La Terza via per la Casa Bianca passa da Robert Kennedy jr.


La storia insegna. Nel 2000 il Partito Verde dell’in dipendente Ralph Nader tolse voti ad Al Gore e diede la presidenza a George W. Bush dopo una battaglia legale durata 5 settimane. Stessa cosa potrebbe accadere per il presidente uscente Biden da parte di Robert Kennedy Jr. A rafforzare l’i potesi c’è la scelta della sua compagna di corsa Nicole Shanahan. La maggior parte degli americani non conosce il suo nome, eppure è l’ex moglie di Sergey Mihailovich Brin, cofondatore di Google e decimo individuo più ricco del mondo, con un patrimonio netto stimato di 119 miliardi di dollari. La signora Shanahan ha 38 anni, è divorziata da Brin dopo un accordo segreto e ha una formazione da avvocato della Silicon Valley. Si descrive come una filantropa e non ha esperienza in politica, ma ha davvero molti soldi dopo il suo divorzio. “Sono fiducioso”, ha detto Rfk Jr., “che non esista americana più qualificata di Nicole Shanahan per svolgere questo ruolo” riferendosi a quello di futuro vicepresidente degli Stati Uniti. Più probabile, per il presidente Biden, è il rischio che la proposta Kennedy- Shanahan assorba i voti democratici e passi alla storia come il tandem che ha portato Trump alla Casa Bianca.

Il tandem con Shanahan

I sondaggi d’opinione assegnano a Rfk Jr. un margine compreso tra il 2 e il 15% in una corsa a tre. In un’elezione serrata con tre concorrenti, anche la cifra più bassa potrebbe fare la differenza tra fallimento e successo. Cederebbe i suoi voti a Trump? Tutto da vedere, anche se il candidato indipendente alla presidenza degli Stati Uniti ha già fortemente criticato il Partito Democratico per aver intentato cause contro di lui e Donald Trump, che a suo dire hanno lo scopo di tenerli fuori dalle elezioni, come riporta il Washington Times: “Quando ero bambino, il Partito Democratico guidava la lotta per il diritto di voto di tutti gli statunitensi. Ora il Partito Democratico sta facendo tutto il possibile per togliere il diritto di voto alle persone e fare in modo che non possano votare per chi vogliono”, ha dichiarato il politico. Kennedy ha anche sottolineato che, pur non essendo un fan dell’ex presidente Trump, vuole sconfiggerlo in una lotta leale. “Non voglio vincere grazie a una causa fasulla che lo mette fuori gioco, lo toglie dal voto e nega agli statunitensi il diritto di votare per chi vogliono votare”, ha aggiunto, paragonando gli attuali Stati Uniti all’Urss dei tempi andati, quando il leader era scelto dal partito. L’imprenditrice tecnologica Nicole Shanahan potrà fare la differenza, dato che ha già donato l’importo massimo alla campagna di Kennedy e 4 milioni di dollari al capo del super Pac sostenendo la sua offerta di mandare in onda uno spot pubblicitario del Super Bowl a tema retro. Oltre a sostenere American Values 2024, ha anche donato 500 mila dollari a un altro super Pac che sostiene Kennedy, Common Sense PAC. Entrambe le donazioni sono state effettuate tramite una Llc, Planeta Management. Kennedy ha detto che stava cercando un candidato alla corsa che capisse la tecnologia, la vulnerabilità delle agenzie governativealla corruzione, la necessità di confini sicuri e un atleta. Ed ecco che “la mia collega avvocato, una brillante scienziata, tecnologa, una feroce mamma guerriera” è la figura giusta al momento giusto. Shanahan è cresciuta a Oakland da una madre immigrata cinese e un padre bianco americano

che soffriva di malattie mentali. I biglietti per l’evento di annuncio sono stati venduti per 2, 24 e 500 dollari a seconda delle disponibilità di ognuno. Ora la campagna può iniziare a raccogliere firme per l’accesso alle urne in circa altri 20 stati. Shanahan ha detto che la sua passione è combattere le malattie croniche negli Stati Uniti eliminando le tossine nel cibo e nell’acqua e l’inquinamento elettromagnetico, oltre a condurre diversi studi su prodotti farmaceutici e vaccini. Temi molto cari al collega candidato presidenziale. Kennedy si concentrerà invece sulla corruzione nelle agenzie governative Shanahan, che è anche membro dello Stanford Center for Legal Informatics, ha una lunga storia di donazioni politiche, avendo sostenuto le campagne del deputato progressista della California Ro Khanna, e aver dato un contributo al presidente Joe Biden e una donazione a cinque cifre al partito democratico. Aveva anche donato fondi alla campagna di Hillary Clinton nel 2016. Ovviamente c’è chi ostacola il tandem: “Rfk Jr. non ha alcuna strada verso la vittoria, e la sua scelta alla vicepresidenza non fa nulla per cambiare la situazione”, ha detto in una nota Pete Kavanaugh, co-fondatore di Clear Choice Pac. Shanahan è inoltre apparsa sui titoli dei giornali nazionali quando il Wall Street Journal insinuò che avesse avuto una relazione con Elon Musk, il fondatore di Tesla. Sia lei che Musk hanno negato la relazione, presumibilmente avvenuta nel 2021. Lei e il suo allora marito, il cofondatore di Google Sergey Brin, di cui Musk era amico, comunque divorziarono. In un lungo profilo con People Magazine, Shanahan ha nuovamente negato la relazione con Musk e ha detto che i due hanno invece parlato di trattamenti per l’autismo per la giovane figlia di Brin, Echo.

