La resa dell’Europa a Washington e il pericoloso isolazionismo
Sempre più a picco il rapporto tra Stati Uniti ed Unione Europea. Un vero “disastro”, a detta dell’ottantaseienne economista statunitense Michael Hudson. “È un disastro economico, ma è ancora più un disastro militare. E credo che l’unico giornale statunitense che abbia davvero spiegato cosa sta succedendo sia, mi dispiace dirlo, il New York Times, che è il giornale neoconservatore del Partito Democratico e del Deep State”. Citando Maroš Sefcovic, commissario europeo per il Commercio, il Nyt scrive in poche parole che l’Euro pa si sarebbe arresa a tutte le richieste economiche di Donald Trump come prezzo da pagare per quella che l’Europa ritiene sia la prigionia degli Stati Uniti in una guerra molto più intensa della Nato, e in particolare di Germania, Francia e Gran Bretagna, contro la Russia. “La guerra in Ucraina - spiega Hudson su Naked Capitalism - è dunque solo un campo di battaglia. La vera guerra è tra l’Europa occidentale e la Russia, e von der Leyen lo ha detto molto chiaramente. Riteneva che una resa economica fosse necessaria per l’Europa. Ma quando dico Europa, intendo in realtà una persona, la von der Leyen stessa. Questo non è un accordo, in realtà, non è un accordo commerciale. Non è un accordo tra i paesi europei per aderire all'accordo commerciale di Trump. È un accordo di una sola persona, la presidente della Commissione europea, von der Leyen, che lo ha negoziato. E lei, con determinazione, insieme a Merz in Germania, punta a preparare una guerra molto più seria con la Russia”. “La signora Von der Leyen descrive la grande vittoria ottenuta dall'Europa con la riduzione da parte di Trump del prezzo richiesto per i dazi doganali europei dal 30% al solo 15%. E questo viene presentato in qualche modo come se Von der Leyen avesse agito per conto degli europei per ottenere il miglior accordo possibile con gli Stati Uniti”. Che la Ue (ma in realtà la baronessa) punti all’ascia di guerra lo abbiamo letto in più documenti. “Tuttavia, se ci sarà una rottura tra le economie degli Stati Uniti e dell'Europa, questa rottura dovrà includere una cessazione degli acquisti di equipaggiamento militare dagli Stati Uniti.
E l’enorme quantità di equipaggiamento militare che l'Europa ha promesso di acquistare - armi di cui abbiamo sentito parlare negli ultimi due anni - non funziona. Quindi ciò che l'Europa si è impegnata a fare è spendere un’enor me quantità di denaro per tagliare i suoi bilanci sociali, in modo da potersi permettere un budget di guerra per acquistare armi che non sono adatte a una lotta con la Russia che sembra destinata a rivelarsi davvero disastrosa”. Sopratutto per Berlino, nonostante Merz in Germania abbia già detto: “Vogliamo ripristinare il potere della Wehrmacht”. Ebbene, il Presidente Putin ha risposto, insieme al Ministro degli Esteri Lavrov, che questa non è più una vera guerra tra Russia e Ucraina. È una guerra tra Russia ed Europa occidentale. L’Ucraina come dicevamo è solo un campo di battaglia in questa guerra. Un pretesto, più che un fronte di questa guerra, insieme a Kaliningrad, al Baltico e a tutti gli altri fronti che l’Europa sta aprendo. “Ciò a cui stiamo assistendo è l’ucrainizza zione dell’Unione Europea. Proprio come l’America - prosegue Hudson - ha compiuto un colpo di stato che ha insediato il regime di Zelensky, pronto a combattere fino all’ultimo ucraino, gli Stati Uniti hanno contribuito a plasmare la struttura politica dell’Unio ne Europea, sottraendo potere negoziale alle singole nazioni che ne fanno parte, privando gli elettori europei del potere di votare per i propri parlamenti nazionali, che avranno voce in capitolo, e trasferendolo alla Commissione Europea, che di fatto funge da braccio di pubbliche relazioni e da braccio negoziale della Nato”. Quindi, in qualche modo, quella che dovrebbe essere l'Unione Europea che agisce per conto della popolazione europea è stata presa in consegna dai neoconservatori,dai sostenitori della Nato e da leader che immaginano davvero di poter riprendere le armi da dove si era interrotta la Seconda Guerra Mondiale. Questa volta, secondo il signor Merz, questa volta renderemo la Wehrmacht più potente. Beh, ha detto il Presidente Putin, la Wehrmacht ha combattuto contro di noi nella Seconda Guerra Mondiale. Come è andata a finire? E nella Prima Guerra Mondiale? La Germania sta per perdere per la terza volta. Non so come far arrivare questa notizia agli Stati Uniti, ma se Merz non verrà sostituito, gran parte della Germania, secondo le parole di Putin, non esisterà più”. Ma la cosa sorprendente è che von der Leyen abbia dichiarato: “Una delle cose che questo accordo ha creato è la stabilità. Ora abbiamo un’intesa che durerà per tutta la durata della presidenza Trump. Non cambierà mai i termini su cui ha negoziato”.
