Ecco come Soros, Gates e Ford influenzano i diritti umani

 di Raffaella Vitulano

Le istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite, sono sempre più finanziate da fondazioni e società private, oltre agli stati. È il caso, ad esempio, dell’Oms che ha ricevuto oltre 1 miliardo di dollari nel 2017, o dall’Unicef che ha ricevuto oltre 1,4 miliardi di dollari in 2020. L’European Center for Law and Justice (Eclj) di Strasburgo (Eclj) pubblica un rapporto di 92 pagine che mostra come la maggioranza di esperti del Consiglio dei diritti umani dell’Onu siano condizionati dai finanziamenti di alcuni Stati e organizzazioni come le fondazioni Ford e Gates e l’Open Society di Soros. Il report, intitolato “Il finanziamento degli esperti dell’Onu nell’ambito delle procedure speciali del Consiglio per i diritti umani” denuncia il fenomeno per cui un attore privato esercita un’influenza significativa su un’istituzione pubblica attraverso i suoi finanziamenti. Tali attori privati sono pochi di numero e sono costituiti principalmente da alcune fondazioni e società: le fondazioni Gates, Ford, Open Society, Oak, McArthur, o ancora Microsoft. La relazione esamina tale fenomeno nell’ambito specifico delle Procedure Consigliodei diritti umani delle Nazioni Unite, che sonoconsiderati da molti come il “gioiello della corona” del sistema internazionale di protezione dei diritti umani, secondo le parole di Kofi Annan, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il rapporto segue quello su “Ong e giudici della Corte europea dei diritti umani (Cedu)”, pubblicato nel febbraio 2020, che descriveva l’influen za di alcune fondazioni e Ong sulla Corte di Strasburgo, e i numerosi conflitti di interesse che ne sono derivati. Questo nuovorapporto integra il precedente, non solo in quanto rivela l’entità finanziaria dell’influenza degli attori privati all’interno di un’altra istituzioneinternazionale, ma anche in quanto espone l'utilizzo di altri metodi di influenza rispetto a quelli utilizzati nei confronti della Cedu. Questa ricerca è stata condotta sulla base di una serie di interviste con esperti delle Nazioni Unite e l’analisi dei bilanci pubblicati annualmente tra il 2015 e il 2019 dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, dai mandatari Procedure speciali, oltre che dalle due principali fondazioni finanziatrici del sistema, ovvero la Fondazioni Ford e Open Society (tra il 2016 e il 2019 per quest'ultima). Il Centro europeo per il diritto e la giustizia, (Eclj) è un'organizzazione non governativa internazionale fondata nel 1998 dedicata alla promozione e tutela dei diritti umani in Europa e nel mondo ed è titolare di statuto consultivo speciale presso le Nazioni Unite/Ecosoc dal 2007. E veniamo ora al Consiglio dei diritti umani, con sede a Ginevra, dove la stragrande maggioranza di esperti e funzionari di alto livello sarebbero controllati e condizionati dal volere di alcuni Stati e di poche grandi fondazioni ‘filantropiche’ che determinano le relazioni da approvare all’Onu. La precarietà finanziaria e l’opacità delle procedure interne all’Onu facilita l’azione di questi nuovi padroni dei diritti umani; leggiamo ad esempio nel report che “tra il 2015 e il 2019, il 40% del bilancio delle procedure speciali proveniva da finanziamenti extra- bilancio, forniti da alcuni Stati, Ong e fondazioni private. Infatti, mentre il bilancio ordinario delle procedure speciali era di 68 milioni tra il 2015 e il 2019, altri 20 milioni di dollari sono stati donati volontariamente all’insieme delle procedure speciali, principalmente da Paesi Bassi, Germania e Stati Uniti. Inoltre, durante lo stesso periodo, alcuni Stati hanno anche contribuito con 14,6 milioni versati a 51 dei 121 esperti con donazioni finalizzate attraverso il Consiglio Onu”.

