Le malsane ossessioni della Silicon Valley

 di Raffaella Vitulano

Facciamocene una ragione: invecchiare è cosa da poveri, ringiovanire è cosa da ricchi. Diventare immortali è cosa da multimiliardari. Se non altro perché quando si hanno tanti dollaroni come Jeff Bezos, a 57 anni, ci si rende conto di non avere abbastanza tempo sulla Terra per spendere una fortuna di 200 miliardi di dollari. Si è inventato di tutto, il pover’uomo. Ha creato Amazon, e sono piovuti soldi a palate. Ne sono arrivati ancora di più sfruttando i dipendenti con regole ferree e tempistiche meccaniche. Ma come spendere quei soldi? Persino il carburante per razzi e i sogni di spazio non sono sufficienti per ripulire i suoi conti, e questo lo rende ancora più triste. Per tirarsi su il morale allora Bezos ha creato startup con altri miliardari come il russo-israeliano Yuri Milner, per invertire i danni dell’invecchiamento.

Bye Bye botox, quello lo usano i pezzenti. I Paperoni preferiscono iniettare milioni di dollari negli Altos Labs, reclutando alcuni dei migliori scienziati del pianeta per elaborare una formula per l’eterna giovinezza. E oggi l’industria dell’im mortalità vale già miliardi di dollari. Ci aveva visto giusti Peter Thiel, il visionario co-cofondatore di Paypal, l’uomo che considera la morte “un problema che va risolto” una volta per tutte: “Probabilmente la maggior forma di disuguaglianza umana è tra chi è vivo e chi non lo è più”. Non c’è nulla che il denaro non possa comprare. Il denaro non dorme mai e tra i più eccentrici signori della Silicon Valley, la sfida a scacchi con la morte fa terribilmente chic. Un manipolo di startup finanziate da alcuni dei volti più noti dell’industria tech americana sono in competizione tra di loro per sconfiggere la morte. Le società che hanno lanciato il guanto di sfida alla mortalità dell’uomo si moltiplicano ogni giorno. Anime digitali prive di qualsivoglia religiosità, ologrammi di cari estinti diventano convitati quotidiani a tavola. I funerali non vanno di moda, il corpo evolve, cambia solo di stato. Il miliardario russo Dmitry Itskov sta lavorando da tempo, a suon di milioni di dollari, per trasformare entro il 2025 la scienza in fantascienza, trasferendo il cervello umano su piattaforme software digitali che lo farannovivere in eterno, senza la schiavitù del corpobiologico e del suo decadimento. L’anima diventa allora codice binario per vivere in avatar robotici immortali ed eternamente giovani. Ad ottobre dell’anno scorso, mentre il mondo parlava di morte a causa della pandemia, un gran numero di scienziati ed accademici si sono incontrati a Los Altos Hills, esclusivo quartiere riservato agli ultra-ricchi di Palo Alto, in California per discutere di immortalità nella prestigiosa villa dell’impren ditore di origine russe Yuri Milner, che ha fatto la sua fortuna investendo Twitter, Spotify, Facebook, Airbnb e Mail.ru. Il mondo contava i propri morti e osservava salme distrutte dal Covid mentre in villa si dibatteva di epigenetica, riprogrammazione delle cellule e di come la biotecnologia potrebbe venire utilizzata per fermare o addirittura invertire l’invecchiamen to, ringiovanendo le persone. E’ da quel meeting esclusivo che è nata la Altos Labs, startup che lavora ad un trattamento per estendere la vita dell’uomo di decine di anni. La storia la racconta il Technology Review, rivista del MIT.

Da tempo ossessionato dai temi scientifici, Milner ogni anno organizza il Breakthrough Prizes, un premio di tre milioni di dollari assegnato ai migliori fisici, biologi e matematici. Accanto a Milner c’è anche Richard Klausner che è stato recentemente dichiarato amministratore delegato della nuova startup. Klausner ha iniziato la sua carriera al National Institute of Health con una posizione post-dottorato. Poco dopo aver compiuto 30 anni, è diventato capo del ramo di biologia cellulare e metabolismo e ha continuato a scalare i ranghi diventando direttore del National Cancer Institute. All’i nizio degli anni 2000, ha lasciato quella posizione per assumere ruoli di consulenza e agire come direttore esecutivo della Bill & Melinda Gates Foundation. Un curriculum di tutto rispetto, la cui piramide converge sempre a quel bontempone filantropo di Gates.

