Il nucleare è sempre di moda. Come un verde sbiadito

 di Raffaella Vitulano

Sembrava fuori gioco. Bandito. Messo all’indice. Soprattutto dopo l’incidente al reattore di Fukushima. Energia pulita, si diceva. Ma il business è roba seria. Ed ecco che dal cappello a cilindro rispunta l’energia nucleare, in fondo mai passata di moda. Ora diventa verde, anche se sbiadito. C’è chi lavora allo sviluppo di piccoli reattori modulari, ad esempio. Come se si trattasse di oggetti di design, la corsa ai cosiddetti “small modular reactors” (Smr) vede in prima linea Cina, Stati Uniti, Francia e Russia. Nucleare radical chic vs rinnovabili: é tutto lì, socialmente accettato se gli rifai un restyling. Costi elevati e tempi biblici di costruzione rendono nei fatti l’attuale nucleare e quello futuribile non competitivo ai fini della decarbonizzazione del sistema elettrico. Eppure, per i grandi miliardari del pianeta è tempo di energia atomica. E se Bill Gates con il progetto TerraPower punta tutto sui mini reattori a fissione Natrium, Jeff Bezos - fondatore e presidente di Amazon - sembra preferire la fusione nucleare. Al punto d’aver investito nella nuova tecnologia 19,5 milioni di dollari. Le risorse sono andate alle canadese General Fusion, società che conta oltre 100 professionisti provenienti da celebri istituti come l’École Polytechnique francese, e che ha creato un team di ricerca e sviluppo di livello mondiale per progettare, simulare, prototipare e testare sistemi di fusione avanzati in modo rapido ed economico.

“Il nucleare è effettivamente più sicuro di qualsiasi altra fonte di generazione di energia ha detto il solito, ormai sfinente Bill Gates alla Cnbc -. Centrali a carbone, particolato, gasdotti che esplodono. Le morti per unità di energia su altre fonti sono state molto più alte”. Ci vedeva lungo il multimiliardario Gates, che nel 2018 aveva scritto sul suo blog quanto “Il nucleare è l’i deale per affrontare il cambiamento climatico, perché è l’u nica fonte di energia scalabile e priva di emissioni di carbonio disponibile 24 ore al giorno. I problemi con i reattori odierni, come il rischio”. Con TerraPower, PacifiCorp di Warren Buffet è pronta a realizzare la prima mini centrale nucleare “Natrium” in un sito individuato nello stato americano del Wyoming, che funzionerà con un piccolo ma avanzato reattore che funziona con combustibili diversi da quelli tradizionali. “Questo è il nostro percorso più rapido e chiaro per diventare ‘carbo nio-negativi’- ha sottolineato Mark Gordon, governatore dello stato - l’energia nucleare è chiaramente parte della mia strategia energetica globale nel Wyoming”. Obiettivo del progetto è l’aumento della flessibilità del sistema elettrico, che cercherà entro il 2050 di installare centinaia di mini centrali nucleari in tutto il mondo, che lavorino come sistemi a sostegno delle fonti rinnovabili. La tecnologia portante sarà Travelling Wave Reacto, ovvero un reattore ad onda itinerante con combustibile ricavato dall’u ranio impoverito che, attraverso una reazione nucleare e senza che venga rimosso dal nocciolo del reattore, convertirà gradualmente il combustibile. Generando per tempi molto più lunghi calore ed elettricità e riducendo drasticamente il costo del ciclo del combustibile nucleare. La costruzione del primo impianto dimostrativo, ha sottolineato il presidente e ad di TerraPower, richiederà circa 7 anni. Gli esperti di energia nucleare frenano e avvertono che i reattori avanzati potrebbero avere rischi maggiori rispetto a quelli convenzionali. Il carburante per molti reattori avanzati dovrebbe essere arricchito a un tasso molto più elevato rispetto al carburante convenzionale, il che significa che la catena di approvvigionamento del carburante potrebbe essere un obiettivo attraente per i paesi intenzionati a creare un’arma nucleare grezza.I multimiliardari muovono i fili del futuro, i governi seguono a ruota. E’ lo schema di Davos. Anche in Italia si è radicata la convinzione del nucleare, che ha già ottenuto nella Ue un primo, fondamentale risultato: il Centro congiunto di ricerca, incaricato dalla Commissione Europea, ha incluso il nucleare tra le “fonti energetiche verdi” sostenute e finanziate dall’Unione Europea preliminare entro il 2050 le emissioni di Co2. La Ue rilancia così l’industria nucleare nel momento in cui è in profonda crisi a causa dei crescenti costi e problemi tecnici. Mentre le centrali solari possono produrre più elettricità di quelle nucleari, senza costi aggiuntivi né pericolose emissioni, solo per stoccare provvisoriamente l’enor me quantità di scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari della Ue si prevede una spesa di 420-570 miliardi di euro. Si aggiunge l’enorme cifra necessaria allo smantellamento delle centrali stesse, che per la maggior parte hanno raggiunto o superato l’età limite di 35 anni, divenendo sempre più costose e pericolose. Intanto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha autorizzato lo scarico in mare di oltre un milione di tonnellate di acqua radioattiva, accumulatasi nella centrale nucleare di Fukushima dopo l’incidente del 2011. Il primo risultato sicuro é che aumenteranno le morti per cancro provocate da questa “fonte energetica verde”. I colleghi di Gates che si sono fatti una Nasa privata e realizzano voli a pagamento di privati cittadini nello spazio assaporano in questo periodo storico la massima libertà derivante da una politica che non gode di ottima salute. La complessa roadmap della fusione nucleare come opzione energetica che contribuirà alla decarbonizzazione del pianeta sembra surreale, ma tant’é. Il verde è un colore sopravvalutato in questo periodo.

