Ford s’allea coi cinesi della Catl sfruttando le agevolazioni del governo


Sono in “guerra” commerciale col naso all’insù alla ricerca di palloni volanti nei rispettivi cieli, ma quando si tratta di business, non c’è guerra che tenga tra Washington e Pechino. E’ di questi giorni infatti la notizia che Ford (che eliminerà 2.300 posti di lavoro in Germania, 1.300 nel Regno Unito e altri 200 in Europa) userà la tecnologia cinese per costruire un impianto di batterie per veicoli elettrici nel Michigan. Il progetto da 3,5 miliardi di dollari consentirà alla società di trarre vantaggio dalle agevolazioni fiscali previste dall’Inflation Reduction Act (Ira), utilizzando la tecnologia delle batterie di proprietà di una società con sede in Cina. La transizione energetica dividerà così ancora di più le due sponde dell'Atlantico. Da un lato Washington spinge a tutto campo con l’Inflation Reduction Act, dall’altro Bruxelles vive la “policrisi” teorizzata dall’economista Adam Tooze: minaccia bellica ai confini, rischi recessivi, inflazione e tempeste energetiche che convergono con impatto destabilizzante. E la divisione Usa-Ue sull’energia e la transizione energetica può essere l’ennesimo colpo alla stabilità del Vecchio Continente. Ford, il secondo più grande produttore di veicoli elettrici della nazione, ha infatti annunciato che una filiale di nuova creazione costruirà e possiederà completamente un complesso tentacolare a circa 100 miglia a ovest di Detroit su un terreno vicino alla città di Marshall, in Michigan. L’accordo tra Ford e la società cinese Contemporary Amperex Technology Co. Ltd., (Catl, il più grande produttore mondiale di batterie al litio ferro fosfato), sta arrivando nello stato dei Grandi Laghi. Alla faccia di Bruxelles che non perde occasione per demonizzare Pechino. L’al ternativa cinese aiuterà ad affrontare la continua carenza di minerali critici come il nichel e il cobalto, che vengono utilizzati in diverse composizioni di batterie. I lavoratori Ford, infatti, costruiranno sia batterie al nichel cobalto manganese che batterie al litio ferro fosfato (Lfp) presso la struttura, che dovrebbe entrare in funzione nel 2026, mentre Catl continuerà a possedere la tecnologia per creare le celle e sarà incaricata di fornire alcuni servizi aggiuntivi. Alla domanda sui rischi politici di lavorare con un’azienda cinese, Lisa Drake, vicepresidente dell’indu strializzazione dei veicoli elettrici di Ford, rassicura i giornalisti che si tratta di un “mercato molto globale”, soprattutto quando si tratta di batterie per veicoli elettrici. Ha anche notato che mentre la tecnologia Lfp esiste già negli Stati Uniti, anche se non ancora in Ford, il nuovo progetto consentirà alla società di ridurre i rischi del processo di transizione. “Penso che l’Ira sia stata incredibilmente importante per noi e, francamente, ha fatto quello che intendeva fare, permettendo agli Stati Uniti di creare 2.500 fantastici posti di lavoro tecnici e tutti i posti di lavoro indiretti che ne deriveranno” ha aggiunto Drake. “Una grande vittoria per gli Stati Uniti”. E così, mentre l’Europa asfissia l’automotive, gli Stati Uniti si rimboccano le maniche e sfidano lenuove tecnologie senza mettere al bando alcunché. I massimi funzionari di Biden sostengono che un’ondata di denaro federale potrà trasformare lostato in un nuovo hub per pompare batterie per i veicoli elettrici entro il 2030. La Catl, il più grande produttore cinese mondiale di batterie per veicoli elettrici, ha già 13 stabilimenti in Europa e in Asia, ma nessuno negli StatiUniti. Solo un quarto di secolo fa, i funzionari cinesi chiedevano conentusiasmo alle case automobilistiche statunitensi di spostare i loro investimenti e le loro competenze in Cina. Oggi i ruoli sono invertiti, con uno dei giganti industriali più famosi d’America che chiede alla Cina la tecnologia necessaria per sopravvivere in un panorama automobilistico globale in rapida evoluzione. L’alleanza, peraltro, arriva in un momento di notevole tensione tra Washington e Pechino, mentre i legislatori repubblicani esaminano gli sforzi per elettrificare rapidamente i veicoli della nazione. Ford enfatizza il suo lavoro per sostenere elevati standard ambientali e sui diritti umani, facendo anche perno per dominare il mercato dei veicoli elettrici e delle batterie, anche se il controllo sulle catene di approvvigionamento aumenta a Capitol Hill. I funzionari Ford hanno affermato di aver verificato le catene di approvvigionamento dal 2003 e hanno insistito sul fatto che l’azienda ha una politica di tolleranza zero per il lavoro minorile o il lavoro forzato, considerato che a Capitol Hill stanno emergendo interrogativi sui collegamenti tra le principali case automobilistiche della nazione e l’uso del lavoro forzato nello Xinjiang, in Cina. La legge uigura sulla prevenzione del lavoro forzato, approvata nel 2021 con ampi margini dal Congresso, ha vietato l’importazio ne di qualsiasi bene realizzato interamente o in parte nello Xinjiang, con la presunzione che la sua produzione implicherebbe lavoro forzato. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ribatte dal canto suo che la normale cooperazione economica e commerciale tra imprese cinesi e statunitensi non dovrebbe essere politicizzata. Secondo Bloomberg, il governatore della Virginia Glenn Youngkin ha ritirato il suo stato come sede della fabbrica, definendolo un “cavallo di Troia” per il Partito comunista cinese. È del resto però chiaro che se Catl riuscisse ad aprire uno stabilimento per le batterie in Virginia, anche se in partnership con Ford che è americana al 100%, godrebbe di forti vantaggi a spese dei 'taxpayers' americani. Gli analisti hanno notato che la cooperazione tra imprese che operano in base a principi di mercato nei due paesi non sarà però vietata nonostante le tensioni Cina-Usa e le continue spinte degli Stati Uniti per un “disac coppiamento economico” con la Cina. Il modello di partnership segnalato consentirebbe a Ford di ricevere i sussidi promessi nell’Inflation Reduction Act, mentre Catl potrebbe evitare le revisioni sulla sicurezza degli investimenti esteri. Il governo degli Stati Uniti offrirà ingenti sussidi alle industrie verdi in cui la maggior parte della produzione è completata negli Stati Uniti, mentre le imprese devono utilizzare almeno il 50% delle parti prodotte o assemblate in Nord America per ottenere detti sussidi. Ford, General Motors e altre case automobilistiche stanno costruendo altri impianti di batterie di proprietà congiunta con partner sudcoreani. Ford aveva pensato di costruire la fabbrica in Canada e in Messico, ma ha scelto un sito negli Stati Uniti dopo che l’Ira è stato firmato lo scorso anno dal presidente Biden. Ford afferma che il suo impianto sarà in grado di produrre batterie sufficienti per 400.000 veicoli elettrici all’anno.

