World Economic Forum La Work Agenda 2021-2030

 di Raffaella Vitulano

Che direzione sta per imboccare il mondo del lavoro? Scorrendo i documenti del Forum economico di Davos da poco concluso, si scopre che già ad ottobre 2020 molte linee guida erano già state tracciate nel documento Resetting the Future of Work Agenda, elaborato sulla base del The Great Reset, proposta del World Economic Forum presentata nel maggio 2020 dal principe Carlo del Regno Unito e dal direttore del Wef Klaus Schwab: cambiamento radicale del contesto tradizionale del processo decisionale. Un bivio storico, una ” opportunità unica per plasmare la ripresa”, ”una finestra di opportunitàper le aziende e le organizzazioni ” per rivalutare l’impatto della pandemia, ”rivedere i cambiamenti imposti e ripristinare e ringiovanire il loro approccio al lavoro, al posto di lavoro e alla loro forza lavoro per creare nuove opportunità di lavoro, assicurando nel contempo che i lavoratori siano adeguatamente preparati per la nuova forma di lavoro”. Insomma, dimenticatevi le tradizionali forme di lavoro che avete vissutofinora e rimboccatevi le maniche. Resetting the Future of Work Agenda si occupa, come arco ditempo, del decennio dal 2021 al 2030. Ed ecco,in sintesi, che cosa prevede

per quanto riguarda il lavoro. Prima di tutto un’accelerazione dei processi digitalizzati ( l’ 84%) . Le persone dovranno lavorare a distanza, senza interazioni tra persone, all’insegna di un assoluto distanziamento sociale. Si prevede che almeno la metà di tutte le attività sarà automatizzata: in altre parole, il contributo umano diretto sarà drasticamente ridotto, anche nello stesso lavoro a distanza. Almeno il 43% le attività di aggiornamento delle competenze o della formazione per nuove competenze sarà digitalizzato: in altre parole, anche in questo caso l’imperativo è evitare il contatto umano e realizzare tutto mediante computer, intelligenza artificiale e algoritmi. Tra gli altri obiettivi: accelerare l’attuazione dei programmi di riqualificazione, così che almeno il 35% delle competenze sia “riqualificato”; accelerare le trasformazioni di circa il 34% degli assetti organizzativi; riassegnare i lavoratori a compiti diversi per circa il 30% della forza lavoro, probabilmente rivedendo anche le scaleretributive; riduzione della forza lavoro. Perplessi? La risposta più sincera l’ha data lo stesso Klaus Schwab, inventore del Forum di Davos, quando al Financial Times ha ricordato che il Wef “ è sempre stato concepito come piattaforma per gli investitori”. Non bisognerebbe mai dimenticare, dunque, che la molla è il denaro: ” Le aziende possono aiutare i dipendenti a trasformare il licenziamento in un trampolino di lancio positivo per la loro carriera attraverso il sostegno finanziario”. Un caso? A maggio Airbnb, che ha visto la sua attività crollare durante la crisi, ha licenziato 1.900 persone, un quarto della sua forza lavoro, a maggio, ma coloro che sono stati licenziati hanno ricevuto 14 settimane di quote di retribuzione nella società, un laptop Airbnb, un'assicurazione sanitaria per un anno e assistenza nella ricerca di un lavoro. Una vera consolazione.

5.2.2021

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