La Ue sceglie la mobilità pulita e studia il caso Hyperloop

 di Raffaella Vitulano

Non sono treni proiettili sparati in un tubo ma un progetto assai più complesso. Eppure a vedere le foto dei progetti Hyperloop capisci che il futuro dei trasporti globali sarà presto rivoluzionato. E il pensiero di un Bullet train non è poi così sfocato. Abbiamo visto e provato in Giappone, sullo sfondo del vulcano Fuji, i treni a lievitazione magnetica. Ma gli Hyperloop promettono di essere di gran lunga più rapidi di altri. Bisogna però valutarne la sicurezza. Ma riavvolgiamo il nastro. Rivoluzionario e sostenibile, questo mezzo superveloce potrebbe cambiare l’espe rienza del viaggio anche in Italia, permettendo di percorrere il tragitto Milano-Roma in meno di 30 minuti. Già dieci anni fa Elon Musk proponeva la rivoluzionaria idea di un sistema di trasporto ultraveloce: il viaggiatore sarebbe a bordo di una capsula a induzione magnetica sparata all’interno di un grosso tubo sottovuoto a 1200 chilometri all’ora (più o meno la velocità di un aereo). Un progetto ambizioso che ha raccolto centinaia di milioni di euro. L’entusiasmo provocato da questa idea si deve, oltre che alla velocità del mezzo, anche al suo basso impatto ecologico: il sistema sarebbe alimentato dai pannelli solari. Nel 2014 è nata la Virgin Hyperloop, la società americana di tecnologia dei trasporti che lavora per commercializzare l’Hyperloop. Il primo test con la capsula a induzione magnetica con due passeggeri a bordo, membri dello staff, per un tragitto di 500 metri percorsi a 400 km/h nel deserto del Nevada ha dato ottimo esito. Paolo Barletta, che con Alchimia è l’unico socio in Europa di Virgin Hyperloop, svela che si sta considerando l’ipotesi di iniziare nel 2030 con tratte brevi, ad esempio Milano-Malpensa e Roma-Fiumicino, percorribili in due minuti. Milano-Roma sarebbe invece percorribile in mezz’ora con un possibile prezzo del biglietto tra i 70 e i 140 euro. Ma quante Hyperloop ci sono? Non ne esiste una sola: Hyperloop è diventato in pratica una sorta di versione tecnologica del franchising. Bibop Gresta detiene la licenza per HyperloopTT in Italia. In passato l’impresa non è stata immune da critiche. Ai nuovi addetti veniva chiesto di lavorare part-time, 11 ore a settimana, senza dover necessariamente abbandonare altri lavori, assicurando loro che sarebbero stati retribuiti con un piano di stock option (la società però non è ancora quotata in Borsa). Così, alcuni anni fa, l’allora HTT è stata accusata di voler utilizzare forza lavoro in modo gratuito, mentre altri hanno sottolineato l’impor tanza di costruire valore anche senza la garanzia di un immediato ritorno economico. Dal 2016 HyperloopTT ha firmato accordi con oltre dieci amministrazioni governative in tutto il mondo; depositato una quarantina di brevetti; ed è diventata la prima società a fornire certificazioni necessarie per la commercializzazione dei passeggeri. Lo sviluppo di Hyperloop rappresenterebbe un passo in avanti nella riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti e della logistica, assicurando all’Ue un sistema di mobilità pulita, veloce, intelligente e accessibili a tutti.

Gresta: “Niente treni pallottola Viaggi in piena sicurezza” 

Bibop Gresta, co-fondatore di Hyperloop TT, la società che per prima ha registrato il marchio Hyperloop in Italia, era un ragazzo di Terni che senza una famiglia di industriali della Brianza alle spalle, e senza studi ad Harvard, ha fatto comunque tanta strada. Figlio di una segretaria d’azienda e di un operaio, diventato poi montatore di gru edili, esperienza in Mtv e concessionario di tende, Gresta è un imprenditore che ha fondato la Bibop venduta a Telecom per 11 miliardi. Infine, la partenza per la California e lì l’avventura con Hyperloop TT, insieme a un socio tedesco, e poi alla famiglia Rockefeller, raccogliendo intorno ai suoi progetti più di 800 ingegneri e scienziati da 42 paesi . “All’inizio non ci sarà nessun treno pallottola, si viaggerà intorno ai 400 chilometri l’ora, in piena sicurezza” con costi di circa la metà rispetto a una linea ferroviaria ad alta velocità. Grazie ad Hyperloop, sta anchelavorando per rilanciare l’industria aerospaziale.Hyperloop TT ha del resto comprato i brevetti dagli Lawrence Livermore National Laboratory, i laboratori dove è stata creata la prima bomba atomica e ha a disposizione tecnologie uniche, nate a scopo militare.

Ra.Vi.

I punti critici di un sistema per il trasporto di merci e passeggeri 

Hyperloop (lett. iperanello o iperciclo) è un’ipotesi tecnologica per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione in cui le capsule sono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria. L’infrastruttura legata al sistema Hyperloop dovrebbe essere costituita da un doppio tubo sopraelevato in cui possono scorrere delle capsule adibite al trasporto. L’interno del tubo è tenuto a bassa pressione per minimizzare l'attrito dell'aria. Le capsule si muovono su un cuscino d’aria generato attraverso più aperture nella sua base, così da ridurre ulteriormente l’attri to. In alternativa è in fase di studio la possibilità di utilizzare magneti permanenti per la levitazione magnetica delle capsule. Alcuni dei critici del sistemaHyperloop si concentrano sull’espe rienza di trovarsi in una capsula stretta,sigillata e senza finestre, all’interno di un tunnel sigillato di acciaio,

sottoposto a significative accelerazioni. Sarebbero inoltre probabilmente presenti elevati livelli di rumore dovuti all’aria compressa canalizzata attorno alla capsula a velocità quasi soniche.

Ra.Vi.

5.3.2021

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