8 ottobre 2021




A volte ritornano. Il caro bollette spinge le quotazioni dell’atomo 

Avolte ritornano. Le bollette s’infiammano, e forse non a caso, se immediatamente riprende vigore la spinta al nucleare. “E’ la soluzione ai problemi della crisi energetica e del caro bollette”: et voilà il governo francese, che ha incluso l’energia nucleare tra le alternative ‘verdi’ da sostenere con i fondi europei. All’estero il dibattito ormai è in discesa. Decarbonizzare l’economia nazionale aumentando la quota delle rinnovabili e riattivando il parco nucleare é la sfida del nuovo premier del Giappone, Fumio Kishida, pronto a riprendere la politica energetica nazionale da dove l’ha lasciata l’ex primo ministro Yoshihide Suga. Il riavvio dei reattori nucleari è un passaggio necessario per mantenere gli attuali stili di vita e costi energetici accessibili. Si accoda anche il governo degli Ayatollah. Il reattore ad acqua pesante dell’ impianto situato ad Arak sarà posto nuovamente in funzione, sostiene il capo dell'Organizzazione per l’energia atomica dell’I ran, Mohammed Eslami. La struttura è sotto l’attenzione della comunità internazionale perché potrebbe servire a produrre il plutonio necessario per costruire bombe atomiche.

Ra.Vi.

“Le energie rinnovabili basteranno anche dopo la fine dell’umanità” 

Fino al 100% di materiale radioattivo smaltito e nessun rischio di catastrofi come quelle di Chernobyl o di Fukushima. Questo è quello che promettono i creatori del reattore tedesco a doppio fluido. Invece delle barre di combustibile al suo interno viene utilizzato combustibile liquido radioattivo. In casi estremi questo defluisce semplicemente fuori dal circuito chiuso in completa sicurezza. Col “reattore a doppio fluido” costruito dall’Istituto berlinese di fisica dei corpi solidi, il nucleo non fonde perché il carburante è già fuso. Per Götz Ruprecht, l’umanità non può esimersi dall’impiegare l’energia nucleare: “Io e i miei colleghi non vediamo altre alternative”, ha sottolineato. “Infatti,le altre energie rinnovabili da sole non sono in grado di migliorare la situazione ambientale. È una realtà perché con il loro aiuto non è possibile costruire centrali elettriche in grado di sopportare una domanda così grande”. I combustibili fossili,secondo l’esperto, prima o poi si esauriranno. “Le energie rinnovabili sono energie ottenute da risorse che basteranno anche dopo la fine dell’umani tà. Fra queste energie rientra anche quella nucleare. La consideriamo come rinnovabile”, ha spiegato Ruprecht.

Ra.Vi.


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