India, pire di cadaveri ovunque. Il virus punisce l’arroganza dei leader

 di Raffaella Vitulano


AVaranasi c’è il crematorio più grande del paese. Perfino quando visiti l’India da turista resti raggelato, nonostante le temperature infuocate, di fronte alle pire dei cadaveri. Li vedi lì, ammassati. Funerali, sacralità vera, altro che matrimoni a Las Vegas. Celebrazione autentiche, dall’odore acre dei corpi ed eppure dolciastro dei bastoncini d’incen so. Questa è l’India. Questa, anche. Oggi l’India vive l’ac me della putrefazione. Nell’orrore delle immagini il Gange restituisce centinaia di cadaveri, vittime del Covid. Quasi 100 corpi sono stati rinvenuti a Buxar, sulle rive del fiume sacro. Crematori strapieni, manca la legna da ardere. Il covid ha una brutta falce, in India. Eppure, nonostante la seconda devastante ondata di contagi, nel Paese continuano ad essere proposti rimedi naturali per curarsi: sterco di vacca da spalmare sul corpo e urina di bovino da bere. Pire funerarie improvvisate ovunque, nelle strade ormai piene di fumi velenosi. Muore il virus, su quelle pire, ma con lui sono ormai morti quasi trecentomila indiani. Ospedali al collasso. Il Paese fa i conti con la più grave emergenza sanitaria dall’inizio della pandemia, cominciata quando tutto sembrava finito. Un paradosso per un Paese che è uno dei più grandi produttori al mondo di farmaci. Lo aveva raccontato in diverse interviste anche Conquiste del lavoro. Nonostante l’India sia il più grande produttore mondiale di vaccini di tutti i tipi, il governo è stato terribilmente lento nel piazzare ordini dai produttori locali. Ha anche rallentato l’appro vazione di vaccini stranieri, promuovendo nel contempo un vaccino più sperimentale progettato dall’India. L’orgo glio nazionale ha giocato un ruolo nella volontà dell’India di continuare a esportare vaccini, ma l’offerta interna è rimasta indietro. Corpi ammassati, i centri crematori lavorano 24 ore al giorno, ma non riescono a smaltire i cadaveri. Nel crematorio Sarai Kale Khan sono state costruite27 nuove pire funerarie e altre 80 sono in corsodi costruzione in un parco vicino. E dire che ilprimo ministro Narendra Modi è lo stesso chenelle fasi iniziali della pandemia, il 25 marzo

2020, impose un lockdown di 68 giorni che l’Università di Oxford aveva definito il più severo al mondo. Vennero chiusi tutti i servizi, compresi uffici e scuole, interrotti i voli così come i trasporti pubblici. Molte persone ebbero difficoltà ad accedere ai sussidi, milioni di lavoratori si trovarono improvvisamente senza uno stipendio. Si salvarono decine di migliaia di vite, anche se il blocco si rivelò devastante per le fasce più povere della popolazione. Quando le restrizioni sono state allentate, i casi hanno ricominciato a salire. Oggi la pandemia punisce l’arrogan za. Modi non è il primo leader mondiale il cui popolo ha pagato il prezzo per aver agito troppo lentamente o per aver dichiarato la vittoria troppo presto. In Cina la prima reazione disastrosa del governo di Xi Jinping è stata quella di sopprimere le cattive notizie provenienti da Wuhan. Negli Stati Uniti Trump, allora presidente, predisse ripetutamente che il virus sarebbe miracolosamente scomparso. Errori in Brasile, dal presidente Jair Bolsonaro. In Gran Bretagna, il primo ministro Boris Johnson bloccò il paese troppo tardi. L’intera Ue ha inciampato sull’acquisto di vaccini. Ma il governo Modi ha commesso alcuni errori distintivi e disastrosi. Avendo chiamato la fine della crisi troppo presto, il governo indiano si è aperto troppo in fretta. Spinto dal desiderio di vincere lo stato cruciale del Bengala occidentale, Modi ha organizzato manifestazioni elettorali di massa. Il Kumbh Mela, festa religiosa, ha visto convergere milioni di pellegrini in un’unica città. La rivalità geopolitica con la Cina, che sta usando la diplomazia dei vaccini per conquistare l’influenza globale, è stata un fattore di fondo. La volontà di Delhi di esportare vaccini nel mondo era spinta dalla mancanza di export da Stati Uniti e Regno Unito. Il governo indiano ha però ora vietato le esportazioni di vaccini. Sta anche accelerandol’approvazio ne dei vaccini stranieri. Il paese staattualmente distribuendo dosi di due vaccini: uno della Oxford-AstraZeneca (Covishield) e uno della ditta indiana Bharat Biotech (Covaxin). Ilvaccino Sputnik V russo è stato approvato perl’uso nel paese ad aprile. La difficile situazione dell’India ha implicazioni mondiali. C’è ancora una tendenza in Occidente a trattare la pandemia come una serie di crisi nazionali in cui i paesi competono per vedere chi può affrontare meglio il virus. Ma questa è una crisi globale interconnessa. Alla fine, è probabile che l’incen dio si propaghi ancora una volta, riaccendendosi nei luoghi in cui si pensava si fosse spento. Per gli Stati Uniti, potrebbe anche essere una necessità geopolitica, dato che l’Ameri ca considera l’India un alleato cruciale nella sua crescente rivalità con la Cina. Il mondo esterno dovrebbe anche guardarsi dal tipo di autocompiacimento che era prevalente in India fino a tempi recenti. Occorre evitare ogni pericoloso rilassamento, simile a quello che l’India ha subito un paio di mesi fa. Comizi di piazza oceanici con oltre 800mila persone; grandi raduni religiosi con milioni di pellegrini immersi nel Gange per il Kumbh Mela; la sfida di cricket tra India e Inghilterra in Gujarat con oltre 130mila tifosi ammassati, per lo più senza mascherina. Errori che costano vite. Il governo di Delhi vuole togliere di mezzo i contenuti che parlano della cattiva gestione della pandemia nel subcontinente. Diversi utenti che hanno chiesto aiuto e bombole di ossigeno tramite Twitter, WhatsApp o Telegram sono stati minacciati o denunciati. A farlo al posto loro, gli attori di Bollywood che vivono all’estero.

