Roundup di Bayer Monsanto. Agricoltori contro il glifosato

 di Raffaella Vitulano

Non s’arrestano le polemiche nel caso Bayer-Roundup. Clamoroso dietrofront della Francia dopo che nel 2017 insieme all’Italia aveva sostenuto il “No” al rinnovo della licenza di utilizzo per cinque anni al temuto erbicida glifosato, considerato “pro babile cancerogeno” dalla Iarc-Oms. Il parere preliminare - che nel suo complesso è lungo 11 mila pagine - stilato da Francia, Olanda, Svezia e Ungheria, di fatto apre le porte per una nuova ri-autorizzazione alla fine del 2022. La fase finale della valutazione spetterà all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all’Agenzia europea dei chimici (Echa) alle quali sono state consegnate le analisi e le raccomandazioni delle quattro autorità nazionali.

Il colosso farmaceutico tedesco Bayer nel 2018 - nell’am bito di un’acquisizione da 63 miliardi di dollari - ha comprato l’americana Monsanto, produttrice di Roundup, erbicida a base di glifosato. Ma l’erbicida è al centro di decine di migliaia di cause legali. Bayer ha così ereditato anche i contenziosi annessi di Monsanto nel 2018. In tutta replica, Bayer ha affermato che decenni di studi hanno dimostrato che Roundup e glifosato sono sicuri per l’uso umano. Per il colosso chimico-farmaceutico tedesco Bayer lo scorso anno i numeri sono stati tuttavia negativi, proprio per gli effetti valutari negativi e i maxi-risarcimenti versati negli Usa per chiudere le vertenze legate all’erbicida di Monsanto Roundup: ha chiuso in rosso di 10,5 miliardi di euro il 2020, contro un utile di 4,1 miliardi nel 2019. Cerchiamo di capirne di più su questepolemiche. Il principale ingrediente dell’erbicida,dicevamo, è il glifosato, che secondo Bayer è sicuro mentre secondo altre ricerche può causare il cancro. Un reportage esclusivo del Wall Street Journal, firmata da Laura Kusisto e Jacob Bunge rivela come la Bayer avrebbe concordato un progetto di accordo con mezza dozzina di studi legali che rappresentano decine di migliaia di querelanti che la accusano di aver messo in commercio il diserbante Roundup e aver provocato diversi casi di cancro. L’udienza dello scorso 19 maggio 2021, davanti al giudice distrettuale a San Francisco, è arrivata qualche giorno dopo che la corte d’appello federale di San Francisco ha confermato la sentenza di primo grado del 2019, che condannava Bayer a pagare 25 milioni di dollari (la richiesta iniziale era di 80 milioni) nei confronti di un cittadino californiano. Bayer si dice pronta a rivedere solo l’uso residenziale del RoundUp, ma ha sottolineato che nulla cambierà per l’uso professionale. La multinazionale rivedrà dunque la formula del suo erbicida destinato all’uso residenziale. Tuttavia non esclude neppure in questo caso l’uso di principi attivi diversi dal glifosato. Bocciato comunque l’accordo economico proposto dalla multinazionale per mettere fine alle decine di migliaia di cause in corso intentate dai contadini esposti al Roundup. Il giudice ha inoltre suggerito di inserire sull’etichetta la dicitura che “il glifosato è probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”, come sostenuto da Iarc - l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Orga nizzazione mondiale della Sanità. Il linfoma non-Hodgkin è un tumore maligno che origina dai linfociti (B e T), cellule principali del sistema immunitario presenti nel sangue, nel tessuto linfatico di linfonodi, milza, timo e midollo osseo. Lo studio legale Grant & Eisenhofer, in collaborazione con il Moore Law Group diLouisville, Ky., sostiene la negligenza e l’omissione di avvertimento e travisamento negligente e/o frode, a carico di Monsanto. Secondo la denuncia, il successo globale del Roundup di Monsanto sarebbe dovuto a una massiccia campagna di marketing ingannevole, volta a deviare e minare le relazioni scientifiche secondo cui l’er bicida è un pericolo per l’uo mo e gli animali e che, contrariamente alle affermazioni dell’azienda, si sarebbe accumulato nel suolo e nelle acque sotterranee. Lo studio legale va oltre, sostenendo che Monsanto avrebbe addirittura sponsorizzato presunti test indipendenti di Roundup che avrebbero dato sempre esito positivo: i dirigenti di quei laboratori sono stati incriminati e condannati per frode e/o falsificazione dei dati. Occhi ora puntati sull’Europa. Francia, Olanda, Svezia e Ungheria - sostenendo che il glifosato è non cancerogeno, non mutageno né tossico per la riproduzione – ne propongono la riammissione tra gli erbicidi in commercio, mentre in base alle direttive comunitarie attualmente vigenti dovrebbe essere del tutto messo al bando entro il 2022. Echa e Efsa stileranno le loro conclusioni entro un anno. Sarà quindi la Commissione europea, spiega l’Ansa, a dover preparare una proposta legislativa sulla base dei pareri scientifici, da presentare ai paesi membri.

30.6.2021

Kiss the ground, curare il suolo per invertire il trend climatico 

Kiss the ground: su Netflix il documentario con la voce dell’attore vegano Harrelson racconta come si potrebbe invertire il trend del riscaldamento globale nel giro di 30 anni. La storia, per una volta, non è infatti quella della catastrofe ambientale imminente quanto piuttosto quella di prenderci cura del suolo. “I combustibili fossili non sono affatto l’unica cosa che sta causando il cambiamento climatico. Quando distruggiamo il suolo, rilasciamo anidride carbonica nell’atmosfera”, viene spiegato chiaramente nel documentario. L’ec cesso di anidride carbonica nell’aria, è la tesi alla base della soil solution, può essere limitato, attraverso la fotosintesi clorofilliana, dal suo assorbimento da parte delle piante, che a loro volta possono arricchire di carbonio il suolo che ne ha bisogno (con notevoli vantaggi anche per la qualità del nostro cibo e, diconseguenza, per la nostra salute). Non solo: catturando il carbonio dall’atmosfera, il suolo aumenterebbe la sua capacità di assorbimento dell’acqua andando a contrastare fenomeni estremi come inondazioni e siccità.

Ra.Vi.

La Cina scopre un nuovo giacimento di petrolio e gas 

La Cina ha da poco scoperto un giacimento di petrolio e di gas super profondo da 1 miliardo di tonnellate nel bacino del Tarim nella regione autonoma dello Xinjiang Uygur, nel nord-ovest della Cina. E’ la più grande scoperta nel bacino in quasi 10 anni, ha annunciato il gigante energetico statale cinese China National Petroleum Corporation (CNPC) in una dichiarazione ripresa dal Global Times. E se si considera che l’area è quella contestata per la violazione di diritti umani, forse si capiscono anche altre cose. Questo giacimento si trova nell'area Fuman Oilfield, una delle aree petrolifere più difficili da esplorare al mondo. Ma Tarim Oilfield è riuscita a migliorare il tasso di successo dell’esplorazione di nuovi pozzi dal 75% a oltre il 95%. Nei sei anni trascorsi dalla scoperta del giacimento petrolifero di Fuman, i cinesi hanno aumentato la produzione annua da circa 30.000 tonnellate a 1,52 milioni di tonnellate nel 2020.

Il bacino del Tarim è la più grande area petrolifera e di gas in Cina, con circa 16 miliardi di tonnellate di riserve di petrolio e gas scoperte.

Ra.Vi.


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