Oggi la Altos Labs ha già raccolto investimentiper oltre 200 milioni di dollari. La startup ha già sedi negli Usa e in Regno Unito, prossimamenteverranno aperti degli istituti di ricerca a San Francisco, San Diego, Cambridge e in Giappone. Tra i ricercatori di fama mondiale strapagati dalla startup c’è anche Juan Carlos Izpisúa Belmonte, scienziato del Salk Instituteche aveva predetto che la vita media dell’uomoin futuro potrebbe venire estesa di almeno altricinquanta anni. Il cognome da famoso matador fa ben sperare nella sua lotta contro il nemicopiù temibile: la morte. Ciò che differenzia ilsogno del magnate Bezos dalla chirurgia è che invece di mascherare l’invecchiamento, vuole distruggerlo completamente. Se devi morire, lo farai, ma dovresti essere veramente povero per morire della vergognosa malattia della vecchiaia. Il poveretto non ha idee da sognare. Ecco perché non capisce la vita, e tanto meno il suo significato. Crede che la vita sia fatta di unità di tempo, ed è convinto che il tempo umano sia sinonimo di denaro. In Spagna, dove già da tempo seguono la sua impresa, i giornali scrivono che non è dunque l’immortalità che persegue Bezos, ma la giustizia. Giustizia per tutte le persone che hanno dedicato la loro vita a guadagnare denaro, generare ricchezza ed essere produttive. Persone come lui, che meritano il diritto di divertirsi, di spendere ciò che hanno guadagnato, di trovare finalmente un senso alla vita. Non sorprende quindi che Larry Page, co-fondatore di Google, stia lavorando duramente su Calico Labs, un’azienda con obiettivi simili. Alla fine, se vivi circondato dalla tecnologia, finisci per crederci. Perfino lo spazio trasformato in una destinazione per i turisti ormai annoia. Niente ha senso. L’in quietudine affanna. Davvero deprimente la vita per gli agnostici miliardari. Speriamo bene nella riprogrammazione cellulare per tirare loro un po’ su il morale. Per il resto, avevano già investito nel Viagra di Pfizer.

22 settembre 2021


La ricerca per curare la morte è il business della Giovinezza 

La Fontana della Giovinezza è l’ossessione della scienza. Quella con la lettera minuscola.

Bisogni maslowiani repressi rinviano ad un’aspi razione sfuggente: l’im mortalità. A ritroso troviamo tra i templari che combattono per quel Graal i fantasmi dell’imprendito re Phil Salin e dello sviluppatore tecnologico Hal Finney, i cui corpi rimangono congelati criogenicamente nella speranza che i futuri scienziati siano in grado di rianimarli e curarli dalla loro mortalità. I fondatori di Paypal Luke Nosek e Peter Thiel intendono unirsi a quella gelida fine dopo essersi affermati come clienti di Alcor Life Extension in caso di loro imminente scomparsa. Le donazioni sono accettate anche sotto forma di azioni e di sei diverse criptovalute.

Calico Labs ha una missione simile, collaborando con il gigante del Dna Ancestry in una ricerca sulla longevità sconosciuta.

Se i nostri corpi non possono vivere per sempre,la startup di Y Combinator Nectome spera che almeno i nostri ricordi possano farlo: qualcuno ci crede, se hanno ottenuto sovvenzioni federali per congelare il cervello.

Ra.Vi.

I ricchi e i potenti hanno paura di invecchiare, non di morire 

The U.S. Sun è dannatamente ottimista riportando che alcuni esperti hanno ipotizzato che gli esseri umani potrebbero raggiungere l’immortalità entro il 2050. I ricchi, del resto, hanno più paura di invecchiare che di morire. I trattamenti per allungare la vita possono variare dalla sostituzione del sangue all’assunzione di farmaci rigenerativi, dall’ingegneria genetica che previene (o inverte) l’invecchiamento delle cellule alla possibilità di scaricare la mente in un corpo robotico immortale. La Corea del Nord avrebbe creato un “Centro della longevità” per vivere almeno fino a 100 anni. La società Neuralink del miliardario Elon Musk sta già lavorando a un’interfaccia cervello-macchina che ci integri fondamentalmente con la nostra tecnologia. Il boss di Tesla crede che tale tecnologia potrebbe alla fine consentire agli umani di sviluppare una copia di se stessi in un robot in cloud, che vivrà anche dopo la morte del loro corpo. Vladimir Putin si affida a pillole russe antietà. Il suo amico, l’attore Steven Seagal, lo ha supplicato di rendere la Russia il centro dell’immortalità e della ricerca sul corpo artificiale.

Ra.Vi.



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