E Larry Fink disse agli azionisti: “Da oggi basta con gas e petrolio”

Tre anni fa gli Esg diventarono di gran moda tra gli hedge fund e le banche di Wall Street. Ma come fa notare la giornalista di Inside Climate News, Marianne Lavelle, “è passato già un decennio da quando gli attivisti per il clima hanno lanciato campagne per convincere le istituzioni finanziarie e i gestori di denaro che i dollari pompati nell’industria dei combustibili fossili rappresentano un rischio sia per il pianeta che per i portafogli degli investitori. Questo sforzo ha avuto un certo successo”. Tutta Wall Street ora parla di principi ambientali, sociali e di governance (’Envi ronmental, Social and Governance, Esg). Il problema resta il greenwashing, ovvero imprese che si reinventano verdi solo per ripulire l’immagine: ”Servono standard su ciò che le companies devono rivelare sui rischi climatici” dato che i soldi girano ormai dietro l’E sg. “Il capitalismo woke (sveglio e attento al sistema - Esg, ndr.) è semplice capitalismo ed è positivo per gli affari. Il muro ertogli contro è fondamentalmente anticapitalista” ha tuonato nella sua annuale lettera il presidente e Ceo di BlackRock, Larry Fink, spiegando che il capitalismo degli stakeholder “non riguarda la politica. È solo capitalismo, guidato da relazioni reciprocamente vantaggiose tra te e i dipendenti, i clienti, i fornitori e le comunità su cui la tua azienda fa affidamento per prosperare”. E’ business, solo business. Il denaro è solo denaro e s’il lude chi voglia rintracciare l’etica ambientalista dietro al denaro. Stakeholder, sostenibile, consapevole, “svegliato”: comunque tu scelga di chiamarlo, questo è in realtà libero mercato in azione che si allinea e si adatta per creare valore in modo efficiente nelle mutevoli condizioni di mercato. Massimizzare le entrate e ridurre al minimo i costi, gli sprechi e i rischi sono fondamentali per gli investitori. Anche isolare le aziende dai rischi, siano essi sistemici, reputazionali o finanziari, e competere per bassi costi di manodopera e risorse limitate fanno parte di questo complesso calcolo. “I politici potrebbero non essere d’accor do con i risultati di queste analisi. Ma non dovrebbero utilizzare il potere del governo per soffocare la concorrenza a vantaggio di dipendenti, clienti, fornitori e comunità, come alcuni stanno tentando di fare”. Molti consumatori sembrano preferire le aziende che dimostrano un impatto ambientale o si allineano con i loro valori. Ma in realtà è il martellamento sui consumatori a creare la domanda escludendo, ad esempio, i combustibili fossili. Pensiamoci bene. Richiedere a tutte le banche di prestare a tutti i settori, indipendentemente dal loro modello, esperienza o base di clienti, per Larry Fink non ha senso negli affari: le aziende che danno la priorità agli impatti sociali e ambientali rappresentano il capitalismo come in teoria dovrebbe essere: produttivo, reattivo, innovativo, lungimirante e libero. Ma poi Larry Fink lo dice dopo aver annunciato che taglierà 500 posti di lavoro in tutto il mondo, una riduzione di circa il 2,5% della sua forza lavoro totale nonostante l’attività sui mercati privati del gruppo di fondi abbia raccolto 35 miliardi di dollari dai clienti lo scorso anno, guidati dal credito privato e dalle infrastrutture. E nel 2023 verranno implementate misure di riduzione dei costi più aggressive, che includono ulteriori riduzioni del personale, ha aggiunto.Qualcosa non torna in questo capitalismo, allora. BlackRock - insieme aVanguard e State Street - , maxi fondi d’investimen to soci l’uno dell’altro,sono presenti nell’azionariato di qualsiasi cosa conti davvero, nel mondo. Non se ne esce: ecco perchè molti analisti sostengono che proprio il capo del fondo di investimento BlackRock multimiliardario Larry Fink stia guidando la crisi energetica globale quando in realtà non ci sarebbe nulla di verde nel più grande consolidamento di ricchezza, beni e potere della storia. La crisi energetica sarebbe in realtà una strategia a lungo pianificata dai circoli aziendali e politici occidentali per smantellare le economie industriali e imporre nuovi modelli d’investimento e ricchezza dato che quelli precedenti basati sui combustibili fossili sono saturi. Altro che agenda verde. A riprova di ciò fu già nel gennaio 2020 (ben prima quindi della guerra in Ucraina), che Larry Fink inviò una lettera ai colleghi di Wall Street e ai Ceo aziendali sul futuro dei flussi di investimento. Nel documento, modestamente intitolato “A Fundamental Reshaping of Finance”, Fink, che gestisce il più grande fondo di investimento del mondo con circa 7 trilioni di dollari, annunciò una svolta radicale negli investimenti aziendali. Nella sua lettera di tre anni fa Fink annunciò “una significativa riallocazione del capitale” considerando “il rischio climatico un rischio di investimento” e dichiarando che Blackrock sarebbe uscita da alcuni investimenti ad alto contenuto di carbonio come il carbone, la più grande fonte di elettricità per gli Stati Uniti e per molti altri paesi. Logico che da quell’esatto momento in poi i cosiddetti investimenti Esg, penalizzando le aziende che emettono Co2 come ExxonMobil, diventarono di gran moda tra gli hedge fund, le banche di Wall Street e i fondi di investimento tra cui State Street e Vanguard. Questo è il potere di Blackrock. La lettera di Fink del gennaio 2020 fu una vera e propria dichiarazione di guerra della grande finanza contro l’in dustria energetica convenzionale. Il mercato aveva fame di nuovi investimenti, la finanza andava rimodellata. Eppure oggi non esiste alcun controllo oggettivo sui dati per l'Esg di un'azienda. E’ stato con quella decisiva lettera nel gennaio 2020 che Larry Fink ha avviato un colossale disinvestimento nel settore globale del petrolio e del gas. Fu poi nominato membro del Board of Trustees del World Economic Forum, che nel giugno 2019 con le Nazioni Unite aveva firmato un accordo strategico quadro di partenariato per accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030. In soli due anni, circa 1 trilione di dollari è già uscito dagli investimenti in petrolio e gas a livello globale. Altro che crediti di carbonio e ambiente pulito. Dopo il suo fatidico incontro con Fink, l’allora candidato Biden promise: “Ci sbarazzeremo dei combustibili fossili”. Di qui la nomina di Brian Deese, responsabile globale degli investimenti sostenibili di BlackRock, ad Assistente del Presidente e Direttore del Consiglio Economico Nazionale.

Raffaella Vitulano



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