Bernie Madoff e la crisi. Processo pubblico al capitalismo

 di Raffaella Vitulano

Alla larga dai truffatori, soprattutto in tempi di crisi come questi e se sono abilissimi Joker come Bernie Madoff, morto due giorni fa in carcere mentre scontava una pena di 150 anni inflittagli nel 2008. L’arre sto di Bernie Madoff, quell’an no, non avrebbe potuto arrivare in un momento più oscuramente poetico. Lo sconvolgimento economico aveva fatto sprofondare l’America in un’orribile recessione. Poi, l’11 dicembre 2008, lo schema Ponzi da 65 miliardi di dollari di Madoff conflagrò come un domino di tessere scolorite dal sole delle sbarre che avrebbe custodito Bernie per 150 anni di condanna. Un padre denunciato dai suoi figli; un figlio che si tolse la vita; un altro figlio morente e allontanato dal padre; una donna al centro di una tempesta - la storia di Madoff è stata una calamita mediatica, consumata voracemente da un pubblico in cerca di giustizia. La storia di Bernie Madoff e della crisi economica che ha colpito gli Usa e il mondo intero va oltre i resoconti puramente investigativi per esaminare come e perché Madoff sia diventato l’epicentro della furia pubblica. Gente truffata, sprofondata nella miseria più assoluta dopo l’illusione di una ricchezza virtuale. Ma Bernie aveva voluto sfidare non solo loro, puntando sempre più in alto con un inganno a lui resosi fatale. Fu così che divenne il Jocker, che il New York Magazine sbatté in copertina proprio con quella maschera ridanciana. Dalla sociologia critica alla copertura mediatica senza precedenti: tutti i settori si occuparono di questo caso storico. Per decenni, Madoff ha goduto di un’immagine come un guru finanziario che si è fatto da solo, il cui tocco di Mida sfidava le fluttuazioni del mercato. Ex presidente del mercato azionario Nasdaq, godeva per questo di stima e reputazione ed attrasse una legione devota di clienti per gli investimenti dai pensionati della Florida a celebrità come il regista Steven Spielberg, l’attore Kevin Bacon. Tra le banche italiane, UniCredit e il Banco Popolare. Ma la sua attività di consulenza sugli investimenti si è frantumata nel 2008 spazzando via risparmi

e fortune delle persone e rovinando le organizzazioni di beneficenza. Madoff divenne così odiato che fu costretto ad indossare un giubbotto antiproiettile in tribunale. In quella società avida di speranze più che di bigliettoni verdi, Madoff va collocato oggi all’interno di una più ampia riflessione sul capitalismo del libero mercato e delle persone senza scupoli. Nel mondo della finanza, come nella politica piegata alla finanza. Senza nulla togliere alla mostruosità dell’azione criminale di Madoff, la nostra tendenza ideologica e culturale ad attribuire la colpa agli individui - siano essi regolatori, vittime o ”mostri” come Madoff - ci distrae da critiche più sistemiche. Bernard Madoff, statunitense di origine ebraica, ex bagnino di Lond Island, aveva iniziato la sua carriera come broker negli anni sessanta dopo aver fondato la sua impresa, la Bernard Madoff Investment Securities. Come Charles Ponzi (dal cui nome lo schema), la cui truffa del 1920 gli ha fatto guadagnare un posto negli annali del crimine, Madoff sembrava fornire rendimenti sbalorditivi ai suoi clienti, quando in realtà stava pagando gli investitori esistenti con il denaro di quelli nuovi. A differenza di Ponzi, che è salito e sceso alle cronache nel corso di un anno, Madoff aveva raggiunto un livello di rispetto e acclamazione tra i professionisti della finanza - è stato presidente del Nasdaq Stock Market nel 1990, 1991 e 1993 - e ha mantenutoil suo stratagemma per almeno 15 anni, anchesotto lo sguardo dei regolatori che hanno visitato il suo ufficio per ispezionare i suoi record. Ponzi invece fu un immigrato italiano che divenne famigerato negli Stati Uniti per aver escogitato nel 1918 una sorta di catena finanziaria a danno dei suoi connazionali e che prometteva fortiguadagni ai primi investitori coinvolti con rendimenti anche del 15%, a discapito dei nuovi e successivi “investito ri”, comunque alla fine tutti vittime della truffa. Madoff andò oltre. I giudici lo definirono ”il più grande truffatore” finanziario della Storia, anche se per Forbes quellaarchitettata da Madoff fu sì una truffa gigantesca, ma seconda a quella del