14.5.2021

India Today: la credibilità di Gates persa nella sfiducia nel Paese 

India Today riferisce di come Bill Gates sia stato nei titoli dei giornali per diversi motivi dall’inizio della pandemia del Covid-19. Il magnate della tecnologia è stato celebrato, deriso e anche aspramente criticato per la sua posizione sulla produzione e distribuzione di un vaccino per la nuova malattia, in particolare Astrazeneca. Un nuovo commento di Gates lo mette ancora una volta in cattiva luce, poiché l’im prenditore suggerisce di non condividere i vaccini brevettati con altri paesi. Una posizione presa malissimo in India. Ha fornito un paio di ragioni per la sua argomentazione. Una di queste era la limitatezza delle fabbriche di vaccini nel mondo. Un altro era il processo di trasferimento della tecnologia stessa, che non sarebbe molto efficace senza le ”sovven - zioni” e ”competenze” che hanno solo gli Stati Uniti. Se Gates non avesse menzionato un paese specifico nel suo commento, avrebbe potuto avere la possibilità di farla franca. Ma considerando che l’In dia da lui citata ha la più alta capacità di produzione di vaccini nel mondo, ”il commento ha perso la sua credibilità quasi immediatamente”.

Ra.Vi.

Sleeping Beauty, l’arte di fotografare i morti 

"Questi ritratti non esprimono la tristezza o la decadenza del corpo, né la fine della vita stessa, ma soprattutto la celebrazione di qualcosa che ha a che fare con la vita e con una sorta di bellezza”. Quando il fotografo italiano Matteo de Mayda partì per l’India con un progetto per fotografare gli inventori di biciclette, cambiò idea una volta arrivato a Bombay. Per caso si imbatté in un servizio locale sui fotografi di morte di Varanasi. De Mayda non perse tempo: prese un treno di 30 ore in terza classe per la città santa. Conobbe Indra Kumar Jha, nel suo negozio di strada situato di fronte al Manikarnika Ghat, il principale ghat di cremazione di Varanasi. Indra, che vive e lavora sul sacro fiume Gange - dove circa 300 corpi vengono cremati ogni giorno - dice che gli piace il lavoro e può guadagnare da 1.500 a 2.500 rupie (22-37 dollari) al giorno. In India, le foto servono anche come una sorta di certificato di morte. Fu così che ”Sleeping Beauty” divenne più di un progetto puramenteincentrato su Indra al lavoro; una collaborazionecon Indra che ha dato a de Mayda il permesso di usare le sue immagini. Non tutti i corpi sonocremati. Si crede generalmente che le anime di quelli non cremati siano già state liberate dal ciclo della reincarnazione. A questi viene legata una pietra ai piedi e vengono liberati alla base del fiume. Questi sono normalmente i bambini, le donne incinte e gli animali sacri, come i serpenti e le mucche.

Ra.Vi.





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