Bill Gates, ovvero il prezzo della filantropia

 di Raffaella Vitulano 

Dimenticatevi corna e scappatelle. I motivi del divorzio di Bill e Melinda Gates avrebbero origini lontane che poco hanno a che vedere con l’ex di gioventù o le donne della scuderia di Epstein. Sarebbe il flirt ormai diventata relazione stabile con la Cina la vera causa per la quale Bill sta per essere scaricato dalla moglie ma anche dalla politica e dai media americani. In buoni rapporti con il presidente cinese Xi Jinping, Bill Gates in piena emergenza ha donato 10 milioni di dollari al governo di Pechino. E non dimentichiamo che Microsoft comprerà TikTok proprio grazie ai buoni rapporti di Bill Gates con la Cina. Una passione travolgente che con la pandemia avrebbe raggiunto vette davvero esagerate, e che ha spinto Naomi Wolf, scrittrice e consulente politico di Al Gore e dei Clinton, ad attaccare il miliardario Gates accusandolo di guidare la situazione politica globale verso una tirannia medica. Per la Wolf, Gates avrebbe operato una ”fusione infernale” al fianco del World Economic Forum di Davos e della Cina. Una triplice alleanza che emanerebbe ”direttive” ai governi di tutto il mondo, al fine di imporre lockdown restrittivi e promuovere uno ”Stato di biosicurezza in cui le libertà e i diritti civili dell’Occidente saranno sospesi”. Non è un caso, del resto, che il divorzio tra Bill e Melinda Gates abbia avuto una fortissima eco in Cina, dove il fondatore di Microsoft gode di un livello di fama superiore a quello di ogni altro imprenditore occidentale. La Bill and Melinda Gates Foundation ha istituito una propria sede a Pechino nel 2007 e coltivato relazioni amichevoli con i vertici del Partito. I sospetti Usa sul cosiddetto filantropo si addensano: se una persona del suo calibro, già cinque anni fa, era in possesso di informazioni sui rischi che un certo tipo di infezione potesse destabilizzare il mondo intero nel giro di poche settimane, come mai Gates non ha indirizzato gli sforzi dell’Oms (di cui è secondo sostenitore finanziario dopo il governo statunitense) per prevenire la cronacadi un disastro annunciato e farsi ascoltare nellegiuste cabine di regia internazionali? Come previsto da Bill Gates, il mondo non era preparato alla “Next epidemic”, tuttavia, la colpevole impreparazione del mondo è stata ulteriormente aggravata sia dai ritardi del governo cinese, che lui ha anche difeso, sia da quel “carrozzone” dell’Oms. Ancora. Nelle ultime ore, a finire nell’occhio del ciclone è la multinazionale farmaceutica cinese Bgi Genomics, strettamente legata al Partito Comunista di Pechino, denunciata dai media a stelle e strisce per avere utilizzato test covid di cittadini americani per “raccogliere, conservare e sfruttare le informazioni biometriche”. Con la Bgi la Fondazione Bill & Melinda Gates avrebbe firmato nel 2012 un “Memorandum of Understanding per formare una collaborazione sulla salute globale e lo sviluppo agricolo. Nel divorzio del millennio, quello tra Bill e Melinda Gates, evidentemente, non c’è in gioco solo un patrimonio da 130 miliardi di dollari. A poco serve svolazzare anche sul presunto flirt di Bill con Zhe Shelly Wang. La signora cinese in questione lavora per la Bill e Melinda Gates Foundation dal 2015 come interprete. È esperta in cinese, francese, tedesco, giapponese, coreano, russo e spagnolo. Con questo curriculum, più che della loro relazione bisognerebbe preoccuparsi delle relazioni della coppia con Pechino. Ma perché i media cominciano a demolirlo? Cosa sta emergendo? Magari il suo rapporto con Jeffrey Epstein, il ricco finanziere accusato di traffico sessuale, non era solo quello di due amici in caccia di avventure sessuali. Alcuni media sposano la tesi che Gates frequentasse Epstein affinché questo, intrallazzone della finanza internazionale con una lunga lista di clienti istituzionali e amici potentissimi, potesse far presa sull’Ac cademia e fargli vincere il Nobel. Poco convincente. E’ il New York Times invece a fare chiarezza in una lunga inchiesta, raccontando che Epstein, il pedofilo morto in carcere, per quanto surreale possa apparire aveva pianificato di sviluppare una super-razza umana migliorata usando l’ingegneria genetica e l’intelligenza artificiale.Epstein era solito incontrare scienziati di fama mondiale perché, come rivela sempre il Nyt, era ossessionato dal “transumanesimo”, l’ideologia in voga nella Silicon Valley secondo cui la specie umana può essere deliberatamente migliorata attraverso innovazioni tecnologiche, come l’ingegneria genetica, l’intelligenza artificiale e l’euge netica. Il suo ex avvocato Alan Dershowitz confessò di averlo lasciato terrorizzato dal passato nazista di queste teorie. La nomina di Epstein al consiglio di amministrazione della Rockefeller University di New York nel 2000 lo ha portato a una maggiore ribalta sociale. Alla Rockefeller University approdano sovvenzioni anche dalla Fondazione Bill & Melinda Gates per sostenere il progetto di genetica umana, utilizzando i progressi della genomica per mappare il Dna e l’Rna degli agenti patogeni e fare vaccini. E qui sta il punto di congiunzione. Ricordiamo che la tecnologia mRNA ha un software, una natura digitale che funziona molto simile a un sistema operativo su un computer e che il biohacking dell’umanità è una possibilità molto reale. Un altro grande intrallazzone della nostra epoca, il petroliere Armand Hammer (1898-1990), messaggero diplomatico top secret tra Washington e Mosca, usò inutilmente ogni pressione ed elargizione per vincere il Nobel, che quell’anno fu assegnato al Dalai Lama. Hammer era proprietario del Codice Leicester di Leonardo da Vinci, che ribattezzò Codice Hammer. Dopo la sua morte, gli eredi hanno messo all’asta quel tesoro leonardesco. Indovinate a chi appartiene dal 1994? A Bill Gates.