gigante dell’energia Enron. Madoff fece perdere a chi affidò a lui i propri risparmi circa 65 miliardi di dollari. Il meccanismo messo in piedi da Madoff era semplice: i soldi versati da chi entrava per ultimo nel suo prestigioso fondo d’inve stimento, servivano per liquidare i primi che chiedevano di uscire. Il castello di carta costruito da Madoff sulla base di bilanci falsi crollò a causa della crisi finanziaria che ha spinto un numero inaspettato di clienti a richiedere indietro il proprio denaro investito. A fronte di tali richieste Madoff si è trovato improvvisamente a dover liquidare posizioni per miliardi di dollari. Soldi che non aveva. La situazione si prestò ad essere descritta con un noto aforisma di Warren Buffet: “It’s only when the tide goes out that you see who has been swimming naked”(”è solo quando la marea si ritira che si vede chi ha nuotato nudo”).


Come funzionava lo schema di Carlo Ponzi 

Chi era Carlo Ponzi? Un bancarottiere italiano nato a Parma nel 1882 ed emigrato in Canada nel 1903 dove inizio` la sua “carriera” falsificando banconote. Nel 1919 a Boston organizzo` un colossale schema piramidale applicandolo ai francobolli internazionali prepagati: i ”tagliandi internazionali di risposta”veni vano acquistati dal mittente di una lettera, in genere gli emigrati negli Stati Uniti, che pagavano in anticipo con un centesimo il francobollo per la risposta. Le Poste americane restituivano francobolli locali per un controvalore di sei centesimi. Ponzi lascio`intravvedere ai suoi investitori una possibilita` di facile arbitraggio, quantificata in restituzione dell’investimen to in 90 giorni piu`interessi del 45%, che coinvolse oltre 10.000 cittadini. Pago` i primi investitori (un buon specchietto per le allodole) e si permise

anche di acquistare quote di una banca locale. Dopo circa 6 mesi, la piramide inizio` a crollare, resistendo fino all’estate del 1920. Le richieste di uscita erano ormai insostenibili, comparate con i nuovi ingressi. Per lui si riaprirono le porte del carcere.

Come capire se un operatore è veramente affidabile 

Qui si apre forse il tema piu`doloroso: ma se anche i sistemi di controllo “pubblici” non hanno saputo captare le anomalie della Bmis, se anche i ricchi investitori privati, le fondazioni e le associazioni non hanno capito il trucco che si celava dietro Madoff, come hanno potuto farsi abbindolare i grandi operatori specializzati (banche, intermediari, gestori di fondi e di fondi di fondi)? Ognuno di loro avrebbe dovuto praticare un’approfondita due diligence, che e`lo strumento normalmente usato per valutare in termini quantitativi e qualitativi la bonta`di un operatore al quale affidare i propri investimenti. Ma non dimentichiamo che la due diligence resta comunque una best practice,uno sforzo “privato” che non ha uno specifico valore legale. Quindi puo`esserefatta male o manipolata. Il tema della due diligence e dell’analisi del rischio in generale non puo`e non deve essere sottovalutato,

dal momento che ha impatti su molte aree della vita “finanziaria” di un Paese, delle banche e dei vari operatori. Ma anche e soprattutto sui cittadini.

Ra.Vi.

16.4.2021


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