Non solo, durante lo stesso periodo, 37 dei 121 esperti hanno riferito di aver ricevuto altri 134 pagamenti finanziari diretti per un totale di circa 11 milioni di dollari, la quasi totalità dei quali non è stata dichiarata nella dichiarazione annuale della loro attività o è stata descritta come “donazioni per svolgimento incarico”, senza la cifra o la specificazione del donatore o la rendicontazione delle spese. Di questi 11 milioni di dollari di pagamenti o donazioni dirette, più di 5.5 milioni sono stati versati da Ong e fondazioni (Ford con più di 2 milioni; Soros con circa 1.6 milioni), 1.4 milioni da parte di università, 3.8 milioni da parte di singoli Stati europei e 220 mila dollari da parte di organizzazioni internazionali. Le fondazioni Ford e Soros hanno inoltre finanziato con 1.6 milioni di dollari complessivi università, centri di ricerca e altre organizzazioni con lo specifico obiettivo di sostenere e indirizzare il mandato di alcuni esperti dei diritti umani dell’Onu. Le due fondazioni non solo pagano, ma pure indicano i nomi di funzionari e degli stessi esperti indipendenti del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, molti dei quali sono stati o sono tuttora alti dirigenti delle loro organizzazioni filantropiche: della galassia di Soros (Open Society Foundations, Amnesty International, Human Rights Watch e International Commission of Jurists) fanno parte almeno 37 esperti speciali, mentre Ford e Soros condividono la ‘presa’ su altri 32.

2 settembre 2021

I due filantropi ora investono nei test rapidi salivari anti Covid 

La prima testata a dare il grande annuncio è il “London Times”: Gates e Soros hanno formato un consorzio per l’ac quisto di ‘Mologic’, una società britannica leader nella produzione dei più innovativi test rapidi salivari per il rilevamento del coronavirus. Il consorzio si chiama ‘Global Access Health’ rileverà con 40 milioni di dollari la Mologic Ltd. Bill Gates e George Soros, a bordo delle loro Fondazioni, controlleranno dunque il futuro mercato dei nuovi test anti covid che verranno a breve adottati negli Stati Uniti. La tecnologia può essere utilizzata anche per testare altre malattie tropicali, come dengue, bilharazia e la cecità fluviale”con l’intento di “aumenta re l’accesso alla tecnologia medica d’avanguar - dia a prezzi accessibili”.

Mologic ha il suo quartier generale in Inghilterra, a Bedford. E’ stata fondata nel 2003 dal Ceo Mark Davis e da suo padre, Paul Davis, che è salito alla ribalta delle cronache come inventore di un’altra tecnologia medica molto nota: il test di gravidanza ‘Clear blue’, lanciato per la prima volta nel 1988.

Ra.Vi.

Il conflitto di interessi tiene banco nella Corte europea 

L’Eclj, guidato da Gregor Puppinck, è lo stesso istituto che, all’inizio del 2020, aveva pubblicato un altro interessante report, quello sui conflitti di interesse alla Corte europea dei diritti umani e i legami di almeno 22 giudici con George Soros. Un documento comprensivo di appendici con i casi giudicati dalla Corte e i conflitti di interesse dettagliati. Dei cento giudici che facevano parte della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), con sede a Strasburgo, tra il 1 ° gennaio 2009 e il 1 ° ottobre 2019, ventidue hanno - o avevano - legami con sette Ong legate a Soros prima della nomina e dodici di loro con la Open Society Foundation (Osf) e il suo braccio giuridico The Open Society Justice Initiative (Osji). La sfida filantropica del benevolo Soros inizia a allarmare anche gli Stati Uniti. Preoccupazioni per le elargizioni di Soros nelle elezioni diprocuratori statali Usa, erano già emerse sulla stampa americana sin dal 2016 e sono state ribadite pubblicamente dall’ex Ministro della GiustiziaWilliam Barr.

Ra.Vi.


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