21.5.2021


Oxford-AstraZeneca, un vaccino contaminato dalle polemiche 

Da nerd a businessman influente. Con molti giornali a libro paga grazie a sostanziosi investimenti, Bill Gates ha messo a punto una delle più formidabili macchine mondiali di manipolazione mediatica per mettere a tacere il crescente coro dei critici. Nessuno osa criticarlo: è il cosiddetto effetto Bill Chill, l’auto censura. Eppure un rapporto dell’Australian Fair Trade & Investment Network Ltd sottolinea il coinvolgimento di Gates nella partnership dell’U niversità di Oxford con AstraZeneca e Moderna per consegnare i suoi candidati vaccini Covid-19 ai paesi del mondo. Gates fiuta l’affare. Doveva essere il vaccino universale, secondo la promessa dei ricercatori della prestigiosa università britannica. Ma il multimiliardario americano cambia il corso della storia. L’istituto di ricerca della prestigiosa Università di Oxford mette la formula, così come tutta la tecnologia e il know-how, a disposizione del mondo intero. Bill Gates li esorta a rivolgersi alla sua Fondazione con la motivazione che avrebbe garantito l’industrializzazione. Il resto è storia.

Ra.Vi.

“Non è mai stato buono” La critica di Wired al miliardario 

Col suo lato oscuro Gates ci è nato o lo aveva mostrato quando aveva fondato la Microsoft, un colosso informatico precursore in senso negativo controllo dei dati, concorrenza sleale, accorpamento di un potere enorme nelle mani di pochissimi - dei “big” della digital economy che sarebbero venuti poi: Amazon, Google e, appunto, Facebook. E’ Wired a mettere sotto accusa il magnate. ”Bill Gates non è mai stato buono” è il titolo del pezzo, che ricorda quando Microsoft venne messa sotto processo dal dipartimento della Giustizia Usa per comportamento antimonopolistico nel 1998; la questione delle pratiche di lavoro discutibili con contratti precari e senza la possibilità di godere di cure mediche; la lista nera nella quale finivano i giornalisti che avevano mosso critiche all’azienda; la cooperazione con la Cina per realizzare un sistema di censura della rete che fosse congeniale al regime, fregandosene della libertà di parola e attirandosi le critiche di numerosi avvocati per i diritti umani come Human Rights Watch e Reporter senza frontiere.

Ra.Vi.


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