Raffaella Vitulano


Auto elettriche, Germania in prima fila per la partnership con Pechino 

Catl si sta espandendo rapidamente all’estero grazie alla rapida adozione di veicoli di nuova energia a livello globale. All’i nizio di dicembre ha annunciato che la sua prima fabbrica all’estero in Turingia, in Germania, ha raggiunto la produzione di massa di celle per batterie agli ioni di litio nei tempi previsti. A settembre aveva firmato tra mille proteste dei cittadini locali un accordo con la città di Debrecen in Ungheria, segnando il lancio ufficiale del suo secondo stabilimento europeo. L’investimento di Catl è tra i cinque più grandi investimenti esteri realizzati in Europa negli ultimi 10 anni e il più grande investimento mai realizzato in Ungheria. Questo significa che Catl avrà la capacità di produrre e fornire localmente clienti europei. La fabbrica tedesca prevede di investire un totale di 1,8 miliardi di euro creando al contempo 2.000 posti di lavoro locali. Nei primi 10 mesi, Catl si è classificata al primo posto in termini di capacità globale di batterie installate. Attualmente, l’azien da ha collaborazioni con quasi tutte le società nazionali di veicoli a nuova energia, secondo i resoconti dei media. Ha ad oggi collaborazioni con case automobilistiche estere come Ford, Tesla e Bmw.

Ra.Vi.

Più impianti di produzione grazie all’Inflation Reduction Act 

Le case automobilistiche, tra cui Ford, Hyundai e Rivian, hanno investito oltre 33 miliardi di dollari nel 2022 per aumentare la produzione nazionale di veicoli elettrici e batterie. A guidare questo investimento è una serie di progetti di legge approvati dal Congresso lo scorso anno per affrontare il cambiamento climatico e investire in nuovi posti di lavoro e produzione. Alcentro di tale legislazione ci sono gli investimenti nella produzione domestica di semiconduttori e nella produzione di nuovi veicoli elettrici e batterie, comprese le strutture per la lavorazione di materiali per batterie come litio e grafite. Molti stati Usa hanno lanciato i vantaggi di costi energeticiinferiorieun’abbondanza diterreniconinfrastrutture, comprese strade e servizi pubblici, già in atto. Di conseguenza, questi stati stanno raccogliendo i frutti in un momento in cui le case automobilistiche sono alla ricerca di modi per accelerare la produzione. Le aziende produttrici di batterie stanno inoltre avviando nuovi progetti. Oltre ai previsti risparmi sui costi della catena di fornitura, l’Inflation Reduction Act offre incentivi per miliardi di dollari, incluso un credito d’imposta federale per gli acquirenti che acquistano veicoli elettrici di produzione nazionale mentre i produttori cinesi stanno valutando come sfruttare la loro esperienza in Nord America.

Ra.Vi.


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