Ma davvero ci crede? Ancora non ha compreso la lucida follia che Trump usa ripetutamente cambiando i termini degli accordi? Una volta che Trump sconfigge un avversario, continua a stringere, stringere e stringere. E Bruxelles sarà sola.Trump ha già detto che l’America non sarà coinvolta nella guerra dell’Europa contro la Russia, dato che sta concentrando tutta la sua attenzione sul prossimo confronto con la Cina nel Pacifico. “Forse un giorno - ha detto il Presidente Putin - forse tra 30 anni, potremo ricominciare a commerciare, investire e avere di nuovo un rapporto civile con l’Europa. Ma per il momento, le voltiamo le spalle”. C’è una pausa, gli Usa si volgono verso Est: la politica americana spinge all’armonizzazione non solo con la Cina, ma con tutta l’Eura sia, la maggioranza globale, i Brics, il Sud del mondo. “Ecco cosa sta emergendo da tutto questo. L’Europa resterà isolata, dipendente dagli Stati Uniti, ma senza un reale accesso al mercato statunitense”.
Non c’è modo che i consumatori americani paghino in contanti le nuove auto che l’Europa potrebbe provare a commercializzare negli Stati Uniti dopo aver pagato il dazio del 15%. E non è concepibile che un’azienda europea possa delocalizzare la produzione di Volkswagen o Bmw per produrre automobili negli Usa, quando il dazio americano è del 50% su alluminio, acciaio e altri fattori di produzione di base. “L’intero futuro, la rappresentazione del futuro roseo che viene dipinto è impossibile da realizzare nella pratica” taglia ocrto Michael Hudson. “Non basta dire che l’Europa ha perso. Si potrebbe dire, beh sì, che l’Europa non perderà davvero, perché tutto questo è una finzione. È un sogno irrealizzabile. Non può assolutamente andare come è successo. Quindi, quello che ci troviamo di fronte è un certo grado di anarchia e caos”. Presumibilmente, l’e sercito degli Stati Uniti è abbastanza forte da poter dire: beh, se la Russia reagisce ai missili inviati da Germania, Francia o Gran Bretagna contro questi paesi, questa è la loro guerra. “Grazie a Dio che Trump e l’America si sono ritirati dalla guerra con la Russia per concentrarsi sulla Cina”. Con il dollaro in calo del 12% rispetto all’euro da quando Trump è entrato in carica, gli investitori europei negli Stati Uniti, che si tratti di un’azienda europea che detiene una fabbrica o un produttore americano, o del governo europeo o di investitori privati che hanno acquistato obbligazioni, azioni o titoli del Tesoro statunitensi, hanno perso nelle loro valute la valutazione equivalente, perché azioni, obbligazioni e società denominate in dollari valgono sempre meno. In sostanza, “l'Europa sta abbandonando la facciata democratica, l’illusione di un’Europa come governo democratico che riflette la volontà degli elettori invece di seguire i piani consegnati ai suoi politici dalla Nato, con la signora von der Leyen come intermediaria che pone le richieste nelle loro mani”. Tutti hanno paura di una guerra con le bombe nucleari in questa sorta di disperazione. “Ma la Russia non ha bisogno di una guerra atomica per annientare la Germania con questo nuovo missile ipersonico o qualcosa del genere. Può avere lo stesso tipo di impatto, e anche maggiore, senza usare bombe nucleari”.
Raffaella Vitulano
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