie che mostrano individui provenienti da Marocco, Egitto e altri paesi arabi, presentati come firmatari di contratti con l’esercito russo per “combattere il nazismo”, per citare il canale. Alcuni video mostrano mercenari che si rivolgono ai loro compatrioti, incoraggiandoli a seguire il loro esempio. L’idea di attrarre truppe straniere è diventata un fenomeno diffuso. La Russia non è la sola. Ci sono anche stranieri che combattono per l’Ucraina, provenienti da Polonia, Stati Uniti e altri paesi”, ha dichiarato a Equal Times Norhane al-Sheikh, professoressa di relazioni internazionali all’Università del Cairo. Sottolinea però anche che gli incentivi finanziari e la promessa della cittadinanza russa sono fattori di attrazione che hanno un impatto maggiore quando prendono di mira deliberatamente i soggetti economicamente vulnerabili. Per contrastare questa campagna di reclutamento di egiziani, alla fine di febbraio il governo del Cairo ha deciso di imporre il requisito di un’autorizzazione di sicurezza preventiva per qualsiasi viaggio dei suoi cittadini in Russia. Il Ministero dell’Interno ha inoltre annunciato il ritiro della nazionalità egiziana a chiunque si arruolasse nelle forze armate russe, tra cui Mohamed Radwan e altri. “Lo Stato è dovuto intervenire rapidamente per verificare l’identità dei viaggiatori e il motivo per cui si stavano dirigendo in Russia”, spiega al-Sheikh, sottolineando la preoccupazione delle autorità egiziane riguardo a questo flusso di potenziali combattenti.
Raffaella Vitulano


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