“Così la McKinsey ha azzerato la middle class americana”

 di Raffaella Vitulano

Con una risoluzione di iniziativa legislativa il Parlamento apre la strada a una nuova legge Ue che renderebbe le imprese responsabili di atti contro i diritti umani e gli standard ambientali all'interno, lungo l’intera catena produttiva. Un nuovo segnale alle multinazionali, mentre Daniel Markovits, professore di Diritto alla Yale University e autore del The Meritocracy Trap, attacca le società di consulenza delle stesse: gli studi gestionali della Mc Kinsey - ad esempio - hanno distrutto la classe media americana. Un suo recente articolo su The Atlantic ne spiega bene i passaggi. Riavvolgiamo un attimo il nastro e torniamo alle polemiche di casa nostra, basate sull’assegnazione di una consulenza da parte del nostro governo alla McKinsey per redigere gli investimenti del Recovery Fund. Il giornalista tedesco Munchau, editorialista del Financial Times, non vede il problema di tale incarico: ”Non bisogna certo meravigliarsi del fatto che un governo tecnico decida di assoldaredei tecnici”, sottolinea evidenziando un puntoimportante trascurato dai media: la dimensionedel budget italiano Recovery Fund è sui 200 miliardi di euro. Ma circa 120 miliardi di euro sono prestiti, e questo lascia soli 80 miliardi di euro in denaro reale. Questi 80 miliardi di euro verranno erogati in un periodo di cinque anni, circa 15 miliardi di euro all’anno. ”Solo lo scorso anno la perdita del Pil italiano è stato di un ordine di grandezza 10 volte tanto. La nomina di Mc-Kinsey non è quindi proprio lo scandalo che sembra. Il problema più grande per l’Italia, e per l’Ue nel suo insieme, è la relativa mancanza di stimoli”,conclude Munchau. L’interes sante e lungo articolo della rivista a stelle e strisce Atlantic, che analizza il ruolo delle società di consulenza gestionale, Mc-Kinsey in testa, nell’evoluzione dell’economia Usa, e di come queste abbiano portato a una estremizzazione sociale, evidenzia come i concetti di struttura aziendale, ottenuti dalla distruzione e cancellazione dei quadri intermedi e dalla precarizzazione del lavoro, abbiano avuto come conseguenza la cancellazione della classe intermedia e del Sogno Americano. Per non parlare dell’azzera mento del sindacato. Il risultato è la concentrazione del potere al vertice e la distruzione di uno strato sociale che per 70 anni del secolo scorso ha stabilizzato e unificato la società Usa. McKinsey da sola serve il management di 90 delle 100 più grandi società del mondo. In pratica, non sono più i governi a dare indicazioni alle aziende private, ma viceversa. Ecco perché i manager di società come Mc Kinsey hanno altissime retribuzioni.Del resto, il nuovo ideale di capitalismo ha assegnato ai nuovi ambiziosi consulenti di gestione un ruolo decisivo. In compenso, la quota di lavoratori del settore privato appartenenti a un sindacato è scesa da circa un terzo nel 1960 a meno di un sedicesimo nel 2016. In alcuni casi, i dipendenti ridimensionatisono stati riassunti come subappaltatori, senza pretese a lungo termine e nessun ruolo nella gestione delle imprese. Quando Ibm ha licenziato masse di lavoratori negli anni ’90, ad esempio, ne ha riassunto uno su cinque come consulenti.

In effetti, la consulenza gestionale è uno strumento che consente alle aziende di sostituire i dipendenti a vita con lavoratori a breve termine, part-time e persino subappaltati, assunti secondo accordi sempre più strettamente controllati, che vendono particolari competenze e persino determinati prodotti ma che non gestiscono nulla. Il controllo manageriale privato dei quadri intermedi e degli addetti alla produzione è stato concentrato in un ristretto gruppo di dirigenti che monopolizzano la pianificazione e il coordinamento. Ecco spiegato come oggi gli amministratori delegati di oggi guadagnano quasi 300 volte di più di un addetto alla produzione, mentre a metà del secolo un tipico Ceo di una grande azienda guadagnava 20 volte il suo reddito. Con la scusa della meritocrazia, i consulenti cercano di legittimare sia i tagli di posti di lavoro che l’esplosione delle paghe d’élite.

Un’agenzia d’eccellenza La critica: conflitti d’interesse 

Formalmente è tutto corretto. Ma è il prezzo basso della consulenza a far capire che i piani del contractor potrebbero essere diversi rispetto a quelli dell’incarico conferito senza gara da via XX Settembre. McKinsey & Company è una società internazionale di consulenza manageriale che serve le principali aziende nel mondo, oltre a governi, istituzioni e organizzazioni non profit. In un’in chiesta dei mesi scorsi ProPublica - newsroom indipendente di giornalismo investigativo a Manhattan - ha scritto che Mc-Kinsey ha una seconda linea di ricavi per le sue attività con il settore pubblico. Coordinando ministeri e settori della pubblica amministrazione acquisisce una visione dettagliata d’insieme: ”L’azien da riesce così a vendere i dati che ottiene da unprogetto governativo ad altre agenzie. Costruisce un database centrale conlavori anonimi, così che i futuri team di consulenti possano usarli per cominciare progetti simili”.

McKinsey si avvantaggerà dall’accesso a quelle informazioni? La società assicura che non cadrà mai in conflitti di interesse. Auguriamocelo.

Ra.Vi.

Piano nazionale, polemiche tardive su contenuti (forse) sconosciuti 

L o scandalo di cui pochi parlano probabilmente non riguarda quattro ragazzi di McKinsey chiamati a compilare dei fogli di Excel. Riguarda semmai quanti nei mesi scorsi hanno accettato supinamente importanti scelte politiche relative alle destinazioni di spesa ed alle condizioni per l’ottenimento dei fondi. Come dire, magari al nostro Paese servivano maggiori spese su un versante e migliori risparmi su altri. Ma nessun politico ha sollevato la questione in sede nazionale o europea. O quand’anche l’avesse fatto non ha avuto eco. Chi ha deciso ad esempio che dobbiamo dedicare il 37% degli investimenti alla transizione ambientale ed il

20% alla transizione digitale? Chi lo ha condiviso? E se l’Italia avesse bisogno di altro? C’è stato un dibattito vero? Il lavoro che sarà richiesto ai consulenti McKinsey altro non sarà che un insieme di linee progettuali per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Commissione secondo rigorosi parametri di valutazione. Lamentarsi di un ”governo ombra” che consiglia alle grandi aziende come interagire con i governi, ai governi quali servizi esternalizzare alle aziende, agli investitori in quali aziende investire, con tutti gli inevitabili conflitti di interesse che possono derivarne, è a questo punto stucchevole.

Ra.Vi.

12.3.2021



Commenti

Post più popolari