I legami con Musk

Shanahan ha detto che ha spesso conversazioni come questa nel mondo della tecnologia dato che dedica il 60% del suo tempo alla ricerca sull’auti smo. Il Journal ha comunque riferito che Brin ha chiesto con fermezza ai suoi consiglieri di vendere i suoi investimenti personali nelle società di Musk. La candidatura dell’indipendente Rfk jr. potrebbe dividere il voto negli stati chiave indecisi: o il tandem Kennedy-Shanahan sarà un altro ingresso donchisciottesco nella colorata storia americana delle candidature di terze parti; oppure diventeranno la coppia che avrà contribuito a restituire la Casa Bianca a Trump. Ad ogni modo, il ticket va seguito. Il loro appello è diretto ad aree dell’America che sono ostili all’industria farmaceutica. La maggior parte degli americani ha infatti un familiare stretto che soffre di una malattia cronica, come diabete, cancro, ipertensione o dipendenza. Milioni di persone si sentono derubate dalle grandi aziende farmaceutiche. Shanahan ha promesso di curare le malattie croniche entro “setti mane, non anni” dalla sua elezione. Molti americani sono anche colpiti dall’inquinamento, un altro dei temi di Rfk e una delle cause filantropiche di Shanahan. Il portafoglio di donatori del candidato indipendente è diverso da quello di chiunque altro. La candidatura presidenziale indipendente di Robert F. Kennedy Jr. è in gran parte alimentata da un’ondata di nuovi donatori che non sono politici, o almeno non lo sono da anni. I profondi legami di Kennedy con l'attivismo anti-vaccini e ambientale, insieme alla dedizione della sua campagna ai nuovi media, stanno coinvolgendo gli elettori irregolari e quelli che votano per la prima volta possono contribuire a decidere le elezioni, gli stessi che hanno contribuito a spingere Trump alla vittoria nel 2016. E le interviste con alcuni dei recenti sostenitori di Kennedy rivelano un elettorato recentemente impegnato con la politica e allo stesso tempo spento da una rivincita senile tra il presidente Biden e l’ex presidente Donald Trump. Circa 21.000 donatori hanno donato almeno 200 dollari alla campagna di Kennedy da quando ha dichiarato la sua corsa indipendente in ottobre, e un’analisi di Politico ha rilevato che il 74% di loro non ha fatto alcuna donazione politica durante il ciclo 2020. Le interviste con numerosi sostenitori di Kennedy rivelano che sono persone non solo attratte da Kennedy ma anche disgustate dallo scontro elettorale generale. Donatori pronti a staccare assegni. I risultati - tra gli ultra ricchi miliardari di Hollywood assegnano a Rfk jr. fondi per il 58%; a Trump il 27%; a Biden il 4%. Da quando ha lasciato il Partito Democratico nell’ottobre del 2023 per lanciare un’offerta della Terza Via per la Casa Bianca, Kennedy ha attraversato il paese in cerca del sostegno di cui ha bisogno per ottenere il suo nome nelle urne in tutti i 50 stati il 5 novembre. Il Partito Libertario, presente in circa 30 stati, potrebbe prendere in considerazione la sua candidatura anche se per ora resta tiepido nei suoi confronti. Il cambio di partito allevierebbe gli ostacoli all’accesso al voto e rafforzerebbe la sua campagna con una rete organizzata di sostenitori. L’al leanza sarebbe reciprocamente vantaggiosa.

Alcuni membri del Partito Libertario sono aperti al tentativo di Kennedy di unirsi alla loro linea elettorale in cambio di un cognome forte da spendere. Il candidato non è tuttavia completamente in linea con il manifesto del partito, in particolare con la sua posizione non interventista e pacifista, nonostante sia diventato il candidato filo-israeliano più devoto rimasto nella competizione presidenziale.

Raffaella